Il motto della ditta è "🎳Un Tanto al Chilo 🎳". (E non lasciate oggetti di valore in giro)

08 novembre 2024

Chi sono i "piccoli" del cammino

Dalla omelia domenicale di don Pezzi, mamotreto di Inizio Corso 2024/25:

Poi la parola più terribile: chi scandalizza questi piccoli. I piccoli sono quelli  che si avvicinano alla Chiesa, vedendo la luce, e che invece di aiutare, di accompagnare nel cammino della conversione, noi pretendiamo da loro cose che  ancora non possono attuare, perché non hanno ancora ricevuto la grazia dello Spirito  Santo...
 
Traduzione delle parole di don Pezzi per chi non conoscesse il gergo neocatecumenale: i "piccoli" del cammino neocatecumenale sono coloro che stanno frequentando il cammino neocatecumenale ma ancora non hanno ben capito cosa sia, e a cosa li stia portando. Pensano che sia un'esperienza che si è  liberi di frequentare  per un certo periodo, finché se ne avverte il desiderio; credono si tratti di un gruppo che fa approfondimento della fede e della parola di Dio.
Non hanno ancora capito  per esempio, che la frequenza del Cammino deve durare tutta la vita, anche dopo la "fine" del percorso, si è  tenuti a rimanere in comunità,  a frequentarla regolarmente, a obbedire ai catechisti, a pagare la decima, pena la perdita di tutta la "grazia" che comporta essere in cammino e la consapevolezza di aver deviato dal piano di Dio.
Per questo gli "arcani" del Cammino (che poi si riassumono tutti nell'obbligo a farne parte e a partecipare  convintamente a tutte le sue iniziative, costi quel che costi, accettando acriticamente di aderire al modello di persona, o di famiglia, proposto) vengono svelati e fatti digerire a poco a poco, in diverse tappe il cui contenuto deve rimanere segreto.
Da cui il timore dell'anziano presbitero che si possa pretendere qualcosa di troppo da questi "piccoli"  prima che siano sufficientemente "maturi", cioè finché non hanno raggiunto quel grado di cottura che don Pezzi chiama aver ricevuto  "la grazia dello Spirito  Santo".
 
 
... oppure creiamo uno scandalo per chi si sta avvicinando.
Magari abbiamo finito  il cammino e succede che un marito lascia la moglie, va con un’altra, lascia la moglie  con i figli. Questo crea scandalo per i piccoli. Dice il Signore: sarebbe stato meglio  per lui che non fosse mai nato. Continua: è meglio per lui aver messo un masso al  collo e buttato nel mare che è figura dell’inferno. 
 
Ai "piccoli" viene promesso che, se obbediscono e non escono dal Cammino neocatecumenale,  diventeranno delle persone splendide e perfette, dei santi in terra, almeno di fronte agli occhi degli altri.
Per questo, l'evenienza che un fratello che "ha finito il cammino", e quindi che dovrebbe essere un essere superiore, tradisca la moglie e abbandoni la famiglia,  (e, sottinteso, esca dal cammino) è  impensabile e lo condanna all'inferno seduta stante.
Tutto è  visto in funzione della permanenza nel cammino.
 
Cioè, questo cammino è meraviglioso, ma Dio non è solo misericordioso, è anche giusto. Anche questo ci  serve per coltivare il timore di Dio. 

L'unico peccato che il dio misericordioso e di manica larga predicato in cammino non perdona, è il peccato appunto "contro il cammino", quello di uscirne per qualsiasi motivo e, possibilmente, quello di fargli perdere adesioni.

07 novembre 2024

Inizio Corso 2024: "chi non è contro di noi è per noi"

Sempre dal mamotreto di Inizio Corso 2024/25. Dall'omelia domenicale di don Mario Pezzi:
"Poi la parola del Vangelo. Anche qui: abbiamo sentito uno che caccia nel tuo  nome i demoni. 
Gesù dice: non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un  miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è  per noi. Ci possono essere tanti. Non siamo gli unici ripieni dalla vita dello Spirito  Santo. 
Ho trovato qualche cristiano, che, fedele ai sacramenti, partecipa ai Sacramenti  nella Parrocchia, e la sua vita è trasformata, è piena della benedizione del Signore,  della gioia del Signore. 
Non pensiamo di essere gli unici, ma sì, siamo grati di quello  che il Signore ci ha fatto per comunicarlo agli altri, che non hanno avuto questa grazia come noi."
 


Come spesso succede, è  dalla bocca dei bimbi e dei lattanti che emerge la verità, quindi anche dalla bocca di persone anziane o, diciamo così, distratte.

Don Pezzi, sacerdote della Chiesa Cattolica, dichiara di aver trovato "qualche cristiano" che, pur non essendo neocatecumenale, pur frequentando la tanto vituperata parrocchia, è in grazia di Dio: tratta cioè tutti i cattolici non neocatecumenali come se appartenessero ad un'altra religione!

Paragona in pratica  tutta la Chiesa cattolica, esterna al cammino neocatecumenale (che in tutto comprenderà un decimillesimo della popolazione cattolica mondiale) a colui che sta "fuori dalla tenda", a colui che, se non è  contro di noi, è  per noi.

"Chi non è contro di noi è  per noi. Ci possono essere tanti. Non siamo gli unici ripieni dalla vita dello Spirito  Santo". 

Ma davvero? Possono essere "ripieni della vita dello Spirito Santo" dei fedeli a cui è necessario ricordare di far parte della Chiesa Cattolica, è  necessario cioè ricordare che una Messa in parrocchia, una confessione nel confessionale, equivale a una Eucarestia nella saletta o nella cripta o a una confessione nel mezzo di una strepitante penitenziale neocatecumenale?

"Altri non hanno avuto questa grazia come noi": la "grazia" (discutibilissima) di appartenere al cammino neocatecumenale, cioè  a una delle tante organizzazioni/associazioni/realtà  della Chiesa cattolica, anzi, una delle più  discusse e problematiche, viene scambiata con la grazia santificante.



04 novembre 2024

Il copyright sul Sacro Nome del Cammino Neocatecumenale

 
 
Altra novità dell'inizio Corso 2024, questa volta viene da Ascension:
 
Un’altra cosa. L’altro giorno ho visto su Whatsapp un gruppo che si era dato  il nome: “Cammino Neocatecumenale Internazionale”. Io mi sono chiesta: “Che  cos’è, un doppio Cammino?”. I catechisti devono dire con chiarezza che non  accettiamo questo. Il Cammino si vive personalmente, nella comunità. Stiamo  parlando seriamente di tutti i rischi che internet comporta per i giovani e non solo e  poi ci mettiamo anche noi con questo. È chiaro, e non giudichiamo nessuno, che lo si  fa con retta intenzione, per amicizia, o per quello che sia. Ma lo spirito del Cammino  è un altro: si fa personalmente il Cammino. 
Ci sono gruppi sui vari social che si sono dati il nome di Cammino Neocatecumenale. Questo non è permesso a nessuno. 
Questi canali debbono cambiare nome: non è accettabile che si usi questo nome, che ha una  sua identità e approvazione da parte della Chiesa, per canali e su canali privati. 
Vi  invitiamo ad obbedire e ad invitare amici o chi sia a fare il Cammino e a non limitarsi  a seguirlo o ad avere informazione che non hanno nessuna ufficialità. 
Il Cammino è  per viverlo e quando ci troviamo nelle convivenze diamo le notizie che riguardano il  Cammino. Nel sito web ufficiale noi mettiamo gli eventi che consideriamo  importanti, e anche i canti, informazioni sui pellegrinaggi…
 
 
 
Dunque, siamo arrivati a questo: non nominerai  il nome del Cammino invano.
La guerra contro internet, contro Facebook,  TicToc, Instagram, Telegram, spesso ufficialmente giustificata dalla lotta alla pornografia e alla diffusione di contenuti non educativi per i giovani, assume il profilo di una lotta contro la semplice comunicazione fra fedeli del cammino (i gruppi di cui parla Ascension sono frequentati da neocatecumenali) non controllata dalle gerarchie catechistiche, esse solo depositarie del sacro Verbo kikiano; così  come durante il lockdown si deprecava qualsiasi iniziativa formativa o di preghiera trasversale, che mettesse in contatto fedeli di diverse comunità.
Ci dispiace, cari fratelli de "Il Cammino Neocatecumenale tramite Cristo (bontà loro!)  salverà  il Mondo e  la Famiglia", "Verità  sul Cammino Neocatecumenale", o semplicemente "Il Cammino Neocatecumenale ": sceglietevi un altro nome o chiudete il canale.
Alcuni suggerimenti: "Fans di Kiko A.", "Carmen santa subito", "Quelli delle salette", "Gli approvatissimi", "Nostra Signora di Madrid" oppure parole ebraiche evocative,  già utilizzate per dire il vero da altri siti, questi sì, approvatissimi,  che fanno commercio on line, come Merkavah, Shekinah,  Shemah eccetera.
A poter nominare il "Cammino Neocatecumenale", oltre al sito ufficiale del Cammino che brilla per la mancanza di qualsiasi notizia utile, saranno i siti critici, che danno notizie reali e comprovate, che diffondono i "sacri testi", approvatissimi ma segretissimi: e in fondo, è  giusto che sia così.

