Il motto della ditta è "🎳Un Tanto al Chilo 🎳". (E non lasciate oggetti di valore in giro)

15 maggio 2022

Kiko Argüello e Charles de Foucauld

Oggi, 15 maggio 2022, viene proclamato santo in Piazza San Pietro Charles de Foucauld,  un originale apostolo del Vangelo che ardeva dal desiderio di far conoscere e amare il “suo” Gesù, vivendo tra i Touareg nel Sahara algerino: “Risiedo qui, solo europeo… Felice di essere solo con Gesù, solo per Gesù”.

L'evento, come ogni canonizzazione, coinvolge e commuove tutta la Chiesa, e soprattutto le 19 famiglie di laici e sacerdoti che si richiamano alla sua spiritualità.

C'è  però anche un 'figlio spurio' che si sente coinvolto e quasi accomunato al nuovo santo in questa giornata speciale, ed è  Kiko Argüello, fondatore del Cammino Neocatecumenale.

Sul sito ufficiale del Cammino neocatecumenale infatti alla canonizzazione di fratel Carlo è stato dedicato un articolo, a firma di don Ezechiele Pasotti,  in cui si afferma che, con Kiko,  vi  sarebbero «legami vari e profondi, e vanno dal momento della loro conversione, all’intuizione della vita nascosta in mezzo ai poveri, al modo di stare come “poveri tra i poveri”, sino al “sogno” di una cappella per l’adorazione sul Monte delle Beatitudini».

Vogliamo analizzare uno ad uno questi presunti legami fra il santo che oggi viene elevato agli altari e colui che, con tanta insistenza, da più  di mezzo secolo sostiene di essere un suo fedele imitatore.

La conversione.

Charles de Foucauld, dopo un’adolescenza vissuta lontano dalla fede, immerso nei piaceri di una vita facile e agiata, cominciò ad avvertire un’inquietudine esistenziale durante una pericolosa esplorazione in Marocco e, rientrato in Francia, continuò la sua ricerca stimolato dai buoni esempi di persone cristiane: «Ho iniziato ad andare in chiesa, senza essere credente, non mi trovavo bene se non in quel luogo e vi trascorrevo lunghe ore continuando a ripetere una strana preghiera: “Mio Dio, se esisti, fa che io Ti conosca!”». Con l’aiuto di un santo sacerdote, il padre Huvelin, ritrovò la fede e tornò ai Sacramenti nel 1886; aveva 28 anni. 
 
«Come credetti che c’era un Dio, compresi che non potevo far altro che vivere per Lui solo». 
Il cammino di fratel Charles, dal giorno del suo rinnovamento interiore, continua ad essere ricerca appassionata di Cristo, delle sue orme, da ricalcare amorosamente una per una, in modo tale che la sua vita sia insieme imitazione fedele di Gesù e perdita di sé nel “Beneamato”: «Amo Nostro Signore Gesù Cristo e non posso sopportare di condurre una vita diversa dalla Sua... Non voglio attraversare la vita in prima classe, quando Colui che amo l’ha attraversata in ultima classe...».
 
Anche Kiko ebbe una crisi esistenziale, e una conversione, ma il suo obbiettivo non era quello professato da Charles de Foucauld, il seguire l'esempio di Cristo. 
Lo spiega più tardi, nei suoi "Orientamenti per la fase di conversione" (il mamotreto delle catechesi iniziali): «Gesù Cristo non è  affatto un ideale di vita»  «la gente pensa che Gesù Cristo è  venuto a darci una legge più perfetta della precedente e che, con la sua vita e la sua morte, la sua sofferenza soprattutto, ci ha dato l'esempio perché noi si faccia lo stesso. Per queste persone (ndr: ossia per tutti i credenti) Gesù  è un ideale, un modello di vita» «se Gesù Cristo fosse venuto a darci un ideale di vita, come avrebbe potuto darci un ideale talmente alto, talmente elevato, che nessuno lo può raggiungere?»
 
Kiko nelle grotte di Murcia
in una posa "alla de Foucauld"

Il teologo passionista padre Enrico Zoffoli commentava queste, che definì senza esitazione "fandonie", scrivendo: 
«Kiko ignora che il Vangelo è  il messaggio esistenziale che in ultima analisi si riduce alla più  sapiente, amorosa ed eroica sequela di Cristo, spinta fino a pensare, sentire, vivere come Lui, in Lui e per Lui (Fil.2,5).»

Cosa pensava invece Charles de Foucauld della possibilità e necessità di imitare Cristo? Scriveva: «Approfittiamo degli esempi dei santi, ma senza fermarci a lungo né prendere per modello completo questo o quel santo, e prendendo di ciascuno ciò che ci sembra più conforme alle parole e agli esempi di Nostro Signore Gesù, nostro solo e vero modello, servendoci così delle loro lezioni, non per imitare essi, ma per meglio imitare Gesù».

Esponeva infatti in tal modo la propria ricetta spirituale: «L’imitazione è inseparabile dall’amore: è il segreto della mia vita: ho perduto il mio cuore per questo Gesù di Nazareth crocifisso millenovecento anni fa e passo la mia vita a cercare di imitarlo per quanto è possibile alla mia debolezza.»

È  così  che, dopo essersi consacrato a Dio come monaco trappista,  assetato di maggior povertà, maggior penitenza, maggior conformità a Gesù, con il beneplacito dei superiori e del direttore spirituale, lasciò la Trappa e si recò a Nazareth come eremita presso un monastero di Clarisse; il suo scopo era quello di «condurre il più fedelmente possibile la vita di Nostro Signore, vivendo soltanto del lavoro manuale e seguendo alla lettera tutti i Suoi consigli...».

L'idea, il proposito e la trasposizione nella vita di fratel Carlo di Gesù della sequela di Cristo e del conformarsi a Lui è completamente antitetica a quella di Francisco (Kiko) Argüello.

La vita nascosta tra i poveri.

Charles de Foucauld volle approfondire la sua vocazione attraverso una sorta di vita eremitica, in preghiera, adorazione, lavoro silenzioso e grande povertà.
Ciò avviene inizialmente in Terra Santa presso le Clarisse di Nazareth.

Fratel Charles desiderava condividere questa “vita di Nazareth” con altri fratelli. Per questo scrisse la Regola dei Piccoli Fratelli, che codifica come una “vita di famiglia attorno all’Ostia consacrata”. 
«La mia regola – scrisse – è così strettamente legata al culto della Santa Eucaristia che è impossibile che molti la osservino senza che ci siano un prete e un tabernacolo; solo quando sarò diventato prete sarà possibile avere un oratorio attorno al quale riunirsi e solo allora potrò avere qualche compagno...».

Tornato nuovamente nel suo Paese venne ordinato sacerdote a 43 anni nella Diocesi di Viviers. Ma l’Africa lo chiamava nuovamente e così si recò nel deserto algerino del Sahara, prima a Beni Abbès, povero tra i più poveri, poi più a sud a Tamanrasset con i Tuareg dell’Hoggar.


Kiko Argüello, sostiene l'articolo sul sito del Cammino, ha seguito passo passo le orme del santo. E riporta una affermazione del fondatore spagnolo: «De Foucauld mi ha dato la formula per realizzare il mio ideale monastico: vivere come un povero tra i poveri, condividendo la sua casa, il suo lavoro e la sua vita, senza chiedere niente a nessuno e senza fare niente di speciale».

Non sappiamo esattamente cosa fece Kiko, insieme a Carmen, nel rione popolare delle Palomeras di Madrid.
Certo è  che vi rimasero per poco, e quasi subito cercarono di esportare l'esperienza di "fraternità" provata in particolare con una colonia di zingari stanziatisi in quella zona nelle parrocchie ricche di Madrid.
La povertà estrema, dopo averla provata sulla propria pelle, non era assolutamente il loro ideale di vita, il paradigma di Charles de Foucauld era diversissimo dal loro!

Un esempio della totale indifferenza di Kiko Argüello rispetto all'apostolato fra i reietti della società, si ha con il suo arrivo, insieme a Carmen Hernàndez, in Italia.

