Il motto della ditta è "🎳Un Tanto al Chilo 🎳". (E non lasciate oggetti di valore in giro)

16 maggio 2020

Il Vangelo della Prosperità neocatecumenale

Commentando i discorsi di Kiko Argüello  e dei catechisti del Cammino neocatecumenale abbiamo spesso evidenziato il doppio messaggio che trasmettono, cioè la freddezza nell'enumerare le disgrazie della società moderna quasi non toccassero chi parla e gli eletti a cui sta rivolgendosi, e, d'altro canto, la grandiosità del Cammino, la numerosità dei suoi aderenti, le sue infinite risorse, le sue realizzazioni (vedi l'erigenda Domus Jerusalem sul Monte degli Ulivi).

 
Per questo, e per altri motivi che analizzeremo, ipotizziamo che il messaggio del Cammino Neocatecumenale e dei suoi più alti rappresentanti, che viene propagato a catena lungo tutte le linee trasmissive del Cammino dal più  alto in grado fino all'ultimo dei suoi aderenti, è quello del "Vangelo della Prosperità", perfettamente in linea con un certo pentecostalismo, guarda caso diffusosi proprio dalla metà del secolo scorso.

I predicatori del Vangelo della Prosperità si occupano molto di realtà terrene e poco della vita nell'aldilà; promettono al credente una vita felice e realizzata, sia negli affetti familiari, sia economicamente sia a livello di successo personale e sociale.

I guru della teologia della prosperità portano ad esempio il proprio successo personale, fanno raduni in sale sfarzose con suppellettili di gusto pacchiano e, naturalmente, attirano alcuni ricchi ma soprattutto persone del medio e basso ceto, che spennano ben bene con la richiesta della decima e di continue donazioni, promettendo, è facile indovinarlo, il cento per uno già su questa terra.
Sul fenomeno religioso della predicazione della prosperità è recentemente intervenuto padre Spadaro con un articolo su Civiltà Cattolica, che riportiamo, in alcuni suoi passaggi fondamentali, confrontandoli con la predicazione di Kiko Argüello.



Civiltà Cattolica: La predicazione della teologia della Prosperità si basa sulla convinzione che Dio vuole che i suoi fedeli abbiano una vita prospera, e cioè che siano ricchi dal punto di vista economico, sani da quello fisico e individualmente felici.
Questo tipo di cristianesimo colloca il benessere del credente al centro della preghiera, e fa del suo Creatore colui che realizza i suoi pensieri e i suoi desideri.(…)

Eventi luttuosi o disastri, anche naturali, o tragedie, come quelle dei migranti o altre simili, non forniscono narrative vincenti funzionali a mantenere i fedeli legati al pensiero del «vangelo della prosperità». Questo è il motivo per cui in questi casi si nota una totale mancanza di empatia e di solidarietà da parte degli aderenti. Non c’è compassione per le persone che non sono prospere, perché chiaramente esse non hanno seguìto le «regole», e quindi vivono nel fallimento e non sono amate, dunque, da Dio
 

Kiko Argüello: Per favore! Che nessuno mi dica che si tratta di essere poveri, perché non è che a Dio piaccia che tu abbia una casetta povera (come qualcuno di voi mi diceva), con le tendine di tela perché non si possono avere di creton perché ci sono molti poveri in India?
Questo è falso! Abbiamo letto questa mattina nel Deuteronomio che Dio dà al suo popolo vigne, olivi, ecc. Per questo se voi parlate con gli ebrei vi diranno che il possedere denaro è segno che Dio ti aiuta. Perché se ti vanno bene gli affari non credere che è perché tu sei intelligente o perché rubi molto o poco, perché nessuno può fare niente in questo mondo se Dio non l'aiuta. Non è il senso stoico, che sempre insegna che bisogna fare rinunce per soffrire meno. (…)

Ci fu un tempo in cui si credeva che per essere virtuoso era necessario sacrificarsi molto facendo piccoli atti per esercitare la volontà (mi tolgo ora questa sigaretta; domani…). Oggi questo non si accetta più. È stato per altre epoche. Io non ti consiglierei mai, fratello, questo stoicismo.