01 novembre 2024

Inizio Corso 2024-25: chiamate e carisma "originario"

Estratto dal mamotreto di Inizio Corso 2024, pag. 74-75

CHIAMATE 

Kiko:  
Adesso passiamo alle chiamate. 

 


Quelli che sentite di offrire la vostra vita per  questa opera di evangelizzazione vi alzate in piedi. Quelli che vi alzate vuole dire che  state disposti a partire, ma prima di venire in una convivenza d’itineranti, questa  chiamata deve essere confermata dai catechisti propri e anche dagli itineranti.  
Stiamo assistendo a un grande spettacolo: evangelizzare nel mondo in  un’unica opera con presbiteri, ragazzi, ragazze, famiglie, Vescovi! Quello che sta  succedendo non è niente di straordinario, è la Chiesa stessa, la sua natura. Credo che  tutti vorreste alzarvi ma con circostanze concrete Dio vi ha marcato che non è il  momento. E’ così per tutti, vero? Perché l’evangelizzazione è la natura stessa  dell`essere cristiano. 


Siamo tutti chiamati ad evangelizzare, che significa prima di tutto a vivere il vangelo e la nostra vocazione.
Kiko inverte l'ordine delle cose: per lui la normalità è che tutti i neocatecumenali debbano andare per il mondo, con la famiglia a seguito, lasciando lavoro e studi allo scopo di far nascere nuove comunità neocatecumenali, tranne coloro che sono chiamati dal Signore a NON partire ("con circostanze concrete Dio vi ha marcato che non è il  momento").
Questa è una assurdità in termini, oltre che una affermazione ipocrita: fosse veramente così,  Kiko quando fa le "alzate" chiamerebbe chi si sente "marcato" per rimanere a casa, non viceversa.  "E’ così per tutti, vero?" E come no, Kiko? Se lo dici tu...



- Chiamata dei presbiteri  

I presbiteri che vi sentite chiamati dal Signore a offrire i vostri corpi in questa  nuova opera di evangelizzazione, mettetevi in piedi.  

- Alzate dei presbiteri 

- Chiamata dei seminaristi  
Quelli che sentite una chiamata al seminario, quelli che vi sentite chiamati a  diventare presbiteri, mettetevi in piedi. 

- Alzate dei ragazzi per il seminario


Chiamata dei ragazzi:
Ora qualche ragazzo che abbia deciso lo stato, che non si senta chiamato al presbiterato, ma al “carisma primitivo”, che accettano essere il ragazzo dell’équipe, l’ultimo, che abbia accettato di non sposarsi. E’ importante aver deciso lo stato perché devono combattere su questo, devono sapere che se guardano una ragazza peccano e normalmente se un ragazzo guarda una ragazza non pecca, se la guarda bene. Ma se tu hai fatto un contratto con Dio che tu non guarderai ragazza, Dio ti chiama a essere un segno dell’escatologia. Si c’è qualche ragazzo, che si metta in piedi.

- Alzate dei ragazzi per l’itineranza


"devono sapere che se guardano una ragazza peccano e normalmente se un ragazzo guarda una ragazza non pecca, se la guarda bene". Quindi i ragazzi delle equipe di itineranti terranno gli occhi fissi rigorosamente a terra, perché, faranno peccato (peccato contro Kiko, peggiore di quello contro Dio) anche solo guardando le ragazze "bene" cioè con cuore puro e occhio limpido.



Chiamata delle ragazze
Adesso, le ragazze che si sentano chiamate ad aiutare la evangelizzazione nei modi e le forme che Dio ci mostri: nella missione o in un monastero. Per andare in missione se deve avere una chiara decisione di stato, lo stesso che per andare in convento. La verginità é sempre esistita nella Chiesa come un segno magnifico. Le ragazze che vi sentite disposte a offrire la vostra vita al Signore per aiutare l’evangelizzazione nel modo che Dio disponga, mettetevi in piedi.  

- Alzate delle ragazze per la missione o per il monastero 
Il "carisma primitivo" richiamato per chiedere le alzate dei ragazzi, non viene qui nominato: alle ragazze infatti non viene proposto di far parte delle equipe di itineranti,  come ai ragazzi, né,  se si legge con attenzione, a evangelizzare, ma sono "chiamate ad aiutare la evangelizzazione nei modi e le forme che Dio ci mostri", cioè a fare le baby-sitter e le donne di servizio o  chiudersi nei monasteri di clausura infiltrati dal Cammino (perché anche in convento devono restare neocatecumenali e fare il cammino neocatecumenale).Quindi il canto di Carmen "me ne vado da tutte le parti" per le neocatecumenali "figlie di Carmen" non vale...

Chiamata delle famiglie
Bene, per ultime vediamo le famiglie. Vale la stessa cosa che ho detto alle  ragazze: le famiglie si offrono per l’evangelizzazione, per andare in missione, come  Dio voglia. Coraggio: chi sente che Dio sta chiamando la sua famiglia, con i suoi  figli, che Dio si farà garante per i figli - perché è profetizzato che saranno i figli a  portare avanti quello che oggi è seminato in te, la prossima generazione darà frutto  veramente - chi sente di offrire la sua famiglia al Signore perché la usi per  l’evangelizzazione e la salvezza di questa generazione, si metta in piedi.  

- Alzate delle famiglie per la missione


"Saranno i figli a  portare avanti quello che oggi è seminato in te, la prossima generazione darà frutto  veramente": così Kiko ipoteca non solo la tua vita, ma anche quella dei figli, dei quali si fa "garante" (come dire: "trascina pure tutta la famiglia in un angolo della terra, non sarai tu a rispondere un giorno ai tuoi figli delle tue scelte, ma Dio stesso"). Così come Scientology fa firmare agli adepti contratti di duemila anni, per sé e per tutte le proprie reincarnazioni, il neocatecumenale tipo deve offrire i suoi figli sull'altare della evangelizzazione neocatecumenale.
L'impressione è  che, dato il deludente riscontro delle missio ad gentes, ci si consoli pensando che i risultati si vedranno nel futuro.


- Alzate delle coppie e sorelle in aiuto dei SRM 


- Benedizione
- Canto finale: “Voglio andare a Gerusalemme”
Pranzo
- Conclusione della convivenza


31 ottobre 2024

Convivenza di riporto (>>>>*PARODÌA*<<<<, per quelli che c'è bisogno di specificarlo. Gli altri, abbiano pazienza.)

Giovani Responsabili di Comunità obbediscono devotamente a vecchi Catechisti ripetendo fedelmente il mamotretino di inizio corso. I Catechisti dal canto loro, ricompensano i Responsabili con inveterata stima.

Notare il particolare della sedia volante, sintomo della comunità che funziona bene.

 



PS Ragazzi, stavolta l'annuncio sono 75 pagine. Ma non mi chiedete che cosa c'è scritto dentro perché ... ragazzi, stavolta l'annuncio sono 75 pagine!!! Gli si è scucita la bocca!

Sappiate che, dal microfilm dell'ultima pagina, va a finire che vi fanno alzare e andare in missione. Ma a gran voce tutti vogliono andare a Gerusalemme! Preferiscono Gerusalemme ai SRM. Vedi qua:





Cordialità FungKu, Somaro di Redazione.

27 ottobre 2024

Messe... in scena

A proposito di messe in scena: non vi sembra che il Cammino Neocatecumenale abbia cristallizzato in una propria liturgia le intemperanze carismatiche del primo post-Concilio?

In particolare: 

la gestione da parte dei laici della prima parte della celebrazione, con la mensa della Parola imbandita di "parole umane" nelle lunghe monizioni, e nelle omelie laicali costituite dalle "risonanze"; 

la concelebrazione: la comunità a tutti gli effetti concelebra con il sacerdote, assumendo insieme con lui il corpo di Cristo come fosse appunto un sacerdote concelebrante;

la forzatura della comunione sotto le due specie con un pane che non si può  conservare,  e quindi non può essere adorato nel Tabernacolo e nell'ostensorio né portato ai malati, come se la presenza di Gesù Cristo in corpo, sangue, anima e divinità fattosi per noi pane e vino si fermasse a quei momenti di distribuzione e "degustazione" comunitaria.