Don Dino Torreggiani, primo sponsor ecclesiastico dei due ispanici sul suolo italico, aveva creduto nella autenticità delle loro vantate esperienze tra i poveri di Madrid  e nutriva grandi speranze e aspettative su di loro come "apostoli dei capelloni"  (simpatizzanti del movimento Hippy) che stazionavano giorno e notte in piazza Navona.

Ma Kiko, sbarcato nella Capitale proprio per questa missione, si rivelò un vero disastro! 
Non voleva saperne di evangelizzare i capelloni: dormiva, fino a tardi, andava al cinema...; come confidò lo stesso Kiko a don Cuppini, presbitero nella loro equipe prima di don Pezzi, la sua "ispirazione-aspirazione" era esclusivamente quella di andare a Roma per avvicinarsi al Papa (ed entrare nelle sue grazie).  (Dal libro "Intervista a Francesco Cuppini" di Tarcisio Zanni).

Altro che vita nascosta tra i poveri!

Lo stesso don Francesco Cuppini rileva come "interessante" il fatto che la prima parrocchia "evangelizzata" da Kiko e Carmen a Roma fosse quella dei Martiri Canadesi.
Scrive infatti «da uno che vive con i baraccati ci si poteva aspettare più  logicamente un apostolato rivolto ai poveri, una comunità  di poveri, un po' come a Madrid».
Ma conclude: «Invece il Signore qui a Roma il Cammino lo ha passato direttamente dalle baracche ai borghesi». Quindi, secondo l'idea che Cuppini vuole accreditare, è stato Dio a volerlo, facendo evaporare in breve volgere di tempo  il grande amore dei due iberici (borghesi pure loro) per Madonna povertà!
Non è inessenziale ricordare che questo afflato di vita nascosta tra i poveri non farà  mai più parte degli obbiettivi dei due fondatori del Cammino neocatecumenale.

Il sogno di una cappella per l’adorazione sul Monte delle Beatitudini

Scriveva Charles de Foucauld: «…Io credo mio dovere sforzarmi di acquistare il luogo probabile del Monte delle Beatitudini, di assicurarne il possesso alla Chiesa cedendolo poi ai Francescani, e di sforzarmi di costruire un altare dove, in perpetuo, sia celebrata la messa ogni giorno, e resti presente Nostro Signore nel Tabernacolo...». 
Su questo il santo ha tanto riflettuto e pregato che ne fissa anche la data: 26 aprile 1900, festa di Nostra Signora del Buon Consiglio. Ed era profondamente convinto che la sua vocazione di «imitare il più perfettamente possibile nostro Signore Gesù, nella sua vita nascosta» riceverà qui, sul Monte delle Beatitudini, una consacrazione più radicale e definitiva. 
«Lì potrò infinitamente di più per il prossimo, per la mia sola offerta del santo sacrificio…, sistemando un tabernacolo che con la sola presenza del Santissimo Sacramento, santificherà invisibilmente tutti i dintorni, allo stesso modo in cui nostro Signore nel ventre della madre santificò la casa di Giovanni… come pure con i pellegrini… con l’ospitalità, l’elemosina, la carità che cercherò di praticare verso tutti».

Quando essere stati marxisti
ed atei diventa un vanto...
Ebbene, a questo proposito appare proprio il caso di ricordare il disprezzo nei confronti del Tabernacolo, la tiepidezza nei confronti della Presenza reale e dell'adorazione al Santissimo di Kiko e Carmen.

Diceva Kiko negli "Orientamenti per la fase di conversione": «Noi cristiani non abbiamo altare, perché  l'unica pietra santa è Cristo, Pietra angolare. Perciò  noi possiamo celebrare l'eucarestia sopra un tavolo; e la possiamo celebrare in una piazza, in campagna e dove ci piaccia! Non abbiamo un luogo in cui esclusivamente si debba celebrare il culto».

E Carmen gli faceva da sponda dichiarando: «Io sempre dico ai Sacramentini che hanno costruito un tabernacolo immenso: se Gesù Cristo avesse voluto l'Eucarestia per stare lì, si sarebbe fatto presente in una pietra che non va a male» e proseguiva descrivendo come devianti «l'adorazione, le genuflessioni durante la Messa ad ogni momento, l'elevazione perché tutti adorino...Nel Medioevo all'elevazione si suonava la campana, e quelli che erano in campagna adoravano il Santissimo.»

Date queste premesse, è  normale che finiscano per dichiarare che «stanno scomparendo i contrasti con i protestanti perché andando al centro, all'essenziale, coincideremo con loro» (secondo Kiko e Carmen, saremo noi a coincidere con i protestanti, non viceversa!).

Sempre più abissale la differenza tra la visione di Kiko e Carmen, sulla quale hanno istruito tutti i propri adepti e mai è stata esplicitamente rigettata, e quella di fratel Carlo de Foucauld.

Su quanto poi il lussuoso mausoleo della Domus Galilaeae con la cappella dell'adorazione circolare oppressa dal gruppo bronzeo kikiano  corrisponda all'ideale di de Foucauld, si è  ben espresso in una lettera aperta dolorante e scandalizzata un membro di una delle fraternità ispirate all'esempio di vita di fratel Carlo.

Domanda più che lecita...
Infine, dopo aver parlato dell'imitazione di Cristo, della vita nascosta con i poveri, dell'adorazione davanti al Tabernacolo che furono i fondamenti su cui si è  santificato Charles de Foucauld e rispetto ai quali invece Kiko Argüello e Carmen Hernàndez hanno scelto una strada totalmente agli antipodi, concludiamo con l'idea che nutriva fratel Carlo dell'evangelizzazione cristiana.

Quella di Charles de Foucauld  è un'evangelizzazione «non attraverso la parola, bensì – come lui dirà – attraverso la presenza del Santissimo Sacramento, l’offerta del divino Sacrificio, la preghiera, la penitenza, la pratica delle virtù evangeliche, la carità, una carità fraterna ed universale che divide fin l’ultimo boccone di pane con qualsiasi sconosciuto che si presenti, e che riceve chiunque come fratello amatissimo...».
Imparando la lezione del Vangelo: “Tutto ciò che fate ad uno di questi piccoli, l’avete fatto a me”, apriva sempre la porta quando qualcuno bussava, rompendo la sua solitudine contemplativa. «Dalle 4.30 del mattino alle 20.30 della sera – scriveva in alcuni giorni –, non smetto di parlare, di vedere gente: schiavi, poveri, ammalati, soldati, viaggiatori, curiosi».
La sua vita trascorreva così, all’interno del suo recinto, senza uscire a predicare ma pronto a ospitare chiunque passi di lì, amico o nemico che fosse.

Che differenza con la verbosa, ridondante, costrittiva, dispendiosa, elitaria, divisiva, rumorosa, autoreferenziale  "evangelizzazione" di Kiko, Carmen e del Cammino neocatecumenale!

Kiko voleva che fosse un "monastero"
ma dovette ripiegare sulla cappella

San Carlo de Foucauld, ti affidiamo nella preghiera tutti coloro che ancora credono nelle assurde pretese di santità e di cattolicità del Cammino neocatecumenale così come voluto dai suoi fondatori, perchè, considerando il tuo esempio e le tue virtù, rigettino senza altro indugio le finzioni e le inautenticità con le quali li si vuole tenere avvinti. Così sia.

30 marzo 2022

Intervista a don Mario Pezzi

Domenica 20 marzo 2022 è  andato in onda don Mario Pezzi intervistato da Monica Mondo per Soul, rubrica di Tv2000.
Si tratta di una intervista breve, ma ci sono alcuni punti abbastanza significativi.
Intanto don Pezzi preferisce essere chiamato padre perché dice d'essere rimasto comboniano nel cuore, sebbene la sua carriera di comboniano sia in pratica terminata a pochi mesi dalla propria ordinazione, per il fatidico incontro, nei primissimi anni '70, con Kiko Argüello e Carmen Hernàndez presso la parrocchia romana dei Martiri Canadesi.
Il suo problema ai tempi (erano gli anni del '68, dei preti operai per intendersi) era il "trovare una forma del ministero sacerdotale più  vicino e intellegibile alla gente".  


