Il motto della ditta è "🎳Un Tanto al Chilo 🎳". (E non lasciate oggetti di valore in giro)

24 agosto 2022

Hit-Parade di kikokanti - Quella volta che Kiko si è messo nella verità,

e ci si è messo talmente tanto che ne avanzarono dodici ceste!



Ci si è messo da solo, nella verità, non è che ce l'ha spinto qualche fratello!

01 agosto 2022

La tappa di Loreto e la devozione alla Santa Madre di Dio (estratti dal mamotreto del 1982)


Il rapporto con la Santa Madre di Dio è carattere distintivo inconfondibile di tutti i santi.

Vogliamo addentrarci con Kiko nella Tappa detta di Loreto, quando nel Cammino Neocatecumenale finalmente ‘si consegna’ la Vergine Maria ai fratelli di comunità, arrivati oramai agli ultimissimi passaggi del loro itinerario. La Tappa è collocata tra il primo e il terzo Padre Nostro. Dopo c’è solo l’Elezione e il rinnovamento solenne delle promesse battesimali. E il Cammino è finito.
Si impiegano in media 20 anni o più. E per andare a Loreto non meno di 15 anni.


Di seguito, proponiamo estratti dal mamotreto pubblicato il 1995, contenente il meglio delle catechesi di Kiko - tra il 1981 e il 1994 - alle comunità dipendenti direttamente dall’equipe degli Iniziatori; mamotreto ad uso esclusivo dei catechisti del cammino, da riportare fedelmente alle loro comunità. Sono gli estratti che maggiormente ci hanno impressionato da un lato, dall’altro che delineano con precisione il rapporto autentico di Kiko Arguello con la Vergine Santa.

Egli ha sempre dichiarato apertamente che il C.N. è stato ispirato direttamente da Lei, dalla Madonna, in una memorabile visione: sensitiva, intellettuale, o forse semplicemente una locuzione interiore?
(Le versioni sono state molteplici e si sono succedute negli anni secondo la convenienza del momento. Ad oggi, nonostante gli innumerevoli racconti kikiani, non è ancora dato conoscerne la natura con precisione.) 
 
Madonna di Loreto - Altare nella Santa Casa

Kiko ha apertamente disprezzato ogni forma di culto mariano tradizionale e trovato insopportabili i Santuari a Lei dedicati. Questo è un dato incontestabile. Kiko definisce “orribile e grandissimo” il Santuario di Pompei così come inutile e banale, se non fuorviante proprio per la richiesta ‘seriale’ di grazie e miracoli, Lourdes. Fatima non l’ha mai attaccata frontalmente. Lo si comprende, per la rilevanza che ha avuto per G.P.II. Infine, la Madonna di Loreto per Kiko, un “pezzo di legno scuro”.

Meraviglioso primo piano del Volto della Statua della Madonna di Loreto

Intanto i “Messaggi” della Madonna, dovunque nel mondo, sono sempre perfettamente sovrapponibili: la Mamma Celeste si rivela preferibilmente a bambini, chiede la costruzione di un Tempio a Lei dedicato, invita alla preghiera del Rosario e alla mortificazione, per la conversione dei peccatori e per la Pace nel mondo. La Madonna lascia a bambini piccolissimi dettagliate profezie da trasferire fedelmente ai Pastori della Chiesa. Ha fiducia in loro. Non certo parla di “piccole comunità” in cui, prima di applicarsi alla preghiera mariana per eccellenza, necessita fare un catecumenato che porti alla “fede adulta”. Non rimanda i veggenti a Kiko e Carmen dicendo loro: “Ci rivediamo fra una quindicina d’anni”.

E’ d’obbligo chiedersi il perché la Madonna faccia cadere da sempre la sua scelta su bambini anche ignoranti, poveri sempre, umili. Ma che cosa ha a che fare la Madonna con quella rappresentata da Kiko? Nulla di nulla.

qui riassunti i canoni della bellezza per Kiko
 
E Kiko, diciamola tutta, solo a guardare le statue di Maria ne prova disgusto, per tutte indistintamente. Entrare nei Santuari a Lei dedicati ed eretti in Suo onore è per lui insopportabile, cosa che confessa apertamente. La visita ai Santuari ha sempre provocato in Kiko un’irrefrenabile sentimento di disprezzo, offendendo tutti indistintamente il suo “senso estetico” sublime (è da aggiungere che lo stesso giudizio esprime nei confronti della stessa Basilica di San Pietro!).