Ciò significa che, mentre la Chiesa è  maturata e ha superato, in gran parte, l'ubriacatura a causa della quale Paolo VI implorava di tornare ai valori fondanti del Concilio Vaticano II, il Cammino Neocatecumenale l'ha consolidata e la vive ancora così  come era stata pensata più di 60 anni fa.

A commento, un'immagine ed una didascalia del 1974,  ancora perfettamente  validi ed attuali.




 


02 settembre 2024

(Parentesi Artistica) (più o meno, cioè)

Lui poteva insistere a fare il pittore nella vita, e sarebbe stato assai meglio.
Anche se non ti prendono all'Accademia, chettifrega, non sei male affatto, 
apri il tuo studio, ce l'ha fatta pure Henri Rousseau! (Henri, non lo scambiate col Jean-Jacques)
(v. firma in basso a dx)




Questo qua (vabbè, avete riconosciuto tutti da che pennello viene la crosta) 
invece non aveva scampo, non ha avuto scelta: 


era OBBLIGATO a diventare il capo di una setta, se proprio voleva vendere le sue opere, 
che fossero "pittoriche", "musicali" o parodie grottesche di qualunque altra competenza.


Almeno, l'Accademia di Vienna ha ammesso Egon Schiele, va'qua:


E per fortuna, sennò chissà che tipo di setta o di partito si inventava sto qua,
 se non lo facevano dipingere 🤮

26 marzo 2024

Lettera aperta a tutti i Vescovi della Toscana

Riportiamo, traendola dal libro "Verità sul Cammino Neocatecumenale - testimonianze e documenti" di padre Enrico Zoffoli, una lettera aperta del 1991, inviata da un sacerdote missionario a tutti i Vescovi della Toscana,  ai cardinali e vescovi amici sia in Italia che in Brasile. Si tratta di una solenne denuncia nei confronti del parroco della chiesa di San Bartolomeo in Tuto a Scandicci, periferia di Firenze, per aver "sposato" la realtà del cammino neocatecumenale, aver messo in mano tutte le attività a persone esclusivamente organiche a questa realtà, fra l'altro provenienti da altre parrocchie, isolando e demotivando i parrocchiani attivi e collaborativi, aver diffuso delle liturgie monche e stravaganti, utilizzando parte di "somme veramente ingenti sottratte alle economie delle famiglie" per acquistare il favore dei vescovi. 

Nel libro, che riporta questa lettera aperta, per comprensibili motivi sono stati omessi tutti i nomi propri, le località, i riferimenti alle parrocchie.

Questo documento, oltre che importante per la rilevanza pubblica che gli fu data e la sua ampia diffusione,  per i suoi contenuti è, pur a distanza di trent'anni, ancora attualissimo.
Nonostante infatti il tentativo di regolamentare tramite Statuto il cammino neocatecumenale, la realtà delle parrocchie "neocatecumenalizzate"
rimane desolantemente quella descritta in questa lettera aperta e il Cammino si è  confermato essere una realtà che "ovunque crea le sue appartenenze, la sua esclusività ed esclusione, la bugia d'essere d'accordo in tutto col Papa, la dipendenza, spesso di carattere psicologico o plagiante nei suoi adepti".


Non dicono che sono neocatecumenali, ma "condizionano, con la loro presenza, ciò che spetta a tutti e che a tutti appartiene"

Caro Marco,
è pervenuto anche a me il tuo depliant con il "Calendario Liturgico e delle Attività per il corrente anno pastorale. Mi rallegro sia per la tempestività della comunicazione, sia per l'ampiezza dell'iniziativa. Fin da quando ti conoscevo (eri curato a ...), ho sempre visto e pensato che hai squisite doti pastorali.
Permettimi dunque, nell'ambito di questa stima e di questo affetto, di farti pubblicamente alcune considerazioni in ordine alla presenza del Cammino Neocatecumenale nella tua Parrocchia, presenza diventata ormai la "piena occupazione" della Parrocchia stessa.

Già il giornale diocesano della scorsa settimana recava l'eco accorato di tantissime voci, preoccupate per il condizionamento che il cammino neocatecumenale pone alla Propositura di .... Ora mi pare e mi risulta che lo stesso cammino possegga ormai del tutto la tua parrocchia ad un livello più escludente di quella di  ...
È del tutto caduto ormai l'equilibrio che sapeva mantenere don ... tra i fedeli normali (la stragrande maggioranza) e ed i pochissimi del cammino neocatecumenale.
Dico volutamente "pochissimi", perché le Comunità Neocatecumenali, che han fatto propria, secondo le tue direttive, la parrocchia di ..., sono, almeno per quattro quinti, formate da adepti provenienti da altre parrocchie della zona.

Per cui il cammino neocatecumenale che occupa la tua parrocchia e i suoi locali, è una realtà super parrocchiale o extra parrocchiale del tutto estranea al tessuto vivo del tuo popolo.

Ricorda sempre che la chiesa e di locali furono costruiti sul terreno donato da ...  con i soldi del popolo tutto e il concorso della  Curia Arcivescovile. Non certo con i contributi del cammino neocatecumenale, che pure dispone di somme ingentissime, come altri movimenti ecclesiastici moderni, che nulla hanno a che vedere con Madonna Povertà o con un'economia provvidenziale, alla maniera, ad esempio, di don ..., il Servo di Dio ... più diverso e più lontano - per il suo spirito e le sue opere - dal cammino neocatecumenale.

L'occupazione è, secondo me, abusiva.
Se i Sacri Canoni hanno un valore, se la tradizione ecclesiale merita collocazione nella nostra diocesi, così priva ancora (speriamo nel Sinodo, ma è una speranza "contra spem"), di disciplina e di coordinazione, lo "status" della tua parrocchia è del tutto anomalo e crea di suo gravi problemi di coscienza fra la tua gente.

Se la parrocchia "rappresenta in certo modo la Chiesa visibile, stabilita su tutta la terra" (Concilio Vaticano II, La Liturgia, 42), come può una parrocchia, superata e direi annullata da un'invasione comunque estranea al suo tessuto popolare, quel tessuto vivo e connettivo di cui nessun parroco degno di questo nome può fare a meno, diventare un segno fecondo di questa incarnazione locale della Chiesa universale?

Non discuto affatto la legittimità (del resto ancora tutta da sancire da parte della Santa Sede, sia a livello ideologico che catechistico, strutturale, economico, transnazionale eccetera) del cammino neocatecumenale.
Dico appena che questo cammino non ha diritto, a meno che non esista una specie per pubblico decreto del Vescovo in proposito, di occupare con elementi provenienti per quasi il 90%, da altre parrocchie, la tua parrocchia, che è di tutti i tuoi parrocchiani. È codesto un precedente pericolosissimo che lacera il tessuto delicato della distribuzione della Salvezza sul territorio che fa capo al nostro vescovo. Un precedente ed una realtà che giustamente mettano in allarme e in disgusto i parroci, che vedono persone vive e capaci di assumere la legittima collaborazione parrocchiale, defilarsi, anche con orari strani (che diventano uggiosi e pesanti per la famiglia "normale") in altra parrocchia.

L'occupazione da parte del cammino neocatecumenale della tua parrocchia, che ti fu di recente affidata dall'arcivescovo, si rivela anche dalla costante "disobbedienza", che tranquillamente si pratica con le liturgie neocatecumenali della Messa, al sabato notte. Sono in verità quelle stanza abilitate all'uso liturgico di Messe dette in contemporanea da preti e frati che non sanno stare nelle loro parrocchie o nei loro conventi? Perché il cammino neocatecumenale ha, in concreto, abolito la vera concelebrazione? E non esiste in diocesi l'esplicito divieto del  vescovo (ma perché non ne fece un pubblico decreto?) che vieta queste messe (anche sei o sette) in contemporanea, che si rincorrono per le stanze adiacenti? A volte penso che il nostro Vescovo si lascia tranquillamente prendere in giro dal cammino neocatecumenale, che comunque costituisce in diocesi una realtà che non parte dai suoi piani pastorali e di cui lui stesso conosce poco, salvo il 25% delle grosse somme che il cammino leva ai suoi adepti, e che vanno, in detta percentuale, al vescovo locale.

Perché il cammino neocatecumenale crea altri punti di riferimento per l'obbedienza e per la comunione presbiterale. Quante volte si sono visti i preti del cammino lasciar tutto e partire per seguire le direttive di Kiko, con spostamenti sia italiani che internazionali?

