29 marzo 2025

Lo scrutinio nel Cammino neocatecumenale: cosa dovrebbe essere (e non è). Cosa è (e non dovrebbe essere)

Lo scrutinio: cos'è per la Chiesa

La pratica dello scrutinio nel Cammino Neocatecumenale si afferma sia ispirata al percorso di preparazione al battesimo per gli adulti.

Tale percorso viene tracciato nell'OICA (o RICA), ovvero l'Ordo Initiationis Christianae Adultorum, aggiornato nel 1972: si tratta della definizione di un itinerario di iniziazione cristiana per adulti non battezzati, della durata di 2 o 3 anni, durante i quali il candidato viene formato sulle verità cattoliche, sul catechismo, sulla fede, secondo un percorso che termina con il Battesimo. È  uno strumento rivolto, nella sua forma più completa, a persone non battezzate, mentre i battezzati che non hanno ricevuto la Prima Comunione o la Confermazione seguono un percorso "semplificato" e adattato alla loro condizione di già battezzati.

Durante questo percorso sono previsti tre scrutini, i quali sono liturgie (quindi culto pubblico) presiedute da un ministro ordinato e di norma inseriti nella Messa, durante le domeniche di Quaresima.
 

Ciascuno scrutinio consiste in una preghiera, fatta in silenzio, in ginocchio, davanti al ministro di Dio e davanti all'assemblea dei fedeli. Di seguito lo schema del primo:
158. Gli scrutini sono celebrati dal sacerdote o dal diacono che presiede la comunità, perché dalla liturgia degli scrutini anche i fedeli ricavino profitto e nelle orazioni intercedano per gli eletti.

159. Gli scrutini si svolgono nelle Messe degli scrutini che si celebrano nelle domeniche III, IV e V di Quaresima; si scelgano le letture del ciclo «A» con i loro canti, come sono assegnate nel Lezionario domenicale e festivo. Se, per ragioni pastorali, non si possono tenere in queste domeniche, si scelgano altre domeniche di Quaresima o anche giorni feriali particolarmente adatti. Tuttavia la prima Messa degli scrutini sia sempre la Messa della samaritana, la seconda del cieco nato, la terza di Lazzaro (nn. 386-389).

PRIMO SCRUTINIO

160. Il primo scrutinio si celebra nella III domenica di Quaresima, usando le formule che si trovano nel Messale (Messa rituale «Per gli scrutini battesimali») e nel Lezionario domenicale e festivo, ciclo A (cfr nn. 386-387).
OMELIA
161. Nell'omelia il celebrante, soffermandosi sulle letture della sacra Scrittura, spiega le ragioni del primo scrutinio, tenendo presenti sia la liturgia quaresimale come anche l'itinerario spirituale degli eletti.
PREGHIERA IN SILENZIO
162. Dopo l'omelia, gli eletti insieme con i padrini e con le madrine si dispongono davanti al celebrante. Questi, rivolgendosi anzitutto ai fedeli, li invita a pregare in silenzio per gli eletti per chiedere in loro lo spirito di penitenza, il senso del peccato e la vera libertà dei figli di Dio.

Poi, rivolgendosi ai catecumeni, invita anche loro a pregare in silenzio e li esorta a esprimere anche esteriormente il senso della penitenza o inchinandosi o inginocchiandosi. Infine conclude con queste parole o con altre simili:
Eletti di Dio, inchinatevi [oppure: inginocchiatevi ] e pregate. Gli eletti si inchinano o si inginocchiano. Tutti pregano per qualche tempo in silenzio. Poi, secondo l'opportunità, tutti si alzano.E fine. Ripetiamo: Messa, omelia, preghiera in ginocchio, in silenzio, in Chiesa, sempre durante l'Eucarestia.

Lo scrutinio: cos'è nel Cammino neocatecumenale 
 
Invece uno scrutinio nel Cammino Neocatecumenale è una specie di ispezione individuale condotta dall'équipe di cosiddetti "catechisti" che segue la comunità neocatecumenale. Si svolge solitamente  nel seguente modo.
  • Ciascun candidato viene sorteggiato a caso da un cestino o sacchetto dove si trovano tutti i nomi dei partecipanti. A volte i "catechisti" neocatecumenali possono scegliere d'imperio chi debba parlare, non esiste una vera e propria regola scritta.
  • Il candidato, seduto in assemblea o, come accade nel Secondo Scrutinio, al centro della stanza su una sedia vicino alla croce con tutta l'equipe davanti, risponde alle domande di un questionario, consegnato all'interno di una convivenza di tre giorni (o quattro, nel caso del Primo Scrutinio).
Le regole sono che bisogna rispondere "con fatti concreti" della propria vita e non si deve nascondere nulla.
  • Alla fine dello scrutinio il capo equipe (che è l'unico a parlare e di regola non è il sacerdote dell'equipe) chiede ai fratelli di comunità "se hanno da dire fatti sul fratello scrutato" sia positivi che negativi... a quel punto le temperature nella sala diventano davvero alte:
1) nessuno dice niente: per i catechisti non è un buon segno perché significa che i fratelli non ti conoscono e/o tu ti nascondi;
2) dicono cose positive: non va bene perchè sei "idolatrato", hai delle maschere e sei un piacione... così i fratelli non ti dicono la verità;
3) dicono cose negative: attaccano il fratello parlante e lo accusano di "fare giudizi" però intanto la catechista che scrive sull'agenda (il tutto viene scritto di solito dalla moglie del capo equipe su una agenda) annota "i fatti" che poi saranno usati contro di te.