Dall' "Incontro di Kiko e Carmen con una comunità dopo il Pellegrinaggio di Loreto" - Roma, 16 dicembre 1981 (pag.30).

"Vedrete come la Vergine Maria è stata dietro a tutto. Io mi ricordo che Paolo VI ci ha ricevuto ed ha parlato la prima volta del Cammino il giorno 8 maggio, giorno della Madonna di Pompei. Un piccolo segno. Dio ha messo qui come segretario della Congregazione del Clero, che ci aiuta e ci difende, l’incaricato del Santuario di Pompei. Dietro a una serie di cose c’è Maria. Arriviamo a Roma e Torregiani, come prima cosa, ci invita ad affidare tutto il Cammino alla Madonna di Pompei, tutta la nostra missione: “Voi potete fondare comunità chiedendolo alla Madonna”. Allora per prima cosa ci porta a Napoli e andiamo al Santuario di Pompei, che ci è parso orribile e grandissimo… E ne abbiamo fatta di strada!"


Procediamo di seguito con gli estratti:

PELLEGRINAGGIO A ROMA E A LORETO. Domenica 13 dicembre 1987 - Pag. 45/46 -

Le due Madonne:

“...noi non crediamo negli idoli. La Madonna che c’è nella Casetta è un pezzo di legno scuro che hanno rifatto di recente perché l’immagine antica si è bruciata. Noi crediamo nella Madonna, Madre di Gesù, non diciamo: “Ah, io sono devoto della Madonna di Loreto, io sono devoto della Madonna del Perpetuo Soccorso….”. "Sì, puoi essere devoto di quello che vuoi ma sono sempre rappresentazioni dell’unica Madre di Gesù”.
Che non succeda come in un paese in Spagna, dove ci sono due Madonne e si passa nel codice genetico, di padre in figlio, l’amore alla propria Madonna e l’odio all’altra Madonna. E quando arriva la festa, succede un macello: si menano, si distruggono a vicenda, c’è una spaccatura totale del paese. Da secoli stanno in questa situazione: il paese è diviso in due Madonne, e non c’è verso di arrivare a un’intesa. “Guai a chi tocca la mia Madonna!”, ti uccidono, ti tagliano la mano! “La Madonna dell’altro non vale niente, questa sì che è autentica!”
Il miracolo è stato che il parroco ha chiesto le catechesi e nella comunità ci sono fratelli di entrambe le Madonne. Il prodigio è che lì non ci sono più due Madonne ma una: la Madre di Gesù.”

Il caso del "paese delle due Madonne" è il primo esempio che viene in mente a Kiko nello svolgimento della sua catechesi mariana.
Sorprende che, con tanti Santuari Mariani sparsi per il mondo, Kiko non trovi nulla di meglio da raccontare che questo caso estremo, per rendere gloria alla Madre di Gesù? (certo che tipi stì spagnoli!) O piuttosto per rendere gloria a se stesso? Difatti una situazione incancrenita, vecchia di anni se non di secoli – da codice genetico – viene risolta di pronto dall’avvento delle comunità neocatecumenali nella parrocchia… Poteva mancare?

La Madonna? “un pezzo di legno scuro”:

Torna a parlare di Loreto ma, come leggerete nel prossimo estratto, anche il “pezzo di legno scuro” cede il passo (come le due Madonne) al primato del Cammino (pag.46):
“Allora qui a Loreto si conserva la Casa di Nazareth, il catecumenium di Gesù, il posto dove Gesù Cristo è diventato adulto"
(ndr. apprendiamo con stupore che anche Gesù ha avuto bisogno del catecumenato)
 
Madonna del Santo Rosario di Pompei, ora pro nobis!
Statuetta artistica del Bambin Gesù nella mangiatoia


“Con tutto questo voglio dire che Dio aveva già tutto programmato, aveva un disegno che noi stiamo scoprendo poco a poco. Il disegno della Casa di Nazareth, il fare comunità nelle baracche come la Sacra Famiglia di Nazareth, Patrizio e Marisa a cui Dio stava muovendo il cuore nella loro libertà: Dio pensava già di fare qui qualcosa… le costruzioni che abbiamo fatte secondo i nostri mezzi; però sono estetiche perché l’arte è sempre un’espressione dell’amore.
Quando la Chiesa è in un momento di decadenza si vedono cose orribili: se volete vedere la decadenza della liturgia andate nei negozi dove vendono arredi liturgici e vedrete Bambini Gesù paciocconi, pupazzi orribili. E’ una cosa tremenda, viene da pensare: se questa è la Chiesa mi faccio musulmano! Se gli artisti cattolici arrivano a questo, a fare queste immagini sdolcinate di Gesù…! Non ci sono più libri liturgici, non c’è più bellezza nelle cose. Noi stamo cercando di fare qualcosa in questo senso…”
(ndr. e continua così a sproloquiare, dal “pezzo di legno scuro" alle "immagini sdolcinate"; tutto un orrore)