Tu presenti, nel suddetto dépliant, la "catechesi degli adulti" che inizia il 21 ottobre. Ma perché non sei sincero e non dici che quel "momento forte di evangelizzazione" è nei fatti un modo per propagandare il cammino neocatecumenale e che la tua parrocchia non ha e non esercita una catechesi completa e normale per gli adulti così come non ha e non esercita una prefettura dei testi liturgici domenicali per gli adulti eccetera eccetera eccetera? È legittimo presentare il cammino come "la" evangelizzazione? 

Per me che ho partecipato, sia in Italia che in Brasile, a quelle catechesi, condotte su ciclostilati uguali ovunque e strettamente segregati (io comunque ce li ho perché ci vuol poco a fendere le esclusioni create su spasmodicamente dai neocatecumenali), sono molto deboli e tanto incomplete dal punto di vista della dottrina e soprattutto della storia della Chiesa; sono ovunque uniformi, non tenendo conto alcuno delle direttive del Santo Padre, oltre che del Concilio, che sempre si raccomanda al rispetto delle culture locali; sono tanto affette da soggezioni psicologiche che ben poco hanno a che fare - se pur per certe tipologie di coscienza sono opportune - con la semplicità e la linearità del Vangelo.

Ma l'occupazione da parte del cammino neocatecumenale della tua parrocchia, con conseguente fuga massiccia di fedeli e di persone atte alla collaborazione, si rileva anche dall'elenco delle "persone che coordinano i vari servizi della parrocchia". Sono 32 persone, un bel numero. Orbene, 14 di queste appartengono alla parrocchia di ..., altre quattro appartengono alla parrocchia di ..., 10 alle varie parrocchie della città; il diacono ha due incarichi in lista (e perciò si arriva al numero di 10). Della tua parrocchia solo 4 sono presenti nella lista dei coordinatori, e per incarichi meno essenziali: ... per l'animazione dei canti ma insieme a due neocatecomunali extra parrocchiali; ...  per i chierichetti. Tutti questi, così come tutti gli extra parrocchiali, sono neocatecumenali di ferro. Va aggiunta per l'Apostolato della Preghiera, ..., che ovviamente non è neocatecumenale e che nella lunga lista è come la lucina nel bosco. 

Dunque una parrocchia di oltre 7.000 parrocchiani è diretta da 31 coordinatori neocatecumenali, di cui solo 3 della parrocchia, e da una coordinatrice non neocatecumenale. Ti pare, caro don Marco, un fatto intelligente, dal punto di vista pastorale e del rispetto della capacità della tua gente più attenta in parrocchia (capacità tanto collaudata dal tuo predecessore), la quale si sente ovviamente trattata come "minorata" nella dedizione, nella appartenenza e nella partecipazione alla vita parrocchiale?

La cosa poi diventa particolarmente grave, se si considera che, nell'attività catechistica, cioè tipicamente di evangelizzazione, sono stati allontanati tutti i catechisti non neocatecumenali, alcuni dei quali avevano sulle spalle anni e anni di impegno e di servizio con la tua parrocchia. Anche don ... si è trovato in difficoltà per l'annullamento - così mi dicono - del suo impegno, del resto ben condotto, coi genitori e con i giovani del dopo cresima.

Vedi dati - statistiche alla mano - che l'occupazione esiste e che gli aventi diritto ad avere in proprio la parrocchia sono esclusi e messi in difficoltà.

Ora: se tutti i movimenti ecclesiastici di oggi (oltretutto sono simili fra loro e maggioranza perché forti nei soldi e nelle intransigenze o negli integralismi) si mettessero a fare quello che tu  realizzi a ..., dove andrebbe a finire l'organizzazione base della diocesi? Il Cammino compia pure la sua strada, creandosi le sue sedi (si dice che il terreno disponibile vedrà lo sviluppo di costruzione neocatecumenali con centinaia di milioni di spesa), ma lasciando in tutta pace la vita autentica e normale delle parrocchie. 

In ogni parte del mondo cattolico il cammino neocatecumenale è motivo di divisione: non certo perché colloca autenticità o completezza del Vangelo su stantie tradizioni, o su ambienti solo in superficie cristiani. Ma perché ovunque crea le sue appartenenze, la sua esclusività ed esclusione, la bugia d'essere d'accordo in tutto col Papa scavalcando Conferenze Episcopali e vescovi (che si lasciano, alcuni, scavalcare), la dipendenza, spesso di carattere psicologico o plagiante, dei suoi adepti. Kiko Argüello vuol fare (insieme all'agitata Carmen) quel tipo di evangelizzazione? Bene, c'è posto anche per lui e speriamo che lui stesso si abitui alle cose "normali", ad esempio alla "Messa normale". Alludo con questo al fatto che, quando dipingeva sulle pareti di fondo della tua chiesa quegli "enormi santini" (il valore artistico è nullo), al momento della Messa vespertina in orario se ne saliva in casa per la sigaretta e il bicchierino ed il chiacchiericcio con i vari esponenti neocatecumenali, salvo poi a schitarrare il sabato notte in quelle liturgie eucaristiche in cui c'è più abuso, o carenza di cultura storico-liturgica, che autenticità sacrificale e sacramentale.

Ma smetta di imbrogliare le chiese locali, occupando e facendo occupare spazi, momenti, situazioni che "di suo" sono di tutti e per tutti. Un parroco può volere nella sua parrocchia "anche" il cammino neocatecumenale, così come qualsiasi altro movimento ed associazione; ma senza che questo o quelli condizionino, con la loro presenza ed attività, ciò che spetta a tutti e che a tutti appartiene.

Rifletti a questo: perché questa mia lettera aperta, e quindi destinata di suo a chiunque? Perché tu sappia - e puoi farlo - riflettere fino a diventare davvero un parroco fra i parroci e non un prete neocatecumenale, che si distanzia, per questa sua appartenenza che lo guida e lo condiziona in tutto, dalla faticosa azione e dalle umili speranze degli altri parroci.

E ti faccio un augurio fiducioso: codesta parrocchia è nata da un dono (il terreno) e per l'iniziativa dell'Opera ..., in viva comunione col vescovo. Ancora in ... sono presenti (e si svilupperanno se a Dio piacerà), tipica attività di servizio incarnato della nostra opera.

Orbene: ti auguro di cuore di essere un parroco alla don ... e quindi radicalmente diverso del Cammino Neocatecumenale. Questo lo puoi benissimo tenere nella tua coscienza e poi dargli "uno" spazio in parrocchia, in parità con altri movimenti ed associazioni e con la partecipazione unica dei tuoi parrocchiali. Ma non puoi affatto dare "tutta" la parrocchia al cammino neocatecumenale,  soprattutto di carattere superparrocchiale.

Ti auguro di essere come don ..., un parroco di tutto il suo popolo, un parroco incarnato nella carità crocifiggente; un parroco che onora la povertà; un parroco che si ritrova nella normalità di tutti gli altri parroci.
Prega tanto per me e per i miei poverissimi, sia in Italia che in Brasile. Tuo ...

 

(lettera firmata)


23 marzo 2024

Annuncio-Neocatecumenale di Pasqua-Neocatecumenale 2024 : "obbediensia" my 4$$ !


 

Il documento, a cui abbiamo accennato recentemente, è di 20 pagine ma non è che la riscriviamo riga per riga, tutta sta sbobba, eh. Vi riportiamo solo qualche paragrafo, saltando qua e là.


A pag. 19, Ascensión ricorda che, per la notte di Pasqua, i fratelli sono tutti precettati in comunità, non vi pensate di andare a messa coi cattolicidelladomenicah

NB: I grassetti nel testo mamotretico sono nostri, per amplificare le ###ate e le solite dissidenze testarde, se mai ce ne fosse bisogno.

"Un’altra cosa, vi incoraggiamo anche a fare battesimi la notte di Pasqua, la maggioranza lo fate, perché questa è la tradizione che abbiamo ricevuto, quello che ci hanno insegnato Kiko e Carmen: 
la notte di Pasqua si fanno i battesimi, ma è importante vivere la Pasqua con la tua comunità (sottolineato in originale NDR) che è un sacramento, una notte di festa per viverla in comunità, questo è più importante che andare al battesimo di tuo nipote o di tuo cugino, perché qualcuno fa questo. "

Veramente? C'è gente che a Pasqua, invece che partire per la comunità come ogni bravo soldatino neocatecumenale, preferisce stare con la famiglia?!  ... Disertori!!  - A proposito: dove erano Kiko, Mario e Ascensión durante il covid? In prima linea con i loro soldatini, ai quali era richiesto assolutamente di incontrarsi e, in certi casi, anche contagiarsi e morire, oppure rintanati sottochiave e al sicuro? (eccetera, eccetera, eccetera)

"Allora vi invitiamo a vivere la Pasqua con i vostri fratelli, il senso è viverla insieme con la comunità. Ma lo diciamo per aiutarvi, non come una legge, ma come un invito, perché sono cose molto importanti nella ricchezza della Pasqua: il battesimo e la comunità."