Perché toglierti questa sigaretta, questo po' di acqua, o dare questa elemosina a un povero per acquistare virtù, può fare di te l'uomo più fariseo del mondo.
Inoltre, questa faccenda della povertà è frutto della religiosità naturale, e non del cristianesimo.
Nella religiosità naturale la povertà significa la purezza e la ricchezza la impurità. Questo c'è in tutte le religioni. Allora uno è considerato un religioso e ha un'automobile davanti alla porta di casa, la gente lo nota e dice: "guardalo" e fa i sorrisini.
Il cristianesimo non ha affatto questo senso.
(dal mamotreto dello Shemà)
 


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Civiltà Cattolica: Nei predicatori di questo vangelo la «parola di fede» da loro pronunciata viene trasposta nel luogo che tradizionalmente occupava la Bibbia nel movimento evangelico come norma di fede e di condotta, fino a elevarla alla potenza e all’effetto della parola apostolica dell’«unto». Il parlare a nome di Dio in modo diretto, concreto e specifico dà alla «parola positiva» un senso creativo ritenuto capace di far sì che le cose succederanno, se coloro che assistono non le ostacoleranno con la loro mancanza di fede.

Kiko Argüello: Noi stiamo ricostruendo la Chiesa e la Chiesa non può prescindere da noi.
Sarebbe un errore enorme. Possono farlo ma sarebbe un errore, perché sarebbe opporsi all'opera del Signore.
Io sono un'opera del Signore. Parlo qui mosso dallo Spirito del Signore, come tutto ciò che ho fatto è stato per l'azione dello Spirito Santo (Annuncio di Avvento 2018).

Ho fatto alcuni dipinti degli arcangeli. Ora portano l’originale dell’arcangelo S. Gabriele e la riproduzione dell’arcangelo Michele che è nella stanza di Mario, l’originale lo ha mons. Cordes…
Ho fatto un inno allo Spirito Santo per questa convivenza. L’ho fatto qualche anno fa e qualcuno lo ha conservato, me lo ha fatto vedere e l’ho messo in musica… inno che ho fatto nel 1989. In una convivenza l’ho regalato a tutti e uno l’ha conservato nella Bibbia e lo teneva lì dall’89.
Guardatelo perché questo è l’originale e presto andrà in un museo. Stanno preparando un museo con tutte le mie opere, perché morirò presto. Manca S. Raffaele che ho regalato a un medico che mi ha curato e che si chiama Raffaele. Gli ho chiesto una scrittura che dica che alla sua morte l’icona sia data al museo. Questo museo sarà importante perché oggi non c’è quasi arte sacra nelle chiese, niente o pochissimo(Inizio Corso 2018).


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Civiltà Cattolica: Lo Spirito Santo viene limitato a un potere posto al servizio del benessere individuale. Gesù Cristo ha abbandonato il suo ruolo di Signore per trasformarsi in un debitore di ciascuna delle sue parole. Il Padre è ridotto «a una specie di fattorino cosmico (cosmic bellhop) che si occupa dei bisogni e dei desideri delle sue creature»

Kiko Argüello: Allora scoprirai che il denaro non t'importa un tubo, e ti verrà a palate. Ma avrai imparato a usarlo, a spenderlo: la casa per l'amore, il denaro per l'amore, tutto ciò di cui hai voglia, perché il motivo che ti muove in tutto è l'amore. Se in te non c'è questa liberazione, a me dispiace molto, però da qui non puoi passare perché tu non sarai un sacramento di salvezza ma il contrario.
Un cristiano vero, una persona trasformata da Gesù Cristo può avere soldi, non si tratta quindi essere poveri, che dobbiamo essere spogliati; il Cristianesimo non è uno stoicismo, anzi il Signore ci vuole fare liberi e una volta che siamo liberi dai soldi ci darà tanti soldi, perché saprà che li possiamo amministrare bene." (mamotreto Shemà)

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Civiltà Cattolica: Per tradursi in opere, la fede miracolosa deve essere senza incertezze, specialmente nelle cose impossibili: deve dichiarare specificatamente il miracolo e credere che lo si otterrà nella maniera immaginata.

