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13 marzo 2025

Cosa deve fare il vero cattolico la domenica mattina? Dall'annuncio di Quaresima 2025

Cosa fa il cattolico credente e praticante alla domenica mattina praticamente  da sempre possibilmente con tutta la famiglia?

Partecipa alla Santa Messa per santificare le feste, adempiendo così a un comandamento divino e a un precetto della  Chiesa.


Cosa dice invece, anzi cosa prescrive,  don Mario Pezzi, nell'annuncio di Quaresima  2025?

"Qui comprendiamo come sia importante che i genitori, siano fedeli alle Lodi la  domenica mattina, per trasmettere la fede ai nostri figli, perché crescano e si sviluppino alla luce della Parola di Dio e dalla testimonianza della fede dei  genitori, non secondo il mondo. Le famiglie che non danno importanza alle Lodi la Domenica Mattina, vedranno presto lo sbandamento dei figli e nipoti."

Il presbitero Mario Pezzi, membro dell’équipe internazionale con Kiko Argüello e Carmen Romero, cerca di vivacizzare una catechesi "copia-incolla" con alcune frasi composte a braccio, dei veri e propri mantra, come vedremo, da far rabbrividire.

Dagli albori della Chiesa Cattolica le comunità cristiane si riuniscono per celebrare la santa Messa "il primo giorno dopo il sabato", cioè  alla domenica, giorno dedicato al Signore. 

I neocatecumenali hanno invece ripristinato il sabato, incardinando alla sera del sabato, in cui la Chiesa ha fissato solo la prima delle Messe della domenica (o del giorno di festa), la Messa vespertina,  la celebrazione della loro eucarestia, solitamente dedicata ai soli fratelli di Comunità del Cammino. 

Questo nonostante per la Chiesa, di norma,  la celebrazione della Messa festiva debba vedere riunita tutta la comunità cristiana attorno al Vescovo, o a coloro che legittimamente lo rappresentano nelle parrocchie.

Evidentemente questo "particolare" sfugge e continua a sfuggire ormai da più di 50 anni ai responsabili del Cammino.

Per i responsabili del Cammino infatti  la domenica doveva essere occupata in qualche modo, per evitare che i fratelli potessero pensare di tornare alla domenica mattina in parrocchia alla tanto vituperata "messa delle 12": non bastava far iniziare le eucarestie a sera tarda, farle durare due ore e aggiungerci la festicciola finale (detta agape) così  da far rientrare a casa i cattolici a sera tarda stanchi e frastornati: molti di loro avevano il coraggio di tornare a Messa in parrocchia dopo poche ore di sonno la mattina della domenica! Così gli iniziatori del Cammino hanno istituito le "Lodi in famiglia", cioè la lettura del Salterio con canti del Cammino e accompagnamento di chitarra, preghiera silenziosa, con risonanze, presieduta dal capofamiglia nelle veci di presbitero con tanto di benedizione finale: da fare, guarda caso, alla domenica mattina...

Le "Lodi in famiglia"  sostituiscono così, negli intenti degli iniziatori del Cammino, la partecipazione alla Messa domenicale, cosicché le famiglie siano in qualche modo obbligate alla frequenza della eucarestia della comunità del sabato (obbligo che decade se alla domenica c'è una convivenza con la eucarestia celebrata sempre strettamente con la Comunità neocatecumenale).

E pazienza...

Ciò che non si può veramente sopportare è l'obbligo per le famiglie di attenersi a questa scaletta, che costituisce una delle domande negli interrogatori-scrutinio, al punto tale che persino i bambini vengono interrogati dal didascalo (catechista per i bambini) sul fatto che i loro genitori si premurino di fare e di far fare loro le Lodi alla domenica: non al sabato  o al lunedì: alla domenica, al posto della frequenza alla Messa parrocchiale.

Motivo per cui negli ultimi anni i neocatecumenali si sono proposti di fare catechismo anche per le Comunioni, oltre che per la Cresima e il dopo-Cresima, naturalmente  con il proprio mamotreto: la frequenza dei figli infatti alla dottrina in parrocchia e la conseguente partecipazione alla Messa sempre in parrocchia, avrebbe potuto produrre (e lo faceva!) i "nefasti" effetti di allontanare dalla Comunità i bambini e i genitori che li accompagnano,  di ridimensionare regole e obblighi, di abiurare alla "fede nel Cammino", che evidentemente non si concilia alla fede cattolica, eccetera.

E il presbitero don Pezzi ci mette su il carico da undici: i genitori trasmettono la fede (a questo punto dobbiamo specificare "la fede neocatecumenale") ai figli, pena lo sbandamento di figli, nipoti e di tutta la discendenza...

Solite frasi che ormai siamo abituati a sentire dalla bocca dell'anziano presbitero che promette ai dissidenti o ai tiepidi pene temporali ed eterne: quando va male, fuori dalla comunità  c'e l'inferno, quando va bene, se non si fa "bene" il cammino (adempiendo a tutti i suoi obblighi) bisogna rifarlo daccapo in purgatorio.

D'altronde egli stesso, già figlio di famiglia credente e già prete,  ha appreso la "vera" fede solo dalla bocca di Kiko Argüello e Carmen Hernandez, secondo quanto ha dichiarato più e più  volte, persino nel corso di un'intervista televisiva.