Un esempio di scrutinio tratto da una testimonianza di un ex aderente al Cammino neocatecumenale: "Una mia sorella di comunità disse davanti a tutti che aveva "fatto degli aborti"... non bastò, volevano sapere il numero... a tutti i costi, la incalzarono così tanto che questa sorella tra le lacrime disse il numero "11 aborti"... immaginate l'esplosione che ci fu nell'assemblea e le conseguenze di quell'ammissione... fu una tragedia.
ecco perché io li definisco "stupri dell'anima".

 

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Niente preghiere in silenzio e riflessione nell'intimità della propria anima, no. Tutti i fatti della vita - specialmente quelli più dolorosi e scandalosi - vengono tirati fuori davanti a decine di persone, spesso anche completi estranei. Accade così che siano confessati pubblicamente peccati occulti, sia personali che dei propri familiari (genitori, figli, parenti) o conoscenti (datori di lavoro, amici, ecc.). In uno scrutinio, in particolare dal secondo "passaggio" in poi, può venir fuori ogni genere di sofferenza, peccati, addirittura delitti: abusi, violenze, peccati sessuali, impurità, adulteri, omosessualità, ruberie, furti, corruzione e cose del genere. 

Non è permesso sottrarsi all'interrogatorio, il quale è condizione indispensabile per il superamento del "passaggio", quindi dello scrutinio, inoltre i  catechisti giudicano il fratello di comunità in base alle risposte che dà: se sembrano loro troppo generiche, non pertinenti o semplicemente non rispondenti allo schema ricevuto, essi chiederanno integrazioni e scaveranno più in profondità finché non si sentiranno soddisfatti del risultato.  

Durante questo così definito scrutinio (ma che tale non è,  almeno non secondo la Chiesa), il neocatecumeno non può contraddire i catechisti, a meno di voler intavolare una discussione penosa e fiaccante, che si conclude in ogni caso con l'umiliazione pubblica del candidato che verrà rimandato indietro nel cammino di fede, solitamente in una comunità che non ha ancora fatto quella tappa, in un "itinerario di iniziazione" che somiglia più al gioco dell'oca che a una vera formazione cristiana. 

Nei volumi dei mamotreti in versione anni '80, prima della correzione della Congregazione per la Dottrina della Fede, erano presenti molti esempi di scrutini con domande e risposte tipo, estrapolate da veri scrutini fatti da Kiko. C'erano le domande, le risposte dei candidati e le correzioni di Kiko Argüello, nonché le reazioni specifiche a certi casi - per esempio se il candidato non voleva rispondere, se il candidato oppone dubbi, se non vuole effettuare una certa attività, se non esegue compiutamente la "normativa" riguardante la decima mensile, la preghiera, ecc. - In questo modo il cosiddetto "catechista" non avrebbe dovuto inventare niente, essendo già previsti tutti i casi possibili più frequenti.

Tutto quanto sopra esposto è una pratica vietata dalla Chiesa, addirittura dal Codice di Diritto Canonico:

Can. 220 - Non è lecito ad alcuno ledere illegittimamente la buona fama di cui uno gode, o violare il diritto di ogni persona a difendere la propria intimità.
canone ripreso pari pari dallo Statuto del Cammino art. 19 §2, nota 79:
§ 2. Gli scrutini, ispirati all’itinerario catecumenale dell’OICA, aiutano i neocatecumeni nel loro cammino di conversione, nel rispetto della coscienza e del foro interno, secondo la normativa canonica.

Tale concetto viene ribadito nel Direttorio Catechetico del Cammino neocatecumenale (approvato ma non pubblicato, quindi la seguente citazione è tratta da volumi riservati che i catechisti del Cammino  devono acquistare presso la propria struttura di riferimento per poterli usare nelle catechesi):

"Si ricorda ai catechisti che la richiesta di leggere le risposte al questionario nel gruppo e forse davanti a tutti sia fatta in modo che nessuno si senta obbligato e sempre venga delicatamente rispettata la libertà e la sensibilità di ogni persona."(Pag. 89 Traditio Symboli, 2001, volume 6)

Conclusioni

Quindi, concludendo: non è lecito al catechista neocatecumenale ledere la buona fama, indagare sui peccati passati e presenti, occulti o manifesti, certamente non davanti a tutti.
Non è lecito umiliare, ironizzare le persone, non è lecito chiedere informazioni ad altri della comunità.
Non è lecito forzare la libertà dei singoli.
Non è lecito ferire la sensibilità di ciascuno.

Gli scrutini così  come intesi  e praticati nel Cammino neocatecumenale non sono gli scrutini previsti nei riti in preparazione al battesimo nel documento OICA/RICA e violano del canone 220 del codice di Diritto Canonico, oltre che gli stessi Statuti del Cammino neocatecumenale e il Direttorio approvato. 

(Tratto da un articolo del blog "Osservatorio sul Cammino neocatecumenale")