Nelle recenti convivenze di Inizio Corso è stato trattato un argomento delicato, molto imbarazzante per il Cammino Neocatecumenale, ma evidentemente così grave da dover essere affrontato con ampiezza ed insistenza.
Si prosegue l'analisi iniziata nella parte prima.
Inizio corso 2022/2023
"INDICAZIONI AI CATECHISTI SUL DISCERNIMENTO
IN CASI DI DIPENDENZA (Internet, alcol, droghe, pornografia, ecc.)
Il Rito dell’Iniziazione cristiana degli Adulti, parlando degli Scrutini (n. 25,1), dice che gli scrutini “mirano al duplice scopo sopra accennato, cioè a mettere in luce le fragilità, le manchevolezze e le storture del cuore degli eletti, perché siano sanate, e le buone qualità, le doti di fortezza e di santità, perché siano rafforzate. Gli scrutini infatti sono predisposti per liberare dal peccato e dal demonio e infondere nuova forza in Cristo che è via, verità e vita degli eletti”. È proprio dell’Iniziazione cristiana illuminare e curare le “manchevolezze e le storture del cuore degli eletti perché siano sanate”: la Chiesa ha coscienza di ciò che c’è nel cuore degli eletti, come proprio del cuore dell’uomo ferito dal peccato."
Ora,
se torniamo a quanto detto dal presbitero neocatecumenale Pezzi, colui
che si è fatto formare dai due laici Carmen e Kiko nei primi anni '70
dello scorso secolo, ci rendiamo conto che ha riportato una frase del
RICA, (Rito di Iniziazione dei Cristiani Adulti, cioè percorso di preparazione al nattesimo per gli adulti): ha riportato cioè che gli scrutini servono "a mettere in luce le fragilità, le manchevolezze e le storture del cuore degli eletti, perché siano sanate"
omettendo la prima parte del paragrafo, in cui si specifica che si
tratta di riti celebrati nel corso tre Messe di Quaresima dal sacerdote o
dal diacono;
chi ascolta (e si fida delle parole del presbitero
senza controllare) è portato a credere invece che il RICA stesso preveda
un vero e proprio esame del candidato atto a portare alla luce le sue
fragilità eccetera, il che è esattamente ciò che i catechisti
neocatecumenali fanno subire ai loro adepti nel corso dei loro scrutini: dei veri e propri interrogatori pubblici sulla vita privata ed intima del neocatecumeno, spesso una scarnificazione della coscienza.
Stabilita
questa prima grossa "bufala", senza nessuna difficoltà visto che
l'uditorio è già aduso da decenni a questo errore (ma dobbiamo ricordare
che questa catechesi dovrà essere riportata dal presbitero o dal
catechista dell'equipe a tutte le comunità del Cammino, anche a quelle
più giovani e ancora senza esperienza nel corso delle convivenze "di
riporto"), don Pezzi prosegue a vele spiegate affermando:
"In alcuni casi queste “storture” possono assumere forme di addizione grave che hanno bisogno dell’intervento di uno specialista, cioè non è sufficiente il processo normale di iniziazione cristiana, con i tempi propri di essa, perché la “ferita” ha bisogno di essere affrontata con una cura appropriata. Dove e quando questo si dà – pochi casi e ben definiti – si può (e anche si deve) ricorrere al “medico specializzato”."
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Hanno il rimedio per tutti i mali... |
Ricordiamoci che questa seconda opzione, pur suonando come un campanello di allarme - visto che appunto, tali decisioni debbono essere prese individualmente e con la guida del solo sacerdote, tenuto al segreto confessionale o adempiendo al ruolo di direttore spirituale, oppure anche, se si tratta di un minore, con l'aiuto dei genitori - sono pur sempre sempre un "progresso" visto che fino a poco tempo fa i catechisti neocatecumenali pensavano di risolvere anche i problemi psichici più gravi con la propria illuminata saggezza e a suon di urlacci.
"A questo proposito è di fondamentale importanza non confondere i due campi e i ruoli distinti degli attori che possono intervenire:
1. Nell’iniziazione cristiana è il “catechista” – l’equipe che la porta avanti
Prima un colloquio privato con il capo equipe e poi con tutta l’equipe e con il
presbitero a stabilire modalità e tempi per sanare manchevolezze e storture, secondo il processo di iniziazione e con i mezzi adeguati;
Andare a pregare 3 giorni in monastero o altre soluzioni, andare a messa tutti i giorni".
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Il team dei catechisti diagnostica la patologia |
Poi prosegue con i consigli. Mentre alle coppie in crisi li mandavano a fare il viaggio di nozze, anche qui hanno il "pacchetto" di soluzioni bell'e pronte: 3 giorni a pregare oppure a Messa tutti i giorni. Soprattutto la seconda delle due sarebbe un consiglio da dare a tutti sempre, invece i catechisti se lo riservano per trattare i casi che sfuggono al loro controllo e per cui non basta la messinscena del sabato sera.
Di seguito vengono le distinzioni:
"2. Nel caso della dipendenza è il medico che deve operare secondo le procedure proprie della “medicina”. Può sorgere un problema dovuto alla particolare condizione della dipendenza che toccando un ambito non fisico, ma psicologico (neurologico e quant’altro), può sovrapporsi al campo spirituale proprio dell’iniziazione cristiana, confondendosi con il compito proprio del catechista.
Qui bisogna essere chiari: il catechista non può diventare psicoterapeuta, curando una addizione grave che non è di sua “competenza”, e lo psicoterapeuta non deve diventare catechista, perché anche questo non è di sua competenza. Anche se il catechista ha una formazione specifica nel settore.