San Daniele Comboni
evangelizzò l'Africa per davvero
Può essere che con il Cammino si sia avvicinato alle persone, certo che la figura del sacerdote, da lui rivestita, è  stata spogliata delle sue prerogative più importanti, i tre compiti/doni del sacerdote che sono la guida del gregge,  la formazione - nel Cammino compiti esclusivi  dei catechisti laici - e gli è rimasto solo ciò che riteneva la parte più debole e più  lontana dal popolo, quella di dare i Sacramenti: fra l'altro, i Sacramenti rivisitati dalla teologa Carmen che "ha fatto ricerche nei libri e nella Sacra Scrittura e ha trapassato questa sapienza a Kiko". Il sacerdote Pezzi ha solo potuto "assistere alle varie tappe con cui è  nata l'iniziazione cristiana nel Cammino neocatecumenale".

Addirittura, nonostante ammetta di essere stato educato in una famiglia cattolica e di essere stato ispirato dalla figura del Comboni, alla domanda della intervistatrice  "Lei l'ha avuta questa formazione (cattolica)?" risponde "L'ho avuta dopo, nel Cammino".
Insomma, è stato illuminato ed educato totalmente alla scuola dei due iniziatori iberici, ed è stato preso nella loro equipe solo perché  "nelle equipe ci deve essere il presbitero".

Riportiamo la sua risposta alla domanda su cosa sia il Cammino.
"Il Cammino è un dono che Dio ha fatto attraverso Kiko e Carmen alla Chiesa di oggi. Il Concilio è stato convocato per trovare un linguaggio per trasmettere le verità di sempre in un modo nuovo, più... e il Concilio ha dato le risposte soprattutto riscoprendo il valore della Parola di Dio che non può essere capita senza l'antico Testamento. Questa connessione sta alla base del Cammino neocatecumenale. Ha rinnovato la liturgia (qui ci stiamo perdendo: chi avrebbe rinnovato la liturgia? Il Concilio o Kiko e Carmen? Da come prosegue sembra siano stati Kiko e Carmen) Kiko come artista ...è  pittore, musicista, architetto e... tante altre cose...Carmen è  più  ricercatrice perché  era una chimica abilitata alla ricerca (???) e ha fatto questa ricerca nei libri e nella Sacra Scrittura e ha trapassato questa sapienza a Kiko, e io ho  assistito alle varie tappe con cui è  nata l'iniziazione cristiana nel Cammino neocatecumenale".
Insomma, il prossimo passo sarà quello di attribuire il Concilio direttamente a Kiko e Carmen!
L'intervistatrice a questo punto riporta il Pezzi, che stava partendo per la tangente, a terra chiedendogli "Quanto dura questo Cammino  neocatecumenale? O dura tutta la vita?"

Quanto dura il Cammino? Circa così...

Don Pezzi nega che duri tutta la vita. Infatti noi sappiamo che dopo più  o meno trent'anni si completa con il battesimo al Giordano, ma questo non vuol dire assolutamente che il singolo non sia tenuto a dover restare neocatecumenale, perché  gli viene spiegato che a quel punto è  appena nato: poi c'è  l'infanzia, l'adolescenza...consideriamo almeno altri 33 anni per arrivare alla piena maturazione, se brucerà le tappe come Gesù.

Don Pezzi afferma che il RICA (il Rito dell'Iniziazione Cristiana degli Adulti, cioè il percorso formativo che un adulto non battezzato riceve prima del Battesimo) "dice che non c'è  problema di tempo... ha una durata non stabilita".
E con questa scusa viene imposto a cattolici che hanno fatto sicuramente più  anni di catechismo in preparazione  ai Sacramenti un tempo indefinito di attesa prima di potersi dichiarare degni di dirsi battezzati.

Don Pezzi dimentica volutamente che il tempo non definito del RICA potrebbe essere condensato anche nell'ambito di una sola celebrazione, quella battesimale, se il candidato è  già  preparato e maturo nella fede!
 
Qui, con i suoi formatori
 
Continua don Pezzi dopo aver preso la rincorsa: "I nostri angeli, i catechisti itineranti che vanno senza soldi buttando la sua vita per l'annuncio, annunciano la buona notizia che Dio ci ama come siamo e che non chiede che cambiamo per amarci. E questo tocca il cuore soprattutto dei molti peccatori perché sempre abbiamo avuto lo schema che Dio ama i buoni e castiga i cattivi e invece Dio ci ha amati quando eravamo suoi nemici... E Gesù  Cristo dandoci il suo Spirito ci fa figli di Dio... San Paolo nelle lettera ai Galati dice che i frutti della carne sono invidia, gelosie...i frutti dello Spirito  che abita in noi invece... chiaro che ci vuole una iniziazione. Noi siamo abituati che per diventare ingegnere ci vuole un corso  di tanti anni, per diventare chirurgo...e per diventare cristiani... per questo il Cammino è un dono a questa società" eccetera eccetera.

È  la solita vecchia storia di Dio che ti ama come sei e che non ti chiede di cambiare. E si passa dal peccato all'avere lo Spirito dentro senza nessuna contrizione per il peccato, nessuna confessione nessuna conversione.
Don Pezzi omette di dire che San Paolo proprio in quel brano citato avverte i Galati "circa queste cose (invidie, gelosie eccetera) vi preavviso, come gia ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio". E i Galati erano convertiti e battezzati, eppure San Paolo non riteneva che avessero lo Spirito Santo in automatico, non dimenticava di chiarire la necessità di cambiare vita per essere in grazia.

Soprattutto mai la Chiesa ha pensato o si è  comportata in modo da far credere che per poter essere e dirsi cristiano bisognasse fare una laurea in ingegneria o in medicina, come don Pezzi cerca di far credere per giustificare l'esistenza del Cammino neocatecumenale, anzi la sua necessità  nella società odierna.
Senza contare il fatto che mediamente un neocatecumenale dopo trent'anni di studio è  più ignorante in materia di Sacra Scrittura di un pentecostale dopo un training di un paio d'anni.

 

Nennolina e Anna De Guigné, due bambine sulla via della canonizzazione senza bisogno della laurea in ingegneria del Cammino

La parte finale dell'intervista è  dedicata alla trasmissione della fede ai figli, con le Lodi alla domenica mattina, la partecipazione all'Eucarestia neocatecumenale quando hanno una certa età e "quando hanno 13 anni sono invitati ad entrare in una nuova comunità": e qui si chiude il cerchio.
L'intervistatrice crede di ravvisare un che di ebraico in questa formula formativa. Don Pezzi, felice, conferma e, dimentico del fatto che un ebreo maschio veniva accolto nel popolo già  con la circoncisione, così  come nella Chiesa si entra con il Battesimo fatto già da infanti, paragona la formazione dei giovani alla  accettazione di un  proselito come ebreo solo se è pronto a morire. È  chiaro che la Chiesa dei sogni di don Pezzi non è più la Chiesa cattolica. Oppure il Cammino lo ha confuso oltre ogni limite.

Alla domanda conclusiva su se il Cammino sia anch'esso in crisi di adesioni, la vaga risposta di don Pezzi risulta essere una conferma.

Con il canto finale "Maria piccola Maria" risuona finalmente  nello studio La voce del Padrone.

27 dicembre 2021

Kiko, Carmen e la Messa quotidiana

Carmen Hernández e Kiko Argüello hanno più  volte affermato che era loro abitudine andare tutti i giorni a Messa.
Kiko ne ha parlato recentemente, quando ci ha tenuto a far sapere che donava 50 euro ad un povero che, in tali occasioni, incontrava sotto casa, con il suo carretto.
La cosa un po'  stupisce, per il semplice fatto che mai i due guru iberici hanno insegnato ai propri adepti a frequentare la Messa quotidiana, anzi, più volte hanno bollato come bigotto chi diceva loro d'avere questa bella abitudine.
Inoltre ambedue hanno sempre parlato dell'abitudine alla  frequenza della Messa come qualcosa di passato, limitato ad un periodo della propria vita.

