26 marzo 2025

L'unico problema che il Cammino neocatecumenale non risolve (parte prima)

Nelle recenti convivenze di Inizio Corso è stato trattato  un argomento delicato, molto imbarazzante  per il Cammino Neocatecumenale, ma evidentemente così grave da dover essere affrontato con ampiezza ed insistenza.
 


Inizio corso 2019/2020
Già nella  convivenza di Inizio Corso 2019-20, don Pezzi, membro della equipe internazionale del Cammino neocatecumenale con Ascension Romero e Kiko Argüello,  ha fatto un intervento  assolutamente in controtendenza rispetto a ciò che siamo abituati a sentire in queste occasioni esclusivamente auto-celebrative.

Don Pezzi cioè,  in quell'occasione, ha ammesso che esiste un problema grave e diffuso tra i membri delle comunità del Cammino neocatecumenale: la dipendenza da pornografia. Ne aveva trattato addirittura gli aspetti medici ed aveva dichiarato che per guarire da questa dipendenza, la frequentazione Cammino, la "fede forte", l'obbedienza ai catechisti, la vendita dei beni, la preghiera notturna sotto le indicazioni di Kiko NON BASTANO.
 
Ecco le sue precise parole:
"Per i fratelli del cammino neocatecumenale che sono caduti in questo precipizio è indispensabile continuare il cammino e allo stesso tempo frequentare un GRUPPO DI RECUPERO che normalmente si svolge una volta la settimana."

E, prevedendo le facili obiezioni di chi da sempre è stato abituato a credere che il Cammino ti SALVA da ogni cosa, dal divorzio, dalla morte, dall'egoismo, dalla noia, dal fallimento, da TUTTO, continua:
"Alcuni dicono: ma non ti basta il cammino? Non ti basta la Parola di Dio? Obbedisci a noi e non vedere più pornografia! E non sanno che sono ammalati, che hanno bisogno come tutti gli ammalati di un aiuto ulteriore, complementare. Il fatto di frequentare il cammino fedelmente e una volta alla settimana, si trovano per aiutarsi vicendevolmente per uscire dall’inferno, questo va molto bene e non dobbiamo scandalizzarci. "
Leggendo tali affermazioni, viene spontaneo a chi conosca da sufficiente tempo il Cammino, e ne ha una visione critica,  il constatare che è un peccato che queste raccomandazioni non le abbia formulate l'iniziatore Kiko, che ha a suo tempo raccontato, come è stato trascritto nei mamotreti, di aver redento alcolisti, violenti, ladri, e addirittura di aver guarito pure UN PEDOFILO semplicemente dimostrandogli di poter essere come lui.
Inoltre, ha asserito di essere in grado di curare i PROBLEMI SESSUALI delle coppie.
Tali proprietà taumaturgiche naturalmente si estendono ai catechisti del Cammino, dai più grandi ai più piccini; oltre alle decine, centinaia, migliaia di dichiarazioni di guarigione completa da alcolismo, ludopatia, tossicodipendenza e altre dipendenze con il solo kerigma neocatecumenale e l'obbedienza ai catechisti.
 
"Il ciarlatano" di Bernardino Mei

Però, nonostante le ammissioni di don Pezzi, non si è preso atto del fatto, ben noto agli ex neocatecumenali, che il Cammino non risolve i problemi, ma li maschera, li appanna temporaneamente, e questi ritornano, spesso più forti di prima.

Infatti, alcuni capoversi precedenti riportano don Pezzi ribadire l'onnipotenza dei catechisti neocatecumenali e la necessità di obbedire loro supinamente per uscire dalle situazioni più gravi, citando le parole di Kiko Argüello.

Queste le sue parole:
"Kiko nelle sue catechesi ha citato spesso un episodio tratto dei Padri del deserto: quando una persona cade in un pozzo si trova in una situazione dalla quale non può uscire da solo. L’unico modo di uscire dal pozzo è che qualcuno da fuori del pozzo faccia scendere una corda e se veramente il malcapitato vuole uscire deve legarsi fortemente la corda attorno al corpo così che possa essere tirato fuori dal pozzo. E Kiko commentava: colui che ti può tirar fuori dal pozzo è il tuo catechista che Dio ti ha dato - NON IL CONFESSORE e dopo dirò perché -, la corda che ti butta per salvarti si chiama “obbedienza ”. Se ubbidisci uscirai dal pozzo."
Tanto che :
"Abbiamo visto in questi anni alcuni fratelli – grazie a Dio - che hanno terminato il percorso neocatecumenale e alcuni che avevano celebrato il matrimonio spirituale con la propria comunità, sono CADUTI magari lasciando moglie e figli o il marito e figli, oppure IL LORO ZELO SI È ANDATO SPEGNENDO E HANNO LASCIATO LA COMUNITÀ."
E continua:
"Sono pochi casi, ma se non si è fatta – come ripete tante volte Kiko – la rinuncia ai beni, se non si è preso con serietà il cammino, prima o poi si crolla"
Anche qui comunque riscontriamo una piccola ammissione:  alcuni fratelli, pur 'adulti nella fede' hanno abbandonato la famiglia o 'il loro ZELO si è andato spegnendo e hanno lasciato la comunità' (attenzione: lasciare la comunità è paragonato all'abbandono della famiglia naturale, perdere lo zelo per il Cammino è considerato un venir meno al proprio solenne dovere ed impegno, quello di morire per e nel Cammino neocatecumenale!).