Della demolizione del “devozionismo”:

Procede ora con la demolizione sistematica di ogni altro approccio alla Madonna che non sia quello neocatecumenale (pag.49)

“Ma attenzione: per ricevere la Madonna come tua madre in casa tua devi essere discepolo, e avere imparato a stare sotto la croce….
Noi non cominciamo dalla Madonna, facendo un devozionismo – “Fiori a Maria, che buona Mamma mia!” -, si può anche fare: “A Gesù per Maria”.
Si può anche cominciare così, ma sono altre cose per gente molto pia, molto cristiana.
Noi abbiamo cominciato con il Kerigma….
...Per presentarvi la Vergine Maria non c’è bisogno di trovare un’icona particolare né un’apparizione – che sono anche cose necessarie, che la Madonna utilizza per aiutare la religiosità della gente – voi avete un fatto molto più importante: avete l’esperienza della vostra storia, di quello che la Chiesa ha fatto con voi fino ad oggi.
La Vergine Maria è quella che si è presa cura di voi, da quando avete ascoltato il Kerigma fino ad oggi."

(ndr. chi se non Kiko e i kikatekisti si son 'presi cura'? Si attua qui la piena identficazione di Kiko con la Madonna, come ha fatto con il Signore Gesù e prima ancora con Mosè, con Elia, con San Giovanni Battista, con San Paolo, ecc.)

"Anche il C.N. è stato una grazia della Vergine Maria: sapete che abbiamo avuto un incontro – diciamo così, non voglio spiegare troppo questo – in cui la Vergine Maria ci ha detto di fare piccole comunità come la Sacra Famiglia di Nazareth.
Ossia il C.N. è una rivelazione della Vergine Maria a noi per portarlo alla Chiesa…”

Lentissima "progressione" neocatecumenale:

Ora Kiko tenta di spiegare perché ha atteso tanto per rivelare ai neocatecumenali la Madre (pag.50)

“...forse qui c’è qualcuno che era molto lontano dalla Chiesa e gli dava ai nervi tutto quel devozionismo alla Vergine Maria, anche perché dietro il devozionismo c’è gente molto nevrotica, mammista, fanatica, c’è di tutto!
C’erano preti mezzo pazzi che deviavano anche la devozione alla Madonna, c’era di tutto anche in reazione alla controversia protestante ... Si faceva poco meno che una specie di idolatria della Vergine…
La Vergine Maria attraverso noi, vostri catechisti, vi ha insegnato ad OBBEDIRE…
Per questo dicevo che tutto quello che avete ricevuto dal Cammino lo avete ricevuto da Maria, vostra Madre. Un bambino che sta nella pancia non conosce sua madre, eppure riceve da lei tutto… quando diventa più grande impara a dire “Mamma”…
Voi siete già grandicelli, cominciate a camminare da soli,… adesso vi si può insegnare: “Questa è tua Madre chiamala!…”


Ultimo estratto, tratto da:

“Incontro di Kiko e Carmen con una comunità dopo il Pellegrinaggio a Loreto" - Roma, 16 dicembre 1981 (ndr. questa è la prima volta che Kiko fa questa tappa) (pag.21-22)

Autolegittimazione, interpretazioni in libertà:

Kiko rispiega la genesi del Centro di Porto San Giorgio; tutto un disegno di Dio quello di chiamare proprio Patrizio e Marisa che risiedevano tanto vicino alla Santa Casa di Nazareth.

“...tutte cose che indicano come sia vero il Cammino.
Fatto sta che Dio ha pensato già le cose in modo che avvenisse vicino a Loreto. Il nostro Cammino ha a che vedere con la Famiglia di Nazareth”

E di nuovo racconta della sua 'ispirazione'.