Ad esempio Kiko, nell'Annuncio di Quaresima del 1989, raccontando della sua esperienza nelle baracche di Madrid, dice: 

"Perché  il Signore ci fece scoprire che c'era bisogno di una liturgia? Perché  io andavo a Messa tutti i giorni (...). Se io parlavo loro di Gesù  Cristo, mi chiedevano perché andavo a Messa tutti i giorni: si doveva andare a Messa tutti i giorni? (...)
Carmen ed io iniziammo a vedere che né la parrocchia era pronta per accogliere questi lontani, né i nostri erano pronti per essere messi così  di colpo in quell'ambiente, in quella liturgia. (...) Allora, sapendo che si sarebbe introdotto il canone eucaristico in lingua spagnola e le due specie, provammo a celebrare una Liturgia nelle baracche.... Facemmo il pane azzimo, usammo le due specie, cantammo "Risuscitò".

 
...per quanto sia poco credibile la 'mitologia' del Cammino

Poi, continua Kiko, dopo la visita del vescovo Morcillo, un parroco lasciò loro la parrocchia un giorno a settimana per poter celebrare a porte chiuse l'Eucarestia in spagnolo con le due specie e le risonanze dei fratelli prima dell'omelia.

E così  ci risulta i neocatecumenali continuino a fare dopo quasi settant'anni: la Messa in parrocchia, anche quotidiana, viene sostituita da una liturgia solo settimanale, a porte chiuse, a numero chiuso, e con innovazioni che la Chiesa mai ha approvato, anzi, ha chiaramente  proibito, come le risonanze prima dell'omelia (vedi la lettera voluta da Papa Benedetto XVI nel dicembre 2005, detta lettera di Arinze).

Il racconto di Carmen conferma questo percorso dalla Messa cattolica alla liturgia neocatecumenale.

Dice infatti in un incontro con le comunità del nord est della Spagna il 15/5/1994:

"Io nella mia giovinezza mi ero sempre mantenuta fedele grazie all'Eucarestia, e andavo sempre a fare la comunione prima di andare all'Università, anche se facevo solo la comunione mancandomi il tempo  di restare per la Messa, ma facevo la comunione.
(...) Da lì passai a quanto il Concilio implicava: andando alle fonti, con la scoperta della dinamica della Pasqua, in cui tu comunichi non solo "con il Bambino Gesù" (...).
E questo gioco di schiavitù e libertà  di cui il popolo di Israele fa memoriale con questi simboli di morte e di vita, di schiavitù in Egitto e di libertà  nella Terra Promessa, questo e ciò che Cristo celebra."
Sia nel racconto di Kiko, sia in quello di Carmen, la Messa appare come qualcosa di obsoleto, di incapace di rispondere alle necessità dei nuovi cattolici, ed anche la comunione al Corpo di Cristo diviene un memoriale che ha più a che fare con il popolo ebreo e l'uscita dall'Egitto che non il sacrificio estremo in croce di Gesù riproposto per noi.

In particolare la Messa quotidiana e la comunione viene considerata una comunione "con Gesù  bambino", probabilmente con significato diminutivo;  ambedue gli iniziatori infatti, dopo averla frequentata se non altro per un certo periodo (Kiko) o fin da piccola (Carmen), da un certo momento in poi la abbandonano e, per loro e per i loro catecumeni, essa viene soppiantata dalla liturgia a porte chiuse con i canti di Kiko come Risuscitò e Il Servo di Jahvè.

 

Molto più belle le Messe ortofrutticole...

Nei Diari di Carmen per gli anni 1979-81 troviamo la conferma indiretta del fatto che la vita quotidiana della iniziatrice non prevede la Messa e la Comunione.

Scorrendo nelle annotazioni giornaliere, leggiamo solo una lunga teoria di risvegli tragici, desolanti, circondata da problemi, in angustie, mattinate segnate da annotazioni come "mi alzo impossibile e rendendo impossibile la vita". 
 
Probabilmente il risveglio avviene a mattina inoltrata o di pomeriggio, poi ogni attività sembra svolgersi solo a pomeriggio inoltrato e di sera, con le catechesi, gli incontri i riti che si protraggono spesso fino a notte avanzata. 
Nei Diari dal 1979 al 1981  Carmen accenna alle Lodi in tempo di Quaresima, all'Eucarestia serale il sabato, mai ad una Messa feriale e neppure alla domenica.

Anche la biografia della Hernández ( "Carmen Hernández, Note biografiche" di Aquilino Cayuela)  recentemente data alle stampe lo conferma: 
"Da bambina assisteva alla Santa Messa quotidiana, nella sua fanciullezza sentì la chiamata di Dio alla missione durante l'Eucaristia, da giovane donna fu assidua ancora alla Santa Messa e alla meditazione e, a poco a poco, nella sua vita religiosa si lasciò inondare dal mistero Pasquale di Gesù Cristo morto e risorto" (pag. 322)

Carmen Hernández: l'immagine
ha il solo scopo di presentare il prodott
o
Evidentemente questo "mistero Pasquale" non era contenuto nella Santa Messa, visto che in seguito essa non sembra più far parte della sua esistenza, ma solo l'Eucaristia neocatecumenale, che:
"è stata una forte motivazione durante tutta la sua vita, qualcosa che l'ha sempre tenuta in tensione, in costante preoccupazione, e che ha sempre difesi con tenacia di fronte alle molte difficoltà  (ndr: che la Chiesa le ha procurato) riguardanti la celebrazione della notte di Pasqua e dell'eucarestia settimanale in piccole comunità il sabato sera, o le celebrazioni  penitenziali." ( pag. 326)

Quindi le Messe, quelle feriali e quelle festive, soprattutto se parrocchiali, vengono sostituite con le Eucarestie neocatecumenali comunitarie, a porte chiuse, con una liturgia alterata ed ebraicizzata, sul modello di una Messa "proprietaria" del Cammino neocatecumenale, che lo caratterizza e contraddistingue e che, con voluta sottovalutazione , don Ezechiele Pasotti (in "Il Cammino neocatecumenale.  50 anni di iniziazione cristiana degli adulti") definisce come una celebrazione  con alcuni "accenti liturgici" e "segni" approvati dalla Santa Sede (che invece, sappiamo, ha approvato solo lo spostamento del segno di pace e la comunione al posto invece che in processione).
 
Colpisce profondamente che i due iniziatori, una dei quali candidata alla santità, possano essere ritenuti dei modelli di devozione visto che si sono privati, da un certo momento in poi, della Santa Messa quotidiana, ma soprattutto dal momento che hanno indotto più di un milione di persone a privarsene.

Fra questi, vanno annoverati centinaia di sacerdoti, che sono stati distolti da Kiko e Carmen (per esempio durante le spesso lunghissime convivenze degli itineranti) dalla celebrazione quotidiana nè sono stati formati nei seminari neocatecumenali Redemptoris Mater a questa priorità.



Questo accade tra le fila dei sacerdoti neocatecumenali nonostante Il Codice di diritto canonico al Can. 904 disponga: 

Questa, per un seminarista neocat, sarebbe una Santa Messa!

“Memori che nel mistero del Sacrificio eucaristico viene esercitata ininterrottamente l’opera della redenzione, i sacerdoti celebrino frequentemente; anzi se ne raccomanda caldamente la celebrazione quotidiana, la quale, anche quando non si possa avere la presenza dei fedeli, è sempre un atto di Cristo e della Chiesa, nel quale i sacerdoti adempiono il loro principale compito”.
Per questo, papa Benedetto XVI, parlando ai sacerdoti, faceva le seguenti raccomandazioni:
"È molto importante per il sacerdote l'Eucaristia quotidiana, nella quale si espone sempre di nuovo a questo mistero; sempre di nuovo pone se stesso nelle mani di Dio sperimentando al contempo la gioia di sapere che Egli è presente, mi accoglie, sempre di nuovo mi solleva e mi porta, mi dà la mano, se stesso. L'Eucaristia deve diventare per noi una scuola di vita, nella quale impariamo a donare la nostra vita."
"La prima cosa e la più importante per il sacerdote è la Messa quotidiana, celebrata sempre con profonda partecipazione interiore."
"Vi è innanzitutto la celebrazione quotidiana della Santa Messa: non compiamola come una cosa di routine, che in qualche modo, "devo fare", ma celebriamola "dal di dentro"! "
E san Giovanni Paolo II in "Ecclesia de Eucharistia" offriva come esempio la propria esperienza  personale:
"Da oltre mezzo secolo, ogni giorno, da quel 2 novembre 1946 in cui celebrai la mia prima Messa nella cripta di San Leonardo nella cattedrale del Wawel a Cracovia, i miei occhi si sono raccolti sull'ostia e sul calice in cui il tempo e lo spazio si sono in qualche modo « contratti » e il dramma del Golgota si è ripresentato al vivo, svelando la sua misteriosa « contemporaneità ». Ogni giorno la mia fede ha potuto riconoscere nel pane e nel vino consacrati il divino Viandante che un giorno si mise a fianco dei due discepoli di Emmaus per aprire loro gli occhi alla luce e il cuore alla speranza (cfr Lc 24,13-35)."