Kiko Argüello (parlando della donazione dei beni):

È importante per voi, in questo momento, che questo segno sia un fatto chiaro ed inoltre che vi facciate un tesoro nel cielo, perché questo denaro che state per dare si pone in cielo e nessuno lo può toccare più, anche se ve ne andate dal cammino, anche se ve ne andate fuori, anche se cadrete in mille peccati, questo denaro intercede per voi, sta lì aiutandovi, vi aiuterà in alcuni momenti. Sta intercedendo per voi. E inoltre questo denaro che si trova messo lì, sarà restituito al cento per uno su questa terra. Magari non immediatamente, ma vi sarà restituito. In modo che nessuno possa dire: “Un momento, io ti ho dato un milione e non mi hai dato cento milioni sulla terra”. Ti assicuro che il Signore ti darà cento milioni.
Pensate una cosa: forse mai più il Signore ti dirà che tu venda i tuoi beni, e l’idiota che sei stato che, giunto il momento in cui il Signore ti offriva un affare al cento per uno, non l’hai fatto (Mamotreto per il II Scrutinio).



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Civiltà Cattolica: Va pure enfatizzato un altro aspetto: il fatto che il miracolo desiderato deve essere considerato come già concesso. Cioè, si deve spostare la sua realizzazione dal futuro al passato.

Kiko Argüello: Adesso siamo chiamati dal Signore ad un'opera che è aprire una iniziazione cristiana. Ci sono nel mondo 21.000. comunità, domani saranno 200.000. Tra queste 200.000 ci saranno molti fratelli che troveranno l'amore di Dio. Se collabori con Cristo a questa opera è una cosa meravigliosa, fantastica! (pag.11 Annuncio di Avvento 2019)

 
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Civiltà Cattolica: Al tempo stesso, essi insegnano che, trattandosi di una «confessione di fede», i seguaci sono responsabili, con le loro parole, di ciò che avviene loro, si tratti della benedizione o della maledizione economica, fisica, generazionale o spirituale.

Kiko Argüello: "Buono è il sale, ma se il sale diventa insipido…". Qui il sale è riferito al tagliarti la mano, allo strapparti l'occhio. Perché se tu oggi non sei disposto a far questo, domani sarai gettato fuori di qui. Finirai come sale che non sala. Ed un sale che non sala non serve a nulla.

Don Pezzi: Io so che molti… che alcuni che escono dal cammino poi tornano più umili… dopo aver sperimentato L'INFERNO che dà il mondo. Tornano alla casa del padre come il figliol prodigo. (incontro avvenuto a Filadelfia a margine della GMG 2015)



In conclusione, grazie ai paralleli con l'articolo di Civiltà Cattolica, possiamo ben dire che è da 50 anni che Kiko ci sta trasmettendo questa sua "teologia della prosperità", da 50 anni i suoi catechisti enfatizzano i successi umani del "potente cammino" e dei suoi fedeli affiliati. Tant'è che la signora ricca si agghinda con pelliccia e gioielli per essere traslata in Cielo così come sta… vera icona del successo materiale e della prosperità che premia gli autentici credenti.
Allo stesso modo, è da mezzo secolo che minaccia chi apostata dal Cammino con profezie di fallimento, distruzione della famiglia, suicidio.
 
"Que viene el Coco" (o el Kiko?)
Acquatinta di Goya - 1797

Per questo, per esempio, la malattia nervosa di Carmen è stata nascosta (addirittura fino ad oggi); per  questo Kiko non poteva presentarsi durante la quarantena eccezionale di Quaresima e di Pasqua 2020: un leader ammalato, un leader fuggitivo e impaurito, non incarnano l'ideale del neocatecumenale di successo che finora ci è stato presentato.
Sulla via del Calvario, in tempo di Venerdì Santo, il Cammino e tutte le sue fole di promessa prosperità materiale, crolla miseramente.
Per poi tornare a galla come niente fosse quando tutto sarà passato. Ma forse qualcuno, a conti fatti, deciderà di non credere più alle caduche promessecaldel suo Vangelo di Prosperità .