Da Incontro di Kiko e Carmen con una comunità dopo il Pellegrinaggio di Loreto (Roma, 16 dicembre 1981)

Ancora sul 'devozionismo':

Senza il Kerigma, nulla di buono. (pag.28)

“Il problema è che sostenere il cristianesimo su devozioni è assurdo. Le devozioni non servono se non c’è una base catechetica vera. Andare ai Santuari, andare a Lourdes, pregare il rosario: queste cose non sostengono sufficientemente, se manca il Kerigma, la gestazione della fede, la gente va a Lordes, si emoziona, si commuove e dopo 15 giorni pecca andando con la segretaria a far l’amore e non gliene importa. Ma è chiaro, fuori dubbio! Manca la catechesi seria, la gestazione, tutto l’arco della gestazione della fede che stiamo facendo noi.
Ma questo non vuol dire assolutamente che andare a Lourdes sia una cosa assurda né che pregare il rosario sia fasullo. Mantenere solo quello del cristianesimo non basta ed equivale a dire che hanno ragione i pagani a dire che quella gente è bigotta, cioè che basa la sua spiritualità su cose accessorie e che non hanno un fondamento nella sua vita, poiché dopo, alla verifica è ipocrita, gente che non ti aiuta (ti aiuta più un pagano anche se il bigotto tocca tutti i giorni i santi in chiesa). Hanno ragione è la verità. La colpa non l’hanno le forme, ladorazione al Santissimo o il rosario. Non è quello, anche queste son cose che aiutano a soffiare il fuoco, ma se non c’è il fuoco che si soffia?”

(ndr. Kiko accusa i bigotti di ipocrisia e di cadere in peccati della carne dopo aver pregato la Vergine con tanto sentimentalismo. Il Kerigma solo salva! E si è ritrovato con un cammino covo di ipocriti che, alla sua sequela, hanno difeso sempre chi peccando gravemente contro il prossimo provoca scandalo).


In chiusura la conclusione finale di Kiko è degna di nota (pag.29)

“Voglio dire che noi abbiamo interpretato queste cose per voi così. Gesù Cristo quando affida sua madre alla chiesa, agli apostoli, gli dà sua madre? Quando lui deve sparire da questo mondo, quando Lui va a morire.
Così voi dovete capire che noi dobbiamo abbandonarvi, vi lasciamo alla Vergine Maria.
Perché? Fino adesso non avevate bisogno della Vergine Maria perché è sempre stata con voi eravate nel suo seno, vi ha dato tutto. Vi ha dato l’essere. "

(ndr. qui l’assimilazione totale di Kiko con la Madonna è allucinante e sfacciata: i "fratelli di comunità" non avevano bisogno di Lei. Attraverso l'"opera" dei catechisti, la Madonna stessa li portava in grembo! Questo lasciano intendere...)

"Adesso siete usciti come adulti, diciamo così, rinnoverete il vostro Battesimo, siete adulti e adesso vi presentiamo colei che vi ha partorito, che è stata la vostra genitrice, che vi ha portato, ha ispirato Kiko, Carmen, è stata sempre vicina a voi. Questo non perché ricorriate a lei quando avete un bisogno, no, ma io non ho detto niente di tutto questo ma tutto il contrario.”

Assolutamente un delirio.

Questa è la dottrina kikiana delle origini, quando anche lui era ancora convinto che il cammino sarebbe finito, le comunità si sarebbero sciolte e lui e gli itineranti sarebbero andati via per sempre, esaurita la missione. Siamo negli anni 80 e avevano davanti la vita intera. Ma poi il tempo vola anche per Kiko e, quando una ad una le comunità cominciavano a sfuggirgli di mano - come fanno i figli una volta adulti che lasciano la casa d'origine - il panico lo ha colto, ha fatto inversione di marcia e non ha più parlato di "abbandonare" niente e nessuno.


La Tappa di Loreto, ennesima passerella neocatecumenale.

A Porto San Giorgio ti raccontano com'è nato il Centro Internazionale Mondiale.
A Loreto ti insegnano il Rosario cantato con melodia kikiana, come se questa sublime preghiera ne avesse bisogno. Mica possono pregarlo come tutti gli altri!
A Loreto poi proseguono con la storia del Santuario solo per enfatizzare la solita domanda: "Perchè gli Angeli hanno trasportato la Santa Casa. proprio lì? Così vicino a Porto San Giorgio? Dove un tal Patrizio riccone si è convertito e ha donato tutto per fare un Centro di convivenze: "Casa degli Itineranti"?

Dio aveva tutto un disegno, nel quale solo loro sono l'unico centro. E così i kikatekisti fanno i fenomeni, sapendo che racconteranno ai fratelli cose sorprendenti.

Altro che battaglia di Lepanto, conversione della Russia, bambini di Fatima e profezie di Pace!

Mentre, come sempre, si sostituiscono al sacro e al divino con i loro deliri fini a se stessi.

 
(Pax)