 




La biografia della 'liturgista' Carmen esposta
in tre sezioni diverse della stessa libreria (Le Paoline)

03 agosto 2021

E tu di che setta sei?


Esimii Lettori,

in vista dell'imminente riapertura dell'Anno Settario, vi invio un test attitudinale: da come ti sei comportato in vacanza ad Agosto, si vede a quale setta ti conviene iscriverti al ritorno a Settembre.

Sperando di farVi cosa gradita e proficua, Vi aspettiamo al Quartier Generale delle Sette Sette,

Cordialità,

FungKu

Ufficio Presidenza del Comitato per l'Equiparazione dell'Ecumenismo Settario all'Ecumenismo Religioso.




QUIZ DELLE VACANZE:


Non c'e bisogno di tutti quei libri, le risposte a questo test le sapete già!



1) Sei appena giunto sul luogo di vacanze:

A) Bussi ai tuoi vicini di tenda, di appartamento, di hotel, di bungalow e li evangelizzi.
B) Esorcizzi il luogo, per stare più comodo con la tua famiglia.
C) Ma che domanda è. Penitenza, altro che vacanza!
D) Ti butti in acqua. Mare, lago, piscina o vasca da bagno che sia.



2) Sei in vacanza da qualche giorno ed arriva il fine settimana:

A) In pochi giorni di presenza hai talmente impressionato il responsabile del luogo che ti lascia tenere un sermone domenicale.
B) Prima di partire hai contattato il gruppo di riferimento ed andrai alla celebrazione del sabato. Ti fanno pure cantare da solista, motivo per cui ti sei portato la chitarra.
C) Ancora con sta vacanza. Mi trovo in ritiro spirituale, a digiunare e pregare per le animacce vostre!
D) Mannaggia, qui si riempirà di turisti, non ci sarà tanto posto in acqua.



3) Piove! Diluvia!

A) Ne approfitti per leggere la Bibbia così la puoi spiegare meglio ai compagni di vacanza ed anche a chi incontri per caso, compresi alcuni sacerdoti della FSSPX.
B) Cosa vorrà dirmi il Signore con questo fatto? Chiami il tuo catechista e te lo fai spiegare.
C) Il brutto tempo è un bene. Troppo divertimento fa male all' anima.
D) Evviva! Altra acqua!



4) Incontri un altro della tua setta, stessa città ma diverso quartiere e diverso gruppo:

A) Vi scambiate i testi dei sermoni e anche qualche titolo di libri di predicatori americani.
B) Dopo mezza giornata insieme a chiacchierare, sai tutti gli affari intimi dei suoi fratelli di gruppo, alcuni dei quali conoscevi già ma solo di vista. E così lui, dei fratelli del tuo gruppo.
C) Iniziate una novena, l'unione fa la forza.
D) Noleggiate una canoa a testa e fate una gara, fino alla boa e ritorno!



5) Durante un'escursione incontri un gruppo di altri turisti. Si trovano in difficoltà, si sono persi e uno di loro è ferito:

A) Tiri fuori il kit di pronto soccorso e mentre medichi il ferito e spieghi agli altri la strada più facile per il ritorno, li evangelizzi.
B) Ci penserà il Signore, gli medicherà le ferite, mostrerà loro la via del ritorno e li ricondurrà sul loro suolo.
C) Tiri fuori il kit di pronto soccorso e, mentre medichi il ferito e spieghi agli altri la strada più facile per il ritorno, reciti mentalmente un Santo Rosario per loro.
D) Sei ferito e smarrito quanto loro e nel tuo girovagare hai persino finito l'acqua. Chiedi ai turisti se puoi aggregarti al loro gruppo, così vi sedete su uno spunzone di roccia ed aspettate insieme che passino A) o C)



6) C'è servizio religioso solo la domenica! Niente sabato!

A) Tanto ti basta. Sei in vacanza, puoi limitarti a tenere i tuoi sermoni solo nei festivi.
B) Niente da fare, la domenica dici le lodi con i bonghi nel miniappartamento. A costo di farti buttare fuori. Cosa che avviene. Allora con la tua famiglia stendete un tappeto in piazza e continuate con le lodi e i bonghi. 15 euro nella tazza, in un'ora. Però.
C) Embè. Ci mancherebbe.
D) Eh? Cos'è un servizio religioso? Io vado al delfinario domenica. Quando mi ricapita!



7) Incontri il fondatore della tua setta, che esce dall'acqua con fare imbranato e imbarazzato.


A) Vai a salutarlo con compunzione e rispetto, è comunque il fondatore.
B) Lo fotografi come si fa con una superstar, ma poi gli cancelli i bracciali gonfiabili con photoshop, prima di pubblicare la sua foto sul tuo profilo facebook.
C) Gli dici "Non so cosa tu stia facendo qui mezzo nudo, senza tunica, ma a Settembre eleggiamo un nuovo priore. Puoi anche non rivestirti.". E tiri dritto.
D) "EEEH?! Ma non avevi mai visto l'acqua in vita tua?! E magari non sai nemmeno nuotare?! Ma come fai ad essere il nostro capo!" Ma in fondo te ne freghi perché tanto nella tua setta nessuno obbedisce a nessuno.



8) Al cinema all'aperto del villaggio turistico dove soggiorni proiettano un film immorale:

A) Ti presenti davanti alle porte del cinema ad evangelizzare gli spettatori che entrano ed escono. Siamo qui per i peccatori, no?
B) Vai a vedere il film di nascosto e domani, se vuoi, lo sigillerai in confessione.
C) Ti allontani senza voltarti, mentre lo schermo del cinema viene consumato dalle fiamme, ad anfiteatro vuoto, un'ora prima che lo spettacolo inizi.
D) Non ci vai, figuriamoci se ti perdi il corso di immersioni subacquee in notturna per una porcheria del genere!



9) Tra le tue nuove conoscenze vacanziere incontri qualcuno che conosce la tua setta e la critica duramente:


A) Rispetti le critiche ma ribadisci con calma i tuoi valori, poi saluti cortesemente e ti allontani.
B) Ribatti: "La mia setta non è per tutti e se tu non la frequenti non puoi capire!". E intanto pensi: "Stolti e ingannati dal demonio! Si vede proprio che nella loro vita non c'è Dio!"
C) Gli spieghi per filo e per segno, a partire da Marsilio Ficino, perché la loro opinione è fondata su false premesse. Alla fine della conversazione si iscrivono anche loro alla tua setta.
D) Gli rispondi "E chissenefrega? E non ci venite, che c'è più spazio per noi!" E ti butti in acqua alla faccia loro, infradiciandoli tutti.



10) Sono finite le vacanze. Al rientro:

A) Presenti le tue due nuove mogli, che hai sposato in vacanza, alle quattro che ti aspettavano a casa, e fanno amicizia quasi subito.
B) Torni alle riunioni del tuo gruppo e, in un giro di esperienze, ciascuno di voi sciorina la lista di tutto quello che gli è andato storto o ha fatto di male durante le vacanze, cercando di vincere la competizione.
C) Dopo aver fatto penitenza in mezzo alla gente che si divertiva, continui con la penitenza in mezzo alla gente che non si diverte più.
D) Per voi le vacanze non finiscono mai! Vai in piscina, al lago, canti sotto la pioggia e ti diverti ad aprire i rubinetti di tutte le fontanelle della città per vedere se c'è acqua.