Ad ogni modo un motivo viene fornito, e non che il Cammino sia insoddisfacente, opprimente, alienante, coartante, eretizzante, ma: non si è preso con serietà il Cammino, non si è obbedito ai catechisti e non si è fatta BENE la RINUNCIA ai beni.

Quindi da un lato ammette che il Cammino NON BASTA, dall'altro ribadisce che ogni problema potrebbe essere evitato, basterebbe fare BENE il Cammino, RINUNCIARE AI BENI, obbedire ai catechisti.

Perché obbedire ai catechisti?
Ma perché essi, per ispirazione dello Spirito Santo, sanno tutto di te, sanno tirarti su dal pozzo più profondo (LORO SÌ, IL CONFESSORE NO).
I catechisti, lo abbiamo dimenticato?, sono addirittura dei terapeuti del sesso, in grado di insegnare alle coppie a fare l'amore, capaci di risolvere problemi e disfunzioni sessuali, frigidità, impotenza...
"Noi abbiamo visto che moltissime coppie che avevano frustrazioni tremende, nelle quali l’uomo era arrivato all’impotenza e la moglie alla frigidità.., che cosa è successo?
E’ bastato che entrassero nel cammino e cominciassero a parlare con i loro catechisti, e che questi gli dicessero come devono fare l’atto sessuale (quanto tempo era che non vivevano il sacramento, ossia che non facevano di questo atto un atto sacro?  Benedire il Signore prima e offrirsi l’uno all’altra come Cristo si offre alla sua Chiesa) perché immediatamente cominciassero a recuperare piacere sessuale, perché l'atto sessuale cominci a non essere fonte di frustrazione né fonte di vizio o di perversione."
Che cosa è successo da pochi anni a questa parte per convincere don Pezzi e Kiko che i catechisti neocatecumenali, capaci di far risorgere i morti dai loro letti (è proprio il caso di dirlo) non sono in grado di risolvere il "problemino" della dipendenza da pornografia?
 
Dal 'Giudizio Universale' alla Domus:
l'uomo legato alla colonna è
il fornicatore impenitente.

Inizio corso 2020/2021
Anche nella  convivenza di inizio corso 2020/21 don Mario Pezzi è ritornato sull'argomento della dipendenza dalla pornografia, dicendo ai catechisti presenti:
"Vi lasciamo una nota scritta su come potersi iscrivere a questi corsi che non sono del Cammino neocatecumenale, ma sono un’associazione del Vicariato di Roma. Ciascuno si può iscrivere nell’anonimato, senza dire chi è, neanche se è prete, se è sposato: basta iscriversi e viene affidato a un gruppo che già sta funzionando. Quest’anno abbiamo visto molti miracoli e molti fratelli hanno cominciato ad essere liberati da queste schiavitù." 

Prendiamo atto del fatto  che i massimi leader del Cammino neocatecumenale ammettono la propria sconfitta di fronte alla invincibile dipendenza dalla pornografia dei propri adepti, dei catechisti, persino dei presbiteri: sono letteralmente assediati da questo vizio, e non è più il Cammino a fare miracoli, ma devono ricorrere ai corsi degli psicologi e ai gruppi di auto-aiuto,  a cui indirizzano i catecumeni che prima delle Lodi alla mattina si dedicano a YouPorn.

Kiko subito dopo inveisce: 

 "Non possiamo essere apostoli schiavi della pornografia, di donne nude, di porcherie, non è possibile! Una cosa o l’altra: vai al mondo, vai con tutte le donne nude che vuoi, ma non puoi stare qui. Bisogna chiarire questo! Dobbiamo aiutare i nostri fratelli, salvarli dal demonio, dall’inferno, dalle porcherie schifose, dalla pornografia, da cose che sono completamente demoniache e contrarie all’annunzio del Vangelo. Non è possibile stare con un piede nell’inferno e con l’altro nel cielo, non è possibile, nel cielo non accettano questo e ti cacciano via.

Ma come, Kiko? Ora cacci via i peccatori? I poveri e ciechi e zoppi? I malati? Perché questa è una malattia, ha appena spiegato don Pezzi... 

E il tuo Cammino? Non fa più miracoli?

Il fondatore, iniziatore e padre spirituale Kiko è stato messo alle strette: c'è un peccato di fronte al quale gli Apostoli catechisti del Cammino non possono fare nulla: anzi, sono proprio loro i primi ad esserne schiavi. Altroché  terapeuti del sesso! Schiavi di un peccato che, per Kiko Argüello, merita solo la condanna, la cacciata e l'inferno. 

Un peccato vergognoso di fronte al mondo, che non può più essere nascosto.  

Un peccato che ora viene dichiarato inammissibile, mentre i peccati sessuali in Cammino fino a ieri erano addirittura "voluti da Dio" per rivelare la propria insufficienza umana, al punto tale da far dichiarare in uno scrutinio ritenuto esemplare tanto da essere inserito nel mamotreto: "Il Signore ha fatto sì che attraverso la sua Parola, attraverso la comunità, io cominciassi a vedere che ero un maiale".

(continua)