"difesa e dialogo!" pare il motto di questo annuncio 
(ma bastone e carota andava anche bene)

"Invitiamo anche i catechisti a difendere i catecumeni: cioè se in qualche parrocchia o in qualche posto c’è qualche difficoltà per fare la Veglia Pasquale aiutateli, andate a dialogare con il parroco, con il Vescovo. 
Il Papa quando gli abbiamo detto che in qualche parte c’è difficoltà ha detto di parlare, di dialogare; allora, obbediamo al Papa, andiamo a presentare, a spiegare che noi non possiamo vivere senza la Veglia Pasquale, è proprio il nostro carisma: il fondamento di tutte le catechesi di Kiko e Carmen è la Veglia Pasquale e dobbiamo difenderla."
Gavè capì, fratèi? Nel Culto delle Sedie Volanti, esiste una ed una sola sedia inamovibile! E no, non è il trono papale. Al contrario, contro il Papa dovete ritorcere tutta la retorica dell'arsenale, trasformando il Trono Papale in "Seggiola del Papa etc." (cit.). Niente di nuovo sotto il sole. Ah invece sì: dialogare is the new conficcare nel cranio altrui il concetto che deve passare, a martellate.
"Anche le comunità che sono in missione: non si tratta solo di aiutare il parroco, con buona intenzione, che ci dica: “ma facciamola in parrocchia tutti insieme”.

E’ importante che i fratelli possano vivere la Veglia Pasquale. E’ vero che tanti non sono catechizzati e non capiscono il perché di passare tutta la notte in veglia, ma allora si può proporre quello che spesso si è fatto quando non c’è possibilità di fare un’unica veglia: si fanno due veglie, una più breve per tutti i parrocchiani, che saranno contenti, e dopo tutta la notte facciamo la Veglia, sempre aperta a tutti, per chi vuole restare, aspettando l’alba, pregando.

Ma dobbiamo difendere la Veglia Pasquale così com’è, perché non basta dire: “Sì, ma anche noi facciamo tutte le letture”! Non si tratta di questo, si tratta di poter trasmettere la fede, di dare in questa notte gloria a Dio per quello che ha fatto nella nostra vita e passare la fede ai bambini."
"Le due specie ci devono essere. Punto. Daje de bottija,
e non fate come i noncatechizzatih che noncapisconoh
- ma sono contentih nella loro ignoranzah"

"La comunione sotto le due specie, con il vino, i canti: tutto è un’opera d’arte e non è che puoi fare un mix... Questo era per incoraggiare i responsabili e i catechisti, perché dove ci sono problemi vadano a dialogare, a parlare con coraggio..."

Bastano i grassetti vero, non è che dobbiamo pure commentare?
Sì?!! Dobbiamo commentare?! Allora te lo commenta Kiko questo ultimo paragrafo:

A pag. 12 Kiko ti spiega che:



"Questa è una notte 
in cui non si può dormire."


Vabbè, almeno le buffonate kike dell'ascensore pasquale non dobbiamo ripeterle, speriamo.


Ascensión quest'anno ha un sacco di spazio ma lo spreca tutto in "comedicevakiíko", "comedicevacármen". Si passa tutto il mamotreto lucidando i sacri mastodonti - ormai cristallizzati nel mito dell'immaginario collettivo del gruppo - e spingendo ripetutamente i fratelli a fare lo stesso.
I detrattori possono quindi scegliere se essere più irritati dai due eretici, oppure da lei che offre i fratelli agli idoli, in schiavitù mentale. 

A pag. 10 arriva il richiamo ascensionale al dovere di onorare le tradizioni neocatecumenali: i mamotreti con le "catechesi(ma sono sempre tenuti segreti oppure ormai lo sanno tutti i fratelli, che questi copioni esistono?) e l'"approvazione". 

"Quando Mario ha citato il Cardinale Cantalamessa, che ha detto che la causa della mondanizzazione della Chiesa è la crisi della fede, io ho detto a Mario che per noi questa è la prima lezione della scuola: è quello che ascoltiamo appena entriamo in cammino. Nella 3a e 4a catechesi iniziale, profeticamente, 60 anni fa, Kiko e Carmen già parlavano di questo pericolo per la Chiesa, e a volte qualche catechista dice: “Ma no, ma queste catechesi sono già superate...*”, ma vedete che non è così: queste catechesi, giustamente, danno la risposta a quello che adesso stiamo vivendo.

Quando negli anni 60-70 le Chiese ancora erano piene, nessuno credeva a questa visione della Chiesa, che Kiko e Carmen avevano intuito**. Adesso abbiamo visto che sono stati veri profeti! Allora è importante che soprattutto i catechisti - e ci sono tanti catechisti nuovi, che grazie a Dio ci aiutano a rinnovare le équipe - preparino bene le catechesi; 
anche quei catechisti che stanno formando i nuovi è importante che insegnino a preparare bene le catechesi. Questo è fondamentale perché se no, non si capiscono queste catechesi: hanno una ricchezza teologica che bisogna scoprire, ma se non si preparano bene non si scopre."

* leggi pure : "massacrate di correzioni da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede"

** "Kiko e Carmen avevano intuìto", ma senti tu, che facce di bronzo di ipocritoni, ma se è proprio per colpa di questi due, che dalle parrocchie neocatecumenalizzate sono scappati i fedeli. Le innovaglie, sono ormai anti(ki)kaglie, e la neo-mitologia degli eredi fa passare i due filibustieri per antichi profeti. E su cosa contano, per convincere la gente? Sulla completa assenza di senso della farsa...

"correzioni della CdF alle catechesi neocatecumenaliiiiiiii....!!!"

"Anche perché noi come catechisti abbiamo una grazia, un’elezione grande che ci ha fatto il Signore, che ci dà di portare avanti quello che hanno ricevuto da Dio Kiko e Carmen: l’ha ispirato loro lo Spirito Santo e la Chiesa l’ha confermato. Vi ricordo - lo sapete già voi catechisti più vecchi, ma è importante ricordarlo - che questi mamotreti, tutte le catechesi, il Direttorio catechetico del Cammino è stato studiato e approvato dalla Chiesa, l’hanno studiato seriamente cinque congregazioni, esattamente cinque dicasteri: il Dicastero della Fede, il Dicastero dei Laici, il Dicastero del Culto, il Dicastero dell’Educazione Cattolica e il Dicastero del Clero durante sei anni: un gruppo di teologi di ogni congregazione hanno studiato tutte le catechesi di Kiko e Carmen e hanno dato una vera laudatio di queste catechesi, hanno visto che erano veramente ispirate dallo Spirito Santo e che avevano una grande ricchezza teologica, biblica, che stanno all’interno della tradizione della Chiesa e della fede; hanno anche detto che hanno un linguaggio moderno, esistenziale, capace di arrivare all’uomo di oggi."
un linguaggio moderno esi(sten)ziale, come questo
"Per questo abbiamo come una responsabilità di trasmettere questo, è vero che un catechista lo trasmette soprattutto con la sua vita e la cosa più importante è la nostra vita, l’essere testimoni di quello che diciamo, ossia che la nostra bocca e il nostro cuore sia una sola cosa, ma abbiamo anche una responsabilità di trasmettere, di preparare bene, di trasmettere questa ricchezza teologica che Dio ha voluto dare a Kiko e Carmen e con loro a noi. 
Bene, questo è per incoraggiare le équipes di nuovi catechisti e anche i più anziani, che, anche se a volte sono un po’ stanchi di preparare, è sempre bene farlo, perché ogni volta che uno approfondisce una catechesi scopre sempre nuovi tesori [LINK]" 


"Che opera di propaganda! Bravissimi!
Stavolta vi siete veramente superati 
e avete superato persino me!"
Parola di KJU

7 Pagine di Kiko, dalla 12 alla 18: vabbè, le solite cose che predica sempre Kiko, basta averlo sentito una volta: 
l'altro è la croce, morire all'altro, il divorzio, la morte, Dio opera, questa generazione, l'Egitto, il Faraone, i rabbini, tu sei un superbo, il peccato, la morte, la risurrezione, il battesimo, l'ateismo delle nazioni, la morte, il kerigma, ilconcìlio (cioè il Vaticano II), le sofferenze, la fossa della morte, la festa, il banchetto, la morte, la risurrezione;
insomma, le solite cose, come le dice lui, nella relazione causa-effetto che vuole lui e che non c'entrano un accidenti col Catechismo della Chiesa Cattolica Apostolica Romana.