PRONTI PER I RISULTATI ?


Ma se hai copiato dal vicino di sedia poi non venire a lamentarti che il test ti manda alla setta sbagliata!



Maggioranza di A: Testimoni Di Mormon. Devi mandare il cedolino di iscrizione a Mormon e lui ti manda la sua versione della Bibbia, insieme ad una camicia bianca, un pettine di tartaruga e pantaloni eleganti della tua taglia (da specificare al momento dell'iscrizione) con cintura abbinata, e il Piccolo Manuale delle Frasi Di Convenienza Da Usare Per Uscir Sempre Pettinato Da Una Discussione Controversa.

Maggioranza di B: Cammino Neocatecumenale. E vabbè. Riproviamo alla prossima vacanza, eh? 

Maggiornanza di C: Rinascita Savonarolana - ma però non ti arrabbiare, eh, adesso. Sempre con sta torcia infocata, pronta per il Giorno del Giudizio, che sia particolare, universale, parziale, anticipato, Appello, Cassazione, e chi ha una pietra la scagli prima che lo facciano gli altri! È il test che ti dice così, mica io!

Maggioranza di D: Acqua Nuova. Esegesi delle fonti, gare di nuoto, battaglie navali e molto altro! In caso di siccità le manifestazioni si terranno al chiuso, presentarsi alla piscina comunale muniti di tessera d'iscrizione alla setta.


Bene, sia la setta che sia, quella che sceglierete, c'è posto per tutti!
FungKu, per l'Ufficio Iscrizioni al Quartier Generale Delle Sette Sette

20 aprile 2021

Prontuario di Neocatecumenalese ad uso dei Non-Iniziati

Esimii Lettori,

dovete sapere che tra le varie Sette che frequento (fosse mai che una di loro possieda la verità?!) e le Sette che ho fondato io stesso (e se la verità fosse già dentro di me?!) sono anche Neocatecumenale alla Tappa della Sgangherazzio. La Sgangherazzio è una tappa negativa, nel senso viene prima di quel livello zero di neocatecumenato che sono le famigerate Catechesi Iniziali, quelle dove non ti dicono che sono neocatecumenali e che stai per entrare in Cammino per sempre. 

Da queste catechesi i catechisti m'hanno rimandato indietro più volte, circa una o due all'anno per vari anni, perché ponevo ogni volta domande indiscrete sui segreti del Cammino davanti a tutti, in più con l'aria di chi sospetta una grossa truffa.

Come i Neocatecumenali sapranno bene, e come gli esterni si accorgono per il fatto di non capirci un'acca quando parla un camminante, in Cammino si parla un linguaggio fatto di parole preesistenti ma con i significati tutti cambiati. 

Quindi serve senz'altro un apposito prontuario se vogliamo realizzare l'agognato sincretismo intersettario, simile allo strabenedettissimo sincretismo inter-religioso che va tanto di moda in questo secolo fortunatissimo. O anche semplicemente per capire cosa diamine ti stiano dicendo i Neocatecumenali.

Dopo anni di dialogo e dialogo e ancora dialogo, sentendomi come un novello "Rosetta", lo scultore (o la scultrice?) che ha spiegato, scalpello su pietra in lingua cristiana, il significato dei geroglifici e dei segnali stradali, sono in grado di compilare un Prontuario di Linguaggio Neocatecumenale, che allego qui ad uso di chi capiti nelle salette parrocchiali, quando ci sono due o più fratelli in Cammino che parlano e tu ti ritrovi improvvisamente in mezzo a loro. 

Cordialità

FungKu, Somaro Studioso.
Chili e chili di libri sulle spalle. Ma trasportiamo anche masserizie.





PRONTUARIO DI NEOCATECUMENALESE

Approvàti! - Varianti: Il Papa ci approva!
Certificato di Qualità Neocatecumenaleestorto ai Papi a forza di insistenze e menzogne. Questo certificato copre soltanto gli Statuti (che neppure sono rispettati) ma viene esibito dai Neocatecumenali soprattutto per vincere tutte le discussioni dicendo una sola parola, l'ultima: "Approvàti!"

Adulti nella fede
Precedentemente bambini nella fede, che sono venuti a vedere (cfr. "Vieni e vedi") ma non sono scappati. Ora camminano nel Cammino, per diventare adulti nella fede. Sono 50 anni che li aspettiamo all'uscita.

Bambini nella fede
Quelli che hanno appena iniziato il Cammino e "bevono il latte", cioè ascoltano catechesi semplificate e confortanti, perché - dicono i catechisti - non sarebbero capaci di digerire catechesi più difficili. In realtà è perché, se sapessero cosa li aspetta, scapperebbero via prima che finisca l'infanzia nella fede.

Catechesi per adulti
Titolone pubblicitario con cui i cattolici che vanno a Messa in parrocchia vengono attirati nelle salette parrocchiali, e lì gli viene spiegato che la parrocchia è un'istituzione obsoleta ed inefficace e che il vero cristianesimo lo potete trovare o prima del terzo secolo, oppure nelle salette con i Neocatecumenali.
Più facile è andare nelle salette che al terzo secolo, anche se poi nel quartiere non trovi più parcheggio e ti tappano anche il garage.
A queste catechesi però non ti dicono che non ne uscirai mai più e che dopo pochi anni inizieranno a chiederti tantissimi soldi. Solo dopo altri anni ti spiegano che, se te lo dicevano prima, tu non ci andavi.
I cattolici che prima delle catechesi per adulti andavano a Messa in parrocchia, poi non ci vanno più, e non vanno più neppure su Facebook, perché da cattolici si sono trasformati in neocatecumenali.

Dare le catechesi
Imparare a memoria i mamotreti eretici (prima oltre che eretici erano anche segreti), per poi ripeterli ai fratelli con vivace spontaneità, mi raccomando però, spiegate che si tratta di ispirazioni spontanee dello Spirito Santo, non dite che avete copiato.
A queste catechesi è permesso mettere in dubbio tutta la dottrina cattolica ma mai contraddire Kiko e Carmen o Padre Mario, dai, anche se con lui non c'è molto da contraddire. Se guardi diversi videi della stessa catechesi data in vari posti, ti sembrano le repliche di una recita. Inoltre i testi sono zeppi anche di errori di grammatica, di sintassi, di ortografia e di stile, ma questo lo dico per i puristi del genere perché a me non mi importa un granché.

Cattolici della Domenica
Quelli che non fanno il Cammino, vanno a Messa la Domenica e credono stupidamente al Dio che gli è stato tramandato dai Santi invece che al vero dio Dio, quello che il Cammino fa incontrare ai neocatecumenali nella loro storia (ma solo se restano in Cammino, sennò niente Dio).
Dal 2007 si è aggiunta la sottocategoria dei Cattolici della Domenica Tridentini, ma i neocatecumenali non hanno ben capito di cosa si tratti quindi se la sbrigano con un "pantofolai" o tre puntini di sospensione: "è un tradizionalista, quindi...".

Tutto gratis!
Ma manco pe gnente!
E oltre che al pago, è pure esoso, segreto e tutto in nero. Ma questo si scopre troppo tardi, quando le porte si chiudono e tu ti trovi dalla parte sbagliata, cioè dentro.

Provati coi beni! Molla il malloppo!
Che ci fai tu coi soldi! Dalli a me!


Lo sterco del demonio
Io non sono mai andato in bagno dopo che c'era andato il demonio ma se fosse vero quello che dicono, cioè che il demonio quando ha finito di digerire rilascia denaro nell'ambiente, quello sarebbe il bagno più pulito del mondo.

Mollare il malloppo
È il motto dei filibustieri, dei bucanieri e di Kiko. Fatevi due conti, così come se li è fatti lui.

Provarsi con i beni
Dopo che ti sei provato con i beni, i tuoi beni sono passati a Kiko e quindi è il suo turno di provarsi con i beni. Però non si sa a chi li dà per provarsi con i beni perché non lo dice.

