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31 marzo 2025

Pericolo: nel Cammino potrebbe infiltrarsi la pietà

Sempre dall'Inizio corso 2024/2025, diamo spazio a una raccomandazione cui è stata data grande evidenza: il pericolo delle "infiltrazioni".

Escludendo che si parli di problemi idraulici, ci si potrebbe chiedere chi sarebbero costoro che si infiltrano pericolosamente nelle schiere compatte del Cammino neocatecumenale? Quali pericolosi figuri osano turbare la quiete delle salette, ove tutto procede secondo i criteri stabiliti da sempre: celebrazioni, collette, catechesi, collette, convivenze, collette, scrutini, collette, passaggi, collette, viaggi e collette? Chi può introdursi nelle stanze ove solo le comunità possono riunirsi, nelle cripte ove solo le comunità possono celebrare l'Eucaristia e qualunque "faccia nuova" ha bisogno di permessi e presentazioni e viene controllata a vista un po' da tutti?
Che cosa può mettere in pericolo la tranquilla routine dei gruppi neocatecumenali, oltre ai parroci "faraoni" che pretendono che frequentino la Messa in parrocchia o rifiutano le decisioni dei supercatechisti regionali o non vogliono tabelloni dorati o corone misteriche nelle proprie Chiese?
 
da neocatecumeniincammino.wordpress.com

Non lo immaginereste mai: ciò che rischia di infiltrarsi pericolosamente nelle piccole comunità cui la Madonna avrebbe raccomandato di vivere in umiltà,  semplicità e lode, sono i buoni sentimenti, la "mentalità sentimentale", o meglio ancora, e semplicemente la pietà.

Raccomanda infatti don Pezzi nella convivenza di Inizio Corso, e anche questa raccomandazione è stata trascritta per essere fedelmente ripetuta a tutte le Comunità  neocatecumenali in tutto il mondo:

"Vorrei fare qui un richiamo anche ai Presbiteri e ai catechisti del pericolo della infiltrazione, soprattutto nei diversi passaggi, di una mentalità sentimentale"

Abbiamo già parlato degli scrutini neocatecumenali, degli esami cioè che ogni neocatecumenale deve poter superare per passare alla tappa successiva: di come ciascuno, rispondendo alle domande di un questionario, deve rendere conto di aver fedelmente seguito le indicazioni date dai catechisti: si tratta di adempimenti come il fare le lodi la domenica mattina con tutta la famiglia invece di andare a Messa in parrocchia, essere andati a bussare per le case come fanno i Testimoni di Geova, aver suonato il tamburello nelle manifestazioni del Cammino in piazza, ma anche di azioni o disposizioni che riguardano la propria vita personale come la scelta degli studi, il matrimonio o la propria vocazione di vita, l'aver dato soldi "ai poveri", cioè  principalmente al cammino, oppure anche intime, come la propria vita sessuale, non solo per verificare che le coppie fertili siano "aperte alla vita" , ma anche per verificare che nelle coppie si consumino regolari rapporti sessuali (la domanda "come va con il tuo sacramento" viene rivolta anche agli anziani senza limiti di età).

Ebbene, deve essere giunto all'orecchio delle alte gerarchie del Cammino che questi scrutini  sono, a volte e da qualche catechista non "illuminato", condotti con una "mentalità  sentimentale", cioè  con rispetto umano, con cristiana pietà,  o, solamente, con quel rispetto della coscienza di ciascuno e della sua intimità  che, negli Statuti del Cammino è esplicitamente previsto: in tale documento  infatti, che solo se rispettato rende il Cammino neocatecumenale una realtà  approvata dalla Chiesa,  all'art.19 §2, nota 79 si legge:

§ 2. Gli scrutini, ispirati all’itinerario catecumenale dell’OICA, aiutano i neocatecumeni nel loro cammino di conversione, nel rispetto della coscienza e del foro interno, secondo la normativa canonica.

Che gli scrutini neocatecumenali  abbiano completamente stravolto e prevaricato l'impostazione catecumenale del documento del Rito di Iniziazione dei Cristiani Adulti al battesimo, lo abbiamo già ricordato.

Ma si vede che non basta: nelle comunità  neocatecumenali si sta "infiltrando" il rispetto della normativa della Chiesa e dei propri stessi Statuti e quindi ecco la solenne tirata d'orecchie del decano dei presbiteri del Cammino.

Infatti continua don Pezzi:

"I criteri di discernimento, sul cambiamento della vita nei rapporti con gli altri, con se stessi e con Dio, derivano dalla Parola di Dio, che è vera e vuole il nostro bene. A volte, per farsi sentimenti di pietà, non osiamo dire la verità e con questo ritardiamo l'autentica conversione dei fratelli a Gesù Cristo".

Abbiamo già detto che i criteri di discernimento con cui nel cammino neocatecumenale si giudica se il candidato passi alla tappa successiva non hanno  necessariamente a che fare nè con la Parola di Dio nè con i precetti della Chiesa; ma, posto che, per caso, essi coincidessero, i catechisti dovrebbero valutare il candidato per i "segni esterni" che dà della propria adesione ai dettami della Chiesa: questo vuol dire che non sono previsti interrogatori, non è  previsto mettere le persone davanti alla "verità", magari chiedendo l'intervento di coniuge, familiari o fratelli di comunità  presenti, né  tantomeno, è previsto che, in modo diretto o indiretto, il presbitero rischi di non rispettare il sigillo confessionale.

Invece non solo tutto questo purtroppo avviene, ma deve avvenire, e deve essere portato a termine in modo "impietoso", cioè è  vietato "farsi sentimenti di pietà".

Ecco qual'è il grande "pericolo": che nel Cammino si "infiltri" la pietà,  ci si comporti cioè  con rispetto umano, delicatezza, comprensione.

La "verità" (la verità  di chi? Quella del catechista ispirato? O quella del presbitero che fa pure il confessore?) va sbattuta in faccia senza pietà  e davanti a tutti: questo è  il modo in cui nel Cammino neocatecumenale si fanno "convertire" le persone!

Per quel che serve, segnaliamo questa esplicita infrazione allo Statuto, ancor più  seria dal momento che viene dall'équipe internazionale, cioè dai vertici del Cammino; e ci complimentiamo invece con chi sta cercando di cambiare registro "dal di dentro" cercando di introdurre nel Cammino qualcosa di nuovo e di bello: l'amore vero verso il prossimo, la pietà, l'umana comprensione.