Il catechista è chiamato a fare un discernimento con la grazia del suo ministero catechetico vedendo se ci sono segnali seri che fanno sospettare una dipendenza e se è il caso invitare quella persona a sottomettersi con umiltà alla valutazione di uno specialista per accertare il reale livello della dipendenza e se essa richiede l’intervento dello specialista. Passo previo il sacramento della riconciliazione che aiuti in questo percorso".
Bontà sua, il Pezzi consiglia ai catechisti di non vestire il camice bianco e operare direttamente sul paziente, dopo aver diagnosticato il male e inviato la persona dal prete per la "formalità" della confessione.
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Catechista discernente all'opera |
"È bene indirizzare questa persona a gruppi di terapia cattolici o almeno rispettosi del percorso di fede della persona – on line o di presenza a seconda della scelta dell’interessato – che possano aiutarlo nel processo terapeutico di guarigione."E anche:
"Per venire incontro alla necessità di trovare Istituzioni o Centri che si occupano della prevenzione a queste dipendenze o del recupero delle persone può essere utile cercarle nell’ambito delle proprie Chiese locali, verificando però che siano in sintonia
– o che per lo meno non si oppongano – al percorso di fede delle persone."
Perché il loro obbiettivo non è il benessere psichico e spirituale della persona, ma l'interesse del loro movimento.
Ma, siccome il peggio non ha mai fine, addirittura il dottor Pezzi (dottore honoris causa, sicuramente dopo questi suoi interventi, in psicoterapia dell'età dello sviluppo) attribuisce al RICA l'affermazione che il lavoro del terapeuta non deve interferire con il sacro compito del catechista neocatecumenale!
Sentite cosa dice a questo proposito:"Sulla base di quanto affermato dal RICA (OICA) appare anche ben definito il lavoro del terapeuta che non dovrebbe mai interferire né sovrapporsi al cammino di fede del paziente, perché esso mira a “liberare dal peccato e dal demonio” e infonde “una forza nuova in Cristo”"
Appare appena il caso di ricordare che nel RICA è il rito, detto Scrutinio, che viene celebrato dal sacerdote o dal diacono nelle tre domeniche di Quaresima, con le letture le preghiere e le benedizioni a liberare dal demonio e a dare una nuova forza in Cristo, non le follie da "piccolo chirurgo" e "medico fai-da-te" dei seguaci del tuttologo Kiko!
Il RICA, d'altra parte, si occupa della preparazione del candidato a ricevere il Sacramento del Battesimo, non prevede interrogatori e intrufolamenti nel foro interno del catecumeno da parte di ignoranti laici camuffati da esperti discernenti.
Il RICA non si occupa di recupero da pornografia o altre dipendenze. Il RICA non mette di mezzo terapeuti, psicologi o altro, soprattutto Il RICA non si sostituisce alla coscienza del singolo ne' tantomeno all'educazione e all'accudimento dei genitori nel caso di minori.
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Se facessero a certi iniziatori il test delle macchie di Rorschach... |
"Ora vedremo un video che ci aiuta a comprendere il grande dramma della pornografia e dell’inganno in cui cadono tanti giovani, anche attraverso la musica, soprattutto la musica trap. Alcuni fratelli, anche giovani, vanno al cammino, vanno alla parola, vanno all’eucarestie, eccetera, ma hanno una doppia vita, doppia vita, allo stesso tempo frequentano locali di pornografia o vedono pornografia e dopo, quando decidono di lasciarli, si lamentano che non possono riprendere un cammino come loro pensavano, perché sono intrappolati in queste menzogne e si va rovinando il cervello. Se questi abusi arrivano a un certo punto, ci si può riprendere, ma superato un limite non si può riprendere. Abbiamo consultato il dottor Gandolfini, e se avete pazienza di ascoltarlo, vedrete, per es., come la musica trap, la musica che quel giovanotto ascolta, ne diventa vittima: il fatto di quel ragazzo che esce di casa, dopo aver ascoltato questa musica e uccide la prima ragazza che trova… I ragazzi non si rendono conto. Per questo è importante vigilare e, come abbiamo detto, sfruttare i mezzi che la Chiesa ci dà, che sono soprattutto i sacramenti. Non lasciare la comunità. Va bene, allora, speriamo che vi serva. L'altro video sarà migliore".
Il presbitero don Pezzi non è comunque nuovo a queste discutibilissime operazioni sui testi del Magistero cattolico, e in particolare su quello del RICA. Rimandiamo alla lettura delle dichiarazioni fatte nell'Inizio Corso del 2017 (parte 1 e parte 2).
Un'ultima osservazione riguarda la strategia neocatecumenale: quando si tratta di stilare delle linee guida per la difesa dei minori e dei fragili dall'abuso sessuale e psicologico, si rifiutano dichiarando d'essere una fondazione e non un'associazione; quando invece si tratta di fare interventi pesanti e senza alcun controllo sulla vita dei propri adepti, allora si dimenticano d'essere una fondazione e si mettono a fare i super-psicologi, in grado di definire quando, per esempio un minore nell'età dello sviluppo, sta attraversando una normale crisi o è in un momento di fragilità (o così dichiara d'essere) o quando si tratta di una situazione scompensata o di una patologia. Ma soprattutto la cosa più grave è che lo fanno a partire da una violazione del foro interno che chiamano "scrutinio" mistificando lo scrutinio dell'iniziazione cristiana degli Adulti.