Corajo!
Quello che ci devi mettere tu, quando ti impongono l'ennesimo salasso o ti aggiungono l'ennesima tappa del Cammino, che l'avevi quasi finito e invece no.

Di' fatti concreti!
È una specie di gara neocatecumenale: chi dice più fatti concreti ha più fede. Secondo me è un inglesismo da "concrete", calcestruzzo: più ce n'è più pesa, è ovvio.

Dio vuole fare una storia con te
... a me invece pare proprio che tu mi stai raccontando un sacco di storie.

Fare Eucarestia
Imbandire la cena di Lutero, di Erode e di chissà chi altro, ma non lo so, perché mi hanno invitato una volta sola e poi mi hanno rimproverato perché a cena non ci si inginocchia.

Tu giudichi!
Questo te lo dicono quando gli fai notare che hanno fatto una grossa bestialità e non sanno come risponderti.

Ingannato (dal demonio)
Uno che ne sa più dei neocatecumenali per aver studiato sui libri. Oppure uno che vuole ragionare con la propria testa invece che obbedire a Kiko. Oppure uno che ha fatto un torto vero o immaginario a qualche neocatecumenale che aveva appena sentito questa espressione all'ultima catechesi.

Ha il demonio!
E lo sapevo: hai contraddetto Kiko!
Ma te l'ho appena detto: puoi contraddire tutto tranne Kiko! Ora ti dicono che hai il demonio!
Oppure... hai svelato qualche segreto del Cammino? Come le Decime? Come l'abduzione Pasquale?

Già da anni Kiko ha sparso la voce ai suoi di prepararsi all'abduzione (o rapimento, se preferite) Pasquale, che però non si è ancora verificata. Per ora stanno solo facendo prove tecniche nelle campagne dietro Porto San Giorgio.

È Dio che ti parla! Tramite me!
Dicono così quando interpretano la parte degli Amici di Giobbe. Povero Giobbe, anche questi amici si è beccato. Imparate almeno a parlare come Dio comanda, se proprio vi comanda di parlare, aprite almeno qualche libro di dottrina cattolica una buona volta!

Passa il Signore!
Vuol dire che se non vai alla convivenza ti perdi il Signore in persona che passa proprio quando la comunità si riuniva in quell'hotel ma tu non c'eri. Lo avvistano qua, Lo avvistano là e se non vai dietro ai loro avvistamenti mettono il muso e mormorano. Ma non farti trascinare negli alberghi dietro a loro, fai piuttosto come fanno i cattolici: passa tu in chiesa e vai al Tabernacolo. Gesù è lì che ti aspetta, ogni giorno fino alla fine del mondo.

Per obbedienzah
Usanza Neocatecumenale che consiste nel fare esattamente come dicono i catechisti e magicamente tutto ti andrà bene. La h finale ti ricorda che non ci devi pensare troppo su. Però se obbedisci a qualcun altro, per esempio alla Chiesa o al capo ufficio e non vai in convivenza, allora ti chiamano idolatrah. Attenzione che se obbediscih e poi ti va male lo stesso, poi devi impazzire a capire cosa vuole dirti il Signore con questo fatto e buona fortuna.

Cosa vuole dirti il Signore con questo fatto?
E che ne so, chiedilo a Lui, no? Dici sempre che mi parli a nome Suo, e parlaci pure stavolta!

il Signore ti ha chiamato qui, oggi!
Questo lo dicono ogni volta che hanno un pubblico che li ascolta. Pare che il Signore gli mandi la gente, ma io non ho mai ricevuto nessun avviso, come fanno a saperlo?

Ha lo Spirito Santo - Il catechista ha lo Spirito! - ora avete lo Spirito!
Allora, io anche se i miei catechisti me lo hanno proibito ho letto di nascosto il Catechismo e vi assicuro che non ci scherzerei, con questo tipo di bestemmie. A meno che non si tratti di bestemmie ma di etilismo, in quel caso vi chiamo la A.A.


Prete del futuro nell'atto di resistere ai catechisti 
arrivati per instaurare il Cammino in parrocchia.

Non resistete al male!
E allora tu non ti avvicinare con quel sacco nero, e tu con quell'agenda rossa e la penna, tutta pronta a segnarti li cavoli mia! Altrimenti resisto!

Morire all'altro
Versione Neocatecumenale dell'amore all'altro, sempre corredata di descrizioni a tinte forti di catene al collo, palle al piede, urla nevrotiche, torture psicologiche, ricatti morali e zuppiere spaccate in testa. Kiko e Carmen però non sono mai morti a nessuno perché la moglie non ce l'hanno. O il marito.

Nevrotica
È l'eterno femminino incarnato nella moglie ideale, secondo Kiko. Così la dipinge e per questo non l'ha mai sposata (ma avete visto come dipinge?). È la moglie degli altri infatti. Se gli altri sono tutti come Kiko, si spiega perché è nevrotica questa moglie ideale.

Il Signore ha salvato il mio matrimonio!
Questo è un esempio di fatto concreto ma funziona solo a patto che tu resti in comunità. Se esci, vedrai che il "Signore" come te lo ha salvato te lo disfa, il matrimonio. Promessa dei catechisti.

Il Signore ha salvato il mio patrimonio!
Questo lo dice chi esce dal Cammino e chi non ci entra.

Vieni e vedi!
Innanzitutto: non ci andare!!
Ci sei andato? Ma ti avevo detto di non andarci! Vieni via!!
Dicono vieni e vedi, tu ci vai e ci vai e ci vai e ci vai, ma poi non si vede niente di quello che avevano promesso all'inizio. E dopo un po' cambiano le promesse e si ricomincia! Non ci si capisce più niente.


Foto del mio catechista Pastafariano nell'atto di rifiutare l'etichetta parodistica che il mondo ha imposto al Pastafarianesimo. I Neocatecumenali possono imparare dai Pastafariani che scherzare sul serio è meglio che fare sul serio per scherzo!

Fine prima parte



Seconda parte 

Abbandonare finalmente il Cammino: "Se esci da qua la benedizione si trasformerà in maledizione!" È uno psicodramma da telenovela de categoria superiore, con ululati zingareschi e lamenti purtroppo anche cantati, ricatti morali e minacce di punizioni divine per costringerti a non lasciarli. Frégatene e àndale! Non è che hanno preso Dio in ostaggio e fuori Lui non c'è, eh, anche se te lo dicono. Ma metti che Dio un giorno passa per davvero nelle salette a vedere cosa dicono di Lui? Io vorrei essere a casa a vedere la partita quella sera, non nelle salette.

Kikatekista Neocatecumenale alla notizia che due dei suoi vogliono lasciare la Comunità.
Ma fa così anche se voglio saltare una convivenza perché sono testimone ad un matrimonio.

L'altro: i catechisti dicono sempre che è la tua croce, ma a guardarlo bene pare proprio una persona.

Anotaciones: C'è scritto anotaciones e penseresti che è un blocco-note, invece lo apri e scopri che dentro è già tutto scritto da Kiko. Ha scritto tutte le pagine! Riportato in cartolibreria il giorno stesso dell'acquisto. Dopo che lo avevo ridato mi hanno spiegato che con quel libro ci va fatta la bibliomanzia ma io, per il poco che l'ho sbirciato, lo lascerei bello chiuso, che sono tutte profezie di soffrimenti. Invece il Diario di Carmen per non rischiare non l'ho neanche guardato, ho preso quello degli Avengers.

Assemblea: Viva la semplificazione, il Cammino è passato al sacramento unico, il sacramento dell'assemblea, che è facile da ricordare e va a sostituire tutti i precedenti sacramenti tranne l'Unzione degli Infermi, che non esiste più, visto che il Purgatorio e l'Inferno sono stati aboliti: non è giusto che qualcuno va in Paradiso e qualcun altro no!