Ah sapete cosa manca? Un qualsiasi riferimento a la càusa de cànonisasión de la Càrmen.
Esimio Puntini, sei in giro? Stai leggendo? C'è una mezza paginetta di mamotretino da compilare, scrivi pure qui, visto che loro non lo fanno:





<spazio lasciato intenzionalmente libero per i miracoli di Puntini, non scrivete qui, gli altri>






E vediamo, se riusciamo a farla canonizzare, finalmente! Poi il santino lo incollo nel Grande Album P4n1n1 degli Eretici


E lo sfogone di Padre Mario contro ChatGPT, a Pag. 8 (con la risposta di ChatGPT per il Padre Mario):
"Ogni volta che apro il mio computer si apre una pagina che mi chiede se voglio entrare nel GPT che è una pagina di ricerca artificiale, ma pericoloso."

Sui timori di Padre Mario abbiamo interpellato direttamente la AI in questione. Per favore, qualcuno faccia pervenire a Padre Mario la risposta che ChatGPT gli ha indirizzato, così non si spaventa più.

E dopo questa risposta, il prossimo mamotreto stagionale lo scrive ChatGPT, scommettiamo.

PS al Padre Mario ditegli piuttosto che, se ogni volta che accende il computer "gli si apre una pagina..." forse è davvero ora che faccia vedere il suo computer a qualcuno che sa cose di computer.


¡ 🔔 Missione estiva di evangelizzazione 2 a 2 dei giovani (maggiorenni) 🔔 !

Cari giovani, preparatevi! Se siete maggiorenni, Ascensión vi spedisce alle missioni 2 a 2, ad annunciare il Vangelo. È previsto per questa estate, durante un pellegrinaggio. Se i responsabili vi prospettano un pellegrinaggio estivo come una bellissima sorpresa, sappiate che la missione 2 a 2 vi è inclusa, anche se loro non ve lo dicono. 

Per pararvi le terga, potete rispondergli che per quel periodo avete già prenotato all'Elba! Poi invece che andare all'Elba (fosse mai che i catechisti vi cerchino lì), potete venire a Sgrugnàno Tirrèno, al campo estivo della setta Acqua Nuova, che quest'anno c'è FungKu come Somaro di Spiaggia Bagnino. Oppure andate ad un vero pellegrinaggio, uno in cui siete liberi, e non utilizzati come Testimoni del Genoa, se giustamente non volete, e come vi capisco.

A pag. 18:
"Se nel pellegrinaggio di questa estate, volete fare con i giovani l’esperienza di andare due a due ad annunciare il vangelo, potete farlo per 1, 2 o 3 giorni, come volete, ma con i maggiorenni. 
Intanto con i minori si organizza un pelegrinaggio a piedi o altre attività. Se qualche minore vuole fare l’esperienza del due in due, dovrà ottenere prima il permesso dei genitori e dovrete metterli poi insieme a qualcuno dei giovani più adulti, cioè due adulti e un minore, mai un minore e un adulto. Potete fare il pellegrinaggio in estate nella data che vi sembra più opportuna."

Mai un minore ed un adulto... ma lo sentite anche voi, un rumore come di crepitio di coda di paglia che brucia? Allora, viste le idee che girano in Cammino sul non denunciare porconi e suìnidi varii, noi vorremmo scrivere nel mamotreto di non mettere mai Susanna insieme coi vecchioni, manco se Susanna ha 20, 25, 30 anni etc. Ma questo lo diciamo a Susanna, perché tanto i vecchioni, presi come sono dalle passioni della vecchiaia, manco ci ascoltano.

Riassumiamo quindi queste 20 pagine con una citazione storica, epica, lirica, di Padre Mario. 

A pag. 8 :

"Allo stesso tempo, noi in Occidente siamo sottoposti a una persecuzione che non è così evidente e sanguinosa, ma con guanti di velluto. Attraverso una cultura che cerca di ridicolizzare e uccidere la fede cristiana."


Habemus l'Annuncio Neocatecumenale de Pasqua Neocatecumenale 2024

Allora, di già ve lo dico che queste 20 pagine fanno 🤮

Eccovi una parte scabrosa, tanto per sgradire :

Parlando dei pellegrini e dei pellegrinaggi vi invitiamo a non avere paura di andare in Israele, perché tutti ascoltiamo costantemente informazioni sulla guerra, però Rino e gli altri fratelli, che stanno sul posto, ci hanno detto che la guerra è solamente a Gaza e le comunità che stanno andando per la fine del Cammino - già da Natale hanno ripreso - sono felicissime perché tutto è vuoto, non c’è bisogno di fare la fila, puoi stare al Santo Sepolcro tutto il tempo che vuoi e sono felicissimi in questo tempo senza tanti turisti e allora vi incoraggiamo a riprendere i pellegrinaggi in Israele senza paura.


(intanto a Gaza)

e qui a questo link il resto (e poi basta con ste kikate perché la Settimana Santa è sacra)

22 marzo 2024

"Verità sul Cammino Neocatecumenale" di padre Enrico Zoffoli

Dal libro "Verità sul Cammino neocatecumenale": raccolta di documenti e testimonianze a cura di padre Enrico Zoffoli, vi presentiamo la relazione stilata da un fedele cattolico sulle Catechesi iniziali tenute da una équipe di catechisti del CN nella sua parrocchia.


 
È il primo di una serie di contributi che intendiamo proporvi tratti dalle testimonianze e dai documenti che  il teologo passionista padre Zoffoli raccolse da tutta Italia ormai trent'anni fa.
Nel frattempo ne è passata di acqua sotto i ponti: sono  stati approvati lo Statuto del Cammino e il Direttorio delle sue catechesi. Ma il Cammino neocatecumenale è rimasto esattamente ciò che era, e lo dimostra la grande attualità delle trascrizioni, delle descrizioni, delle impressioni, delle denunce e delle lacrime di tanti fedeli e sacerdoti coinvolti in esso a vario titolo fin dal suo primo apparire nelle parrocchie italiane .
Prima della relazione, vogliamo evidenziare una citazione di padre Rotondi in quarta di copertina:
 
"Si può dire in breve che nel pensiero di Kiko e Carmen errori teologici antichi e nuovi confluiscono in un vulcano tale di contraddizioni, che non è possibile non solo dedurne una logica di verità , ma neppure un sistema coerente di errori.
Nessuna originalità, ma ripetizioni critiche di aberrazioni teologiche antiche e nuove senza alcun riferimento a quanto la Scrittura e il Magistero della Chiesa hanno da sempre professato o rigettato".


 CRITICA AL 'CAMMINO NEOCATECUMENALE '
VERA TEMPESTA DI ERRORI
 
 Città (...), senza data
 
Premessa 
 

Ogni considerazione che seguirà si basa esclusivamente sull'esperienza da me vissuta durante il periodo di due mesi introduttivi alla catechesi relativa al Cammino Neocatecumenale che si è svolta nella parrocchia di San Leone Magno in Firenze dal ottobre al dicembre 1992. 
In tutto cercherò di seguire un ordine cronologico degli argomenti trattati a partire dal giorno in cui il parroco presentò all'assemblea dei fedeli il gruppo di catechisti che si sarebbe incaricato della catechesi. 
 
1 - Voglio cominciare dal giorno della presentazione ufficiale che avvenne durante la celebrazione eucaristica domenicale perché mi stupì il loro modo di comportarsi al momento della consacrazione; infatti mentre tutta l'assemblea era inginocchiata come di consueto e come del resto è indicato anche nel foglietto della Messa, loro fecero un semplice inchino con la testa, tutti insieme. Si capiva bene che era una loro consuetudine il non inginocchiarsi.
Perché?
 
2 - Per seconda cosa pongo l'attenzione sul fatto che la catechesi è stata tenuta da catechisti laici anziché da presbiteri
La cosa di per sé potrebbe significare ben poco se queste persone non si fossero presentate come angeli del Signore inviati per la salvezza generale.
Con molta poca delicatezza, e piuttosto con una buona dose di presunzione nel modo di parlare, l'annuncio è avvenuto come se prima di allora non si fosse mai ascoltato niente; è stato infatti rigettato tutto il passato della nostra parrocchia Francescana senza che queste persone conoscessero minimamente la storia e le innumerevoli esperienze vissute insieme ai frati in 100 anni di storia.
La sensazione netta è stata che questi catechisti fossero gli unici depositari della fede e possessori dello Spirito Santo in maniera esclusiva (come se lo Spirito si facesse imbrigliare da qualcuno!)
Questa la prima sera, poi più avanti, nel corso, è stato affermato senza mezzi termini "noi siamo angeli del Signore", si badi bene non "come angeli" ma "angeli" forse dimenticandosi o non sapendo proprio che gli angeli sono creature di Dio ben diverse dagli uomini.
Forse, nella migliore delle ipotesi, ma sempre con una buona dose di presunzione, avrebbero potuto definirsi "profeti", rimanendo un po' più con i piedi per terra.
 
