Afferma Ascension Romero, membro "ad esperimento" della equipe internazionale del Cammino neocatecumenale, nell'Annuncio di Quaresima 2025:
"Leggendo in questi giorni Carmen, lei diceva: “Il Signore mi ha dato un così grande amore a Cristo già da piccola, che per esempio eliminavo lo zucchero”: lo faceva per amore a Cristo. Noi siamo stati educati nella Chiesa a sacrificarci un po' per amore a Cristo.
Ricordo che negli anni sessanta, negli anni difficili della indipendenza del Congo, le monache del collegio ci insegnavano a offrire sacrifici, piccole cose, per i bambini del Congo, dove c’era guerra. (...) Nella Chiesa ci insegnavano a fare piccoli sacrifici, come non mangiare caramelle o qualche altra cosa, ad offrire un sacrificio per questi che soffrivano ed era un modo di unirsi alla passione di Cristo per tutti gli uomini.
È una cosa buona insegnare ai bambini a morire un po', a sacrificarsi, a morire un poco; questo è importante soprattutto nei venerdì della quaresima: il digiuno a pane e acqua che facciamo in famiglia: è una sofferenza, forse i bambini dicono: “Ho fame”, ma così imparano un pò a morire, non appoggiandosi sulle proprie forze, ma a cominciare guardando a Cristo crocefisso."
Ebbene, ricapitoliamo:
Digiuno e astinenza sono previsti e normati dal Codice di Diritto Canonico, che prescrive, con il Canone 1251:
- Si osservi l'astinenza dalle carni o da altro cibo, secondo le disposizioni della Conferenza Episcopale, in tutti e singoli i venerdì dell'anno, eccetto che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità; l'astinenza e il digiuno, invece, il mercoledì delle Ceneri e il venerdì della Passione e Morte del Signore Nostro Gesù Cristo.
- Alla legge dell'astinenza sono tenuti coloro che hanno compiuto il 14° anno di età; alla legge del digiuno, invece, tutti i maggiorenni fino al 60° anno iniziato. Tuttavia i pastori d'anime e i genitori si adoperino perché anche coloro che non sono tenuti alla legge del digiuno e dell'astinenza a motivo della minore età, siano formati al genuino senso della penitenza. (Canone 1252)
In sintesi, la disciplina della Chiesa esenta i bambini, i malati, le donne in gravidanza, gli anziani dalle prescrizioni alimentari, mentre prescrive che i bambini siano "formati al genuino senso della penitenza", che solitamente si traduce in piccoli atti di privazione volontaria, di carità e in buone azioni.
Ascension ricorda infatti che a lei, quando era bambina, le suore hanno insegnato a fare piccoli sacrifici, a rinunciare per esempio alle caramelle, a raccogliere offerte per i bambini bisognosi.
Carmen Hernandez, iniziatrice con Kiko Argüello del Cammino neocatecumenale, che viveva in una famiglia cattolica di una generazione precedente a quella di Ascension (era nata nel 1930) ed aveva certo ricevuto una formazione religiosa ancor più stringente, ha ricevuto lo stesso insegnamento, quello di fare "fioretti", piccoli sacrifici per amore di Gesù e del prossimo: nel suo caso, rinunciava allo zucchero.
Bene. Si tratta ora di capire come mai queste istruzioni della Chiesa, sagge, equilibrate e adatte alle età, si traducono con l'obbligare a digiunare i propri figli "a pane e acqua" (che non è comunque il digiuno canonico, che consente un pasto completo e due refezioni), e di comprendere come i fioretti e la rinuncia alle caramelle o allo zucchero nel caso di Carmen da bambina (che è presentato come un atto di amore eccezionale a Dio) siano stati sostituiti, per i bambini del Cammino, dalla privazione di cibo, cioè da pane e acqua a colazione, pranzo e cena.
Cioé si tratta di comprendere come uno o più atti volontari di rinuncia o di privazione (è il bambino stesso a decidere a cosa intende rinunciare, come Carmen con lo zucchero) e atti sempre volontari di carità siano sostituiti da un obbligo: il venerdì i piccoli di famiglia sono tenuti, come gli adulti (perché lo prescrive il Cammino, non la Chiesa) a digiunare a pane e acqua.
Insegnare un "genuino senso penitenziale" sarebbe sentirsi dire dai propri bambini “Ho fame” e rispondere loro "Così impari un pò a morire"?
In appendice, c'è da chiedersi quale lezione di coerenza ci venga da parte di Kiko Argüello e di Carmen Hernandez che mai si sono astenuti dal fumo; Kiko addirittura dichiarava - e faceva dichiarare ai catechisti che ripetevano a memoria i suoi mamotreti - che era inutile rinunciare alla "sigarettuccia". Si vede che loro sapevano già tutto e non dovevano "imparare" nulla...