- Chi sei tu senza il Cammino? - ma che domande, caro catechista, vuoi l'elenco? Siediti comodo, che ci impiego un paio di giorni. Questo gli dovete rispondere, cari fratelli! Ma lo vedete come fanno? Ti ricattano con questa frase per metterti in difficoltà e farti dire che non sei nessuno. Scriviti una lista di chi sei e appena ti fanno la domanda tiri fuori la pergamena e li lasci senza catechesi! Volevo dire, senza parole.

Il Cammino non è per tutti! Ti rispondono così quando tu sostieni che il Cammino non è per nessuno. È il loro modo di mercanteggiare con i numeri. In realtà, per ora non è da tutti uscirne, però aspettiamo ancora e vedrai che escono anche i pochi che sono rimasti.

Frasario per Catechisti: "Dio mi ha creato come tuo catechista prima della fondazione del mondo! Dio mi ha inviato alla tua vita! Dovete ringraziare Dio ogni giorno di avere dei catechisti! Voi avete avuto il dono grande di avere catechisti! Nessuno ha questo, nel mondo!" ...vabbèèè, ma perché si chiamano catechisti, che non sanno neppure il catechismo! (Ma poi, quando finisce sta convivenza, che s'è fatto tardi, è ora di cena e la domenica c'è arrosto e patatine, cavolo.)

Comunità di comunità: Quando all'inizio in Parrocchia ci sono 15 comunità e dopo qualche anno sono diventate solo tre perché si sono fuse tra loro. Ecco, quelle tre sono comunità di comunità. Però qualcosa deve essere andato storto perché all'inizio era la Parrocchia a dover diventare una comunità di comunità, e non le comunità. Non lo so quand'è che hanno cambiato idea.

Nella nostra comunità non succede! Dicono tutti così, eppure succede. Ma allora, dov'è che succede.

Evangelizzazione: Non me la nominate, mi ricorda quella volta che mi hanno mandato in Russia e parlavano tutti cirillico e non vi dico il freddo per strada. Ma proprio gli Ortodossi mi mandate ad evangelizzare? Ma siete scemi? Alla fine mi hanno evangelizzato loro e al ritorno i catechisti mi hanno fatto il cazziatone e mi hanno pure fatto tagliare il barbone da Pope.

FARE: verbo universale del Cammino Neocatecumenale: Tutti gli altri verbi sono stati aboliti d'ufficio perché erano borghesi e fascio-medievali: non è mica da tutti imparare un sacco di verbi, e se non c'è riuscito Kiko in 60 anni che sta in Italia, vuoi sapere più verbi di lui?

Chettenepuffa di puffarti la testa a puffare tanti verbi diversi quando ti basta puffare un po' il tono della voce e tutti puffano benissimo di cosa stai puffando? ... e noi che puffi siamo, puffiam puffiam puffiamo!!

Coniugazione del verbo fare, modo indicativo, tempo presente:
Io faccio le lodi
Tu fai la Parola / un'esperienza
Dio fa una storia con te
Noi facciamo Eucarestia / una convivenza / un canto
Voi fate una colletta / le lodi / una risonanza
Loro fanno una penitenziale

Però se dici "non posso fare la convivenza perché ho da fare" ti segnano errore e ti becchi il cazziatone. Penso perché c'è ripetizione ma non ho controllato.

Accettare la storia che Dio fa con te:


I catechisti ti spiegano da parte di Dio che devi accettare la storia che Dio fa con te.
Tu devi solo dire che hai capito e che va bene, sennò te lo rispiegano.

Fatti concreti: participio passato del verbo unico di cui sopra. Quando hai fatto, lo dici durante gli scrutini e loro giudicano la tua fede, se è forte o debole.

Fede forte: si distingue da quella debole dei cristiani della domenica e dei religiosi naturali. Consiste nell'accettare la storia che Dio fa con te e nel fare i fatti concreti. Però se ti allontani dal Cammino ti viene una fede debole anche a te.

Fede debole: le credenze magiche primitive dei selvaggi urbani che leggono il Catechismo di San Pio X e parlano il Latino, che è una lingua preistorica in quanto parlata prima del Concilio Vaticano II. (Per carità, chiamatelo semplicemente ìlcóncìlio, che sennò loro vi bollano come fascisti-medievali).

Frutti di conversione: Dopo averti detto per decenni che non puoi evitare di peccare, cambiano idea all'improvviso e ti spediscono all'ambone a dire davanti a tutta la parrocchia che non sei più un peccatore: questi sono i frutti di conversione. Voglio consigliarti di stilare una lista dei frutti di conversione da subito o di copiare da qualcuno, perché all'ultimo momento è difficile. Io non mi ero preparato allora ho detto le stesse cose della persona che ha parlato subito prima di me ma non mi ha creduto nessuno, perché si trattava di una signora che ha partorito otto volte.


Cocomero da altare con effigie kika, che a sentire loro sarebbe il volto di Gesù Cristo. È un esempio di frutto di conversione neocatecumenale, ma c'è anche tutto l'ortofrutta sul tavolone della mensa, vedi sotto:


E già che siamo in tema, guarda qua come scolpisce un cocomero un artista serio e consolida le tue opinioni sui frutti del Cammino! (e sui suoi artisti)


Ma torniamo al glossario: 


Ilontàni (tutto attaccato con tanto di articolo) : sono quelli che col cavolo che si avvicinano al Cammino. Ilontàni sono sempre di più, perché molti lontani prima erano vicini che poi sono diventati lontani a causa del Cammino. E valli a riacchiappare tutti, adesso!

Tu non mi obbedisci a me? È quando Kiko, dopo 60 anni che vive in Italia, dice ancora a me mi, ma vuole che tu gli obbedisci lo stesso, anche se non hai mai fatto voto di obbedienza e lui non è il tuo priore e in più ripete pure i pronomi. Ma con me non funziona, perché a me non mi devono comandare, mi devono far credere che è un'idea mia!

Pregaci sopra! Quando non puoi più riderci sopra e tutte le risposte sono finite. In alternativa ti dicono "Ci penserà il Signore!" che vuol dire: "E chissenefrega? Che, sono problemi miei?". Quindi sarebbe meglio pregarci sopra prima che loro ti dicano di pregarci sopra, ma con tanti Rosari, non le preghiere inventate che ti fa recitare Kiko. Anche se ci preghi dopo va bene, basta che non preghi come dicono loro altrimenti finisce che ci preghi sotto, invece che sopra.

S@t4n@ (non facciamo nomi che porta male): Se leggi il catechismo di nascosto e poi rispondi a tono ai catechisti, poi loro lo scoprono, ti ricattano facendo il muso lungo da profeta di sventura e ti dicono che lì S@t4n@ ti ha fregato con la sua furbizia. Ma che ne sanno che il catechismo lo ha scritto S@t4n@, non lo ha mica firmato. Poi, se rifiuti il Cammino o i catechisti, ti dicono con aria di sfida che stai in braccio a S@t4n@... ma se vogliono sfidare, che vadano a sfidare quelli di Rinascita Savonarolana che agli eretici vi rispondono che a S@t4n@ gli finite in ###, altro che in braccio. Ma che scrivo a fare se devo censurare tutto? Basta co st'argomento.

Uno. Dovete essere UNO... Cosa vi manca per essere UNO? Questo è uno a cui Kiko si rivolge in tutte le sue catechesi: tu sei Giacobbe! Tu sei Abramo! Noi ci guardiamo intorno ma non abbiamo capito a chi cavolo parla perché nessuno di noi si chiama così. Allora, pare che è un tizio immaginario che lo vede solo Kiko, forse allo specchio. Però, se i fratelli non somigliano tutti quanti al tizio immaginario, Kiko si arrabbia perché, siccome non si ricorda mai chi è chi, allora facciamo che i fratelli sono tutti uguali, così per lui è più facile.

Terra Promessa: Ma davvero stai ancora camminando? Ormai i quarant'anni sono passati da dieci anni, non la vedi più la terra promessa, ma perché non c'è mai stata! E comunque questa terra è promessa solo per te, perché per loro che te la promettono è la Terra Mantenuta (però sei tu che gliela mantieni).

Foto del mio vecchio amico neocatecumenale insieme a Carmen, dopo tanti anni
nella Terra dei Balocchi, cioè volevo dire la Terra Promessa.