3- È stato presentato uno schema di parrocchia cosiddetto "atomizzato", dove ogni anno nasce una comunità


formata al massimo da 50 persone che gravitano intorno non si sa bene a che cosa dal momento che il grosso della popolazione parrocchiale, che non si avvia al cammino, è stato ignorato in ogni considerazione che è stata fatta. Questi gruppi sembrano vivere isolatamente gli uni dagli altri allo scopo di esercitare l'amore reciproco sul serio e non in maniera superficiale (così hanno detto) come fanno i normali cristiani. 
 
La critica che a mio parere deve essere mossa a queste considerazioni estremamente superficiali è la seguente:
innanzitutto non dovrebbero permettersi di dare giudizi di questo tipo sugli altri perché è impossibile essere nell'animo delle persone e poter valutare il tipo di rapporto che fra esse intercorre; cosa ne sanno degli infiniti, grandi e piccoli atti di sacrificio e di amore di saluti da ciascuno nei confronti di altri fratelli? Forse però trattandosi di angeli siamo di fronte anche al dono della chiaroveggenza... 
 
4- Fra le altre cose sono state pronunciate le seguenti affermazioni, che mio giudizio contraddicono in modo palese al tradizionale insegnamento della Chiesa Cattolica, ma che piuttosto sono più consone alla dottrina protestante:
  • L'uomo non può fare niente per conseguire la vita eterna. 
  • Dio fa tutto senza che tu debba sforzarti, anzi qualunque sforzo è inutile. 
  • L'uomo può incrociare le braccia perché fa tutto Dio.
  • Tu non puoi evitare il male e ti è impossibile, da te, fare il bene. 
  • Tu non sei responsabile del tuo peccato. 
  • Dio ti ama così come sei e non occorre che tu faccia niente per migliorarti. 
  • È sufficiente riconoscersi peccatori per conseguire la salvezza. 
 
In queste affermazioni è totalmente negato il libero arbitrio dell'uomo di fronte alle scelte da fare e da parte di qualcuno si ironizza sulle opere di misericordia come acquisizione personale di meriti quasi si trattasse di forare una tesserina appunti per conquistarsi il paradiso. 
Sono affermazioni in grave contraddizione anche alla luce del nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica recentemente apparso nel quale anzi si invita il Cristiano ad una continua ascesi per un miglioramento personale da attuarsi con la Grazia di Dio e col proprio deciso sforzo. 
"Tutto è predestinato" si dice. 
Mi domando se questa affermazione è diversa dalla tesi di fondo di Martin Lutero o Calvino. 
La conseguenza psicologica provocata dalle affermazioni di cui sopra non può essere che il lassismo e un incentivo al disimpegno nei confronti di qualsiasi forma di impegno e ascesi personale. Assomiglia molto al quietismo già condannato dalla Chiesa. Da tutto questo scaturisce una figura di uomo che assomiglia in tutto ad un burattino mosso da fili manovrati da Dio. Credo invece che l'uomo sia qualche cosa di più di un burattino ("ci hai fatto poco meno degli Angeli" si legge nella Scrittura). Il


peccato dunque c'è, ma non si può evitare, hanno sostenuto,
e vengono anche annullate le differenze di gravità nei confronti dello stesso peccato da parte di chi lo compie, ignorando in questo gli impegni personali che ciascuno ha preso con Dio. Si è sostenuto infatti che, ad esempio, l'andare con una donna, costituisce la stessa gravità tanto per un laico che per un sacerdote (perché non anche per il Papa aggiungo io?), quando fino ad ora c'è stato insegnato che non solo è più grave quello del sacerdote, ma che addirittura quello commesso dal frate lo è ancora di più proprio in virtù del voto di castità che costituisce un impegno più forte della promessa di castità. 
Il concetto della predestinazione è frequentissimo, anche se non sempre espressamente enunciato, come quando si dice che non tutti sono predestinati ad essere cristiani. Anche fra chi ha ricevuto il messaggio, solo alcuni sono gli eletti per destino, in ciò basandosi sulla frase "tutti sono i chiamati pochi gli eletti". 
Con questa interpretazione si conferma la sostanza del l'idea secondo cui non sono io che col mio libero arbitrio e le mie volontà decido di essere cristiano ma è Dio che unilateralmente mi elegge.
Gesù ha detto che "pochi sono gli eletti" perché nella sua sapienza prevedeva già che molti avrebbero rifiutato la chiamata di Dio, ma solo per un loro preciso atto di volontà e non perché predestinati a rifiuto. 
Se una predestinazione c'è, e c'è, è che tutti siamo predestinati alla vita eterna, ma questo non si compie senza il consenso dell'uomo. 
 
5 - Si è affermato: "Non c'è tempio nè altare nè sacerdote". 
Mettendo insieme un po' tutti i discorsi fatti dall'inizio alla fine del ciclo di incontri, mi è parso di capire che non c'è un buon rapporto con le regole, i dogmi, la gerarchia e altro in quanto, secondo loro, sono responsabili di non far spaziare liberamente lo Spirito. 
Io penso che questo atteggiamento, oltre che condannato dalla Chiesa (l'obbedienza al magistero e alla gerarchia non è affatto un optional, ma è condizione indispensabile per la salvezza), e anche molto pericoloso per chi si avvia ad un cammino di Fede. 
Questo semmai può essere un punto di arrivo dopo una lunga pratica d'ascesi e di autentico incontro con Dio e sempre che a Dio piaccia. Praticato invece fin dall'inizio, allorquando si è digiuni di ogni cosa, significa solo insegnare un atteggiamento di disobbedienza alla Chiesa istituita. 
 
6 - È stato tracciato un grafico rappresentante la "storia della salvezza" sul quale sono state puntualizzate le tappe più importanti. 
Del tutto incomprensibile è risultata l'affermazione secondo la quale si è avuta una specie di sospensione appunto della storia della salvezza dall'Editto di Costantino fino al Concilio Vaticano II, come se in questo lunghissimo arco di tempo non fosse successo niente di importante, si è operato inspiegabilmente un taglio di oltre 1000 anni. 
 
7 - Se il cristianesimo è amare, ovvero la ricerca del bene e della felicità degli altri prima della nostra, nei due mesi introduttivi al cammino ho notato che l'obiettivo da raggiungere è la propria felicità: gli altri, il prossimo, non sono quasi mai stati nominati. 
 
8 - Ho avuto più volte l'impressione che questo cammino possedesse quasi l'esclusiva per la salvezza. 
Infatti le persone chiamate da Dio per essere un "segno" sono quelle che entrano a far parte delle comunità neocatecumenali, come se le persone "segno" non potessero stare da tutte le parti!
 

9 -
È stato presentato il seguente schema: 
  • al centro il SALE (le comunità) 
  • al contorno i SALATI, 
  • all'esterno i GIUDA. 
 
Mi domando: chi non gravita intorno alle comunità neocatecumenali è considerato un Giuda? Un traditore? Di chi? Di Gesù forse? 
Si deve allora confermare che questo "cammino" sia l'unico che salva?
 
10 - Si è affermato che è necessario fare un'esperienza diretta di Dio, ovvero sperimentare nella propria vita, in modo tangibile, Dio.
Tutto parte da qui, la tua fede si fonda qui; se tu non hai fatto esperienza di Dio la tua fede è niente, è fasulla. La fede cioè deve essere comprovata dall'aver sperimentato direttamente nella tua vita Dio.
Un'affermazione cosi contraria al concetto di fede l'ho sentita poche volte.

Gesù dice a Tommaso "beati coloro che crederanno senza vedere" e in un certo senso gli tira le orecchie perchè aveva voluto mettere la mano nella
piaga del costato.
Credere che sia pretendere troppo da Dio che si faccia "toccare dalla tue
mani" e magari senza che tu neanche lo abbia cercato.
Queste cose sono successe raramente e solo con persone particolari con le quali Dio ha scandito le tappe più importanti della Storia della Salvezza.
Anche a te comune mortale può accadere tutto questo, ma salvo casi eccezionali tutti i santi riferiscono che tale esperienza di cui si parla è possibile solo dopo un lungo cammino di dura ascesi e sempre che a Dio piaccia. Non si può banalizzare così l'esperienza di Dio che invece sembra tutti loro (catechisti) abbiano fatto, nessuno escluso.
Sarà vero che Dio vuole darci una prova concreta della sua esistenza?
Forse sì, anzi certamente sì, ma la strada è quella del discernimento, come dice la Dei Verbum: Dio si può riconoscere dalle cose create.
Dunque è il mondo che ci circonda che ci parla di Dio e l'uomo saggio, libero da pregiudizi, lo può trovare su questa strada e non su quella della ricerca di una manifestazione diretta e personale, praticamente un miracolo.

11 - Il buon seme, è stato detto, si vede dai frutti: giusto.
Sulla scia di questa affermazione si è sostenuto da parte dei catechisti
che l'esperienza del "cammino" cambia la vita.
Può essere, però curiosamente uno di essi ha riferito, a mo' d'esempio, che con la moglie litigava ancora violentemente, "fino a giungere quasi alle mani", litigi che poi si concludevano col perdono.
Mi domando chi non fa la stessa cosa e forse senza essere giunti "quasi al
le mani" anche senza appartenere al "cammino"?

Comunque stiano le cose, se i rapporti fra marito e moglie sono ancora,
dopo "la vita cambiata", al livello delle liti violente "fino quasi alle mani", mi domando in cosa consista il cambiamento? Forse prima volavano le seggiole?
E poi che esempio per chi abita sullo stesso pianerottolo!

12 - Altra affermazione quanto mai sorprendente: l'uomo è racchiuso in un "cerchio di morte", per cui gli è impossibile amare gli altri, non ne è
capace.

Forse il catechista si è dimenticato del comando di Gesù: "Amatevi gli uni gli altri", e se è un comando significa non solo che è possibile farlo, ma che dipende da un preciso atto della volontà sostenuto anche dall'aiuto di Dio.

13 - Il cristianesimo non è una religione, è stato detto, e non è una morale!
Che cos'è allora? Risposta: un avvenimento.
E perché mai, mi domando?
Da sempre si parla di cristianesimo come di una parola di "dialogo con le 'altre' religioni" a riprova che anche il cristianesimo è una religione; nelle
scuole c'è l'ora di "religione".
Religione o religioso è tutto ciò che pone l'uomo in relazione con Dio, lo orienta a Lui; se poi vogliamo limitarci freddamente alla stretta definizione di "religione", non si capisce perché il cristianesimo non dovrebbe essere
una di esse. Infatti si definisce una "religione" l'insieme di verità, preghiere, riti, dogmi e pratiche di pietà: mi domando quali di questi ingredienti
manca al cristianesimo per dire che non è una religione? E allora perché tale affermazione?

Perché la religione cristiana in generale e quella cattolica in particolare hanno in sé una morale per cui negando la responsabilità dell'uomo nei confronti del peccato (è impossibile fare il bene, è impossibile evitare il male perché siamo racchiusi in un cerchio di morte) è evidente che per l'uomo sussiste il problema morale della scelta fra bene e male ovvero il cosiddetto libero arbitrio.
Tutto quello che compone una religione è un appesantimento che imbriglia la Spirito e se ne conclude che il cristianesimo non è una religione (quest'ultimo periodo è una mia deduzione).

14 - Che dire di quest'altra affermazione?
"Dio non si può offendere con i peccati".
Si vuol presentare all'attenzione dell'ascoltatore qualcosa di nuovo a tutti i costi, tanto per polarizzare l'attenzione, oppure all'interno di questa affermazione ci siano dei contenuti dottrinali?
lo credo uno e l'altro, solo che la dottrina sottesa non è quella cattolica.
Fino a prova contraria, nel Sacramento della Riconciliazione, la Chiesa
cattolica invita il penitente, dopo l'accusa dei peccati, a recitare l'Atto di
dolore in cui si dice "perché ho offeso te..." e anche "prometto col tuo santo
aiuto di non offenderti mai più..." e allora perché Dio non si può offendere?
La spiegazione è stata questa: Dio non si può offendere perché non è possibile sottrarre a Lui qualcosa; e chi ha mai detto il contrario? Dio, senza dubbio, continua ad essere Dio intatto anche se noi pecchiamo contro di lui ("contro te solo ho peccato"), anche se a dire il vero una cosa gliela sottraiamo: I'amore e il rispetto di cui ha diritto.
E allora perché hanno detto che Dio non si può offendere? Credo che il problema si ricolleghi al punto 4 perché secondo tutta questa strana serie di affermazioni, gravemente in antitesi con quanto insegnato dalla Chiesa cattolica, si vuol dire che se non sono responsabile del mio peccato, non posso neanche offendere perché ciò implicherebbe una mia capacità decisionale che non ho.
Detto questo ne deriva che, se non ho offeso nessuno, non ho neppure l'obbligo della riparazione e del pentimento.

Da un compitino svolto in una delle serate è emerso con sufficiente chiarezza che l'assemblea dei fedeli gioca un ruolo importante nell'assoluzione dei peccati forse quanto quella del sacerdote, non ricordo le parole esatte della domanda formulata nel questionario, ma in buona sostanza si chiedeva se l'assoluzione dei peccati competeva al sacerdote o alla comunità e in che misura.
Forse pecco troppo di fantasia, ma collegando quest'ultima questione con
il punto 5, là dove si dice che "non c'è sacerdote", forse il volo fantastico trova una spiegazione!

15 - Si è fatta ironia circa l'impegno nello studio qualunque esso fosse sostenendone una inutilità, una perdita di tempo il prepararsi e impegnarsi seriamente. "I tuoi genitori ti hanno detto 'studia!, che tu diventi ingegnere!' Come se questo fosse importante!".
Che cos'è allora importante per loro, il disimpegno personale e attendere la manna dal cielo?
Ma non hanno saputo cogliere l'importanza che ha invece lo studio e la preparazione personale, la professionalità che così tanto è raccomandata in quasi tutti gli ultimi documenti della Chiesa!
Possibile che ciò che dice il Magistero venga mutilato e contraddetto in tante parti e che in questo caso non si capisca che ogni uomo ha un compito da svolgere in questa società secondo il disegno di Dio e che ad esempio servano anche gli ingegneri?

È evidente che l'ingegnere non esaurirà tutto il suo essere nel fatto di essere ingegnere, ma cercherà di entrare nella sintonia attraverso il suo lavoro competente di servire gli uomini nelle loro necessità e in questo adempiere alla volontà di Dio.

16 - Non voglio commentare quest'ultima affermazione uscita direttamente dalla bocca del sacerdote accompagnatore dei catechisti quale "garante" dell'ortodossia cattolica: 
"Si può diventare sacerdoti anche senza la fede". 
La commenti pure chi legge queste pagine!

17 - Osservo inoltre che le "catechesi" si sono svolte a senso unico, salvo rarissime eccezioni, ovvero non c'è stata la minima possibilità di intervenire su quanto detto. Ciò è stato giustificato col fatto che si era nella "fase di ascolto"; ma quando ci sono state quelle minime possibilità di parlare e di porre domande per mettere in evidenza quelle tesi che, secondo me, divergevano dall'insegnamento cattolico, la risposta era "dai frutti si riconosce la pianta".
Giusto, ma non ci si può limitare a guardare solo in casa propria; i frutti
sono quelli che maturano su tutto l'albero della Chiesa e quando un gruppo, di qualsiasi natura esso sia, provoca intorno a sé terra bruciata, astio, incomprensioni, divisioni (come si sente dire in tutte le parrocchie dove c'e il "cammino neocatecumenale"), dubbi ai quali non si dà volutamente risposte, non può essere una buona pianta.


Conclusioni
 
Termino qui le mie considerazioni intorno ai due mesi introduttivi al "cammino neocatecumenale" dal quale ne ho tratto un'esperienza del tutto negativa e che mi ha impedito di proseguire in quella direzione.
Io ritengo che la dottrina proposta contenga diversi punti che andrebbero
verificati alla luce del l'ortodossia cattolica; certo è che questo "cammino" riscuote il plauso di numerosi Vescovi e addirittura del Papa per cui d'istinto dovrei dire che non ho capito niente. Confidando invece di aver capito abbastanza non so, per il momento, dare una spiegazione a tutto questo.
Dichiaro davanti a Dio che ho seguito questi incontri libero di pregiudizi e assolutamente aperto a ricevere qualcosa di buono, ma la mia trascorsa formazione cristiana e in particolare francescana mi hanno creato una barriera istintiva che, man mano andavano avanti gli incontri, diventava